Progettazione in house: arriva il dietrofront della Regione Sardegna
Niente più solo progettazioni in house con la conseguente eliminazione degli "intermediari esterni" (i liberi professionisti) per la Regione Sardegna. Dopo ...
Niente più solo progettazioni in house con la conseguente
eliminazione degli "intermediari esterni" (i liberi professionisti)
per la Regione Sardegna.
Dopo la critica del Consiglio Nazionale degli Ingegneri in merito alla Finanziaria per il 2015 della Regione Sardegna che all'art. 5, comma 1 aveva previsto la prossima presentazione di un Ddl per eliminare dalle opere pubbliche di competenza regionale gli "intermediari esterni" (i liberi professionisti), puntuale è arrivato il dietrofront dell'Assessore Paolo Maninchedda il quale ha ammesso come certe espressioni presenti nel disegno di legge fossero "infelici".
Ricordiamo, infatti, che la Regione Sardegna, contestando le difficoltà intrinseche della realizzazione delle opere pubbliche, spesso legate all'iter procedurale di progettazione, affidamento e realizzazione delle stesse, ha pensato di concentrare in un'unica misura di intervento i molteplici finanziamenti che ancora l'Assessorato dei lavori pubblici eroga a favore degli enti per opere di loro interesse, definendo regole per quanto possibile comuni per l'attribuzione dei finanziamenti e per l'erogazione della spesa, ed eliminando totalmente le progettazioni esterne.
Pesante è stata la reazione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri che, benché impegnato nella consueta Assemblea Nazionale, ha affidato il commento al vicepresidente cagliaritano Gianni Massa che ha difeso il ruolo e le professionalità dei professionisti che operano nel settore dei lavori pubblici (leggi articolo).
Non si è fatta attendere la risposta dell'assessore ai lavori pubblici Paolo Maninchedda che, resosi conto dell'infelice espressione contenuta nel ddl, ha inviato una lettera al CNI informando che la Regione non intende rinunciare all'apporto delle categorie professionali esterne, come quella dei progettisti. La Regione sta, infatti, modificando il ddl di bilancio che prevedeva l'eliminazione degli intermediari esterni nella progettazione delle opere pubbliche e ha precisato che "non vi è alcuna intenzione da parte dell'esecutivo regionale - nel potenziare il ruolo dell'azienda regionale AREA - di rinunciare all'apporto di categorie professionali, tra cui quelle degli ingegneri, ma viceversa di razionalizzare l'intervento regionale centralizzando le attività di committenza di progettazione e controllo". Nella lettera, inoltre, si precisa come l'intenzione della Regione è semplicemente quella di concentrare nella società AREA tutti quei compiti che, in collaborazione con gli ordini e le categorie professionali, sono svolti da diversi rami dell'Amministrazione, in un'ottica di semplificazione.
La precisazione della Regione Sardegna è stata accolta con favore dal Presidente del CNI Armando Zambrano che ha così commentato: "Ormai da tempo, come CNI e come Rete delle Professioni tecniche, ci battiamo perché al progetto venga restituita l'importanza e la centralità che merita. Per questo esprimiamo grande soddisfazione per il fatto che la Regione Sardegna abbia voluto correggere la formulazione del disegno di legge di bilancio, relativamente al passaggio dedicato ai progettisti esterni. Non solo perché il trasferimento all'interno della PA dell'attività di progettazione penalizza i liberi professionisti. Ma soprattutto perché siamo convinti che non sempre gli uffici tecnici interni hanno competenze, organizzazione e disponibilità di tempo e risorse per dedicarsi alla progettazione, assicurandone costantemente la qualità. Senza contare che i progettisti esterni rappresentano una garanzia di terzietà rispetto alla PA e alle imprese che realizzano le opere".
"Ringraziamo l'Assessore Maninchedda e il Presidente Pigliaru per l'immediata attenzione rivolta alla categoria degli ingegneri e dei progettisti in genere". Queste le parole del vicepresidente Massa che ha anche aggiunto: "La speranza è che la Sardegna, e più in generale tutta la Pubblica Amministrazione, metta il progetto e le attività ad esso collegato al centro della programmazione e della realizzazione delle opere pubbliche".
Dopo la critica del Consiglio Nazionale degli Ingegneri in merito alla Finanziaria per il 2015 della Regione Sardegna che all'art. 5, comma 1 aveva previsto la prossima presentazione di un Ddl per eliminare dalle opere pubbliche di competenza regionale gli "intermediari esterni" (i liberi professionisti), puntuale è arrivato il dietrofront dell'Assessore Paolo Maninchedda il quale ha ammesso come certe espressioni presenti nel disegno di legge fossero "infelici".
Ricordiamo, infatti, che la Regione Sardegna, contestando le difficoltà intrinseche della realizzazione delle opere pubbliche, spesso legate all'iter procedurale di progettazione, affidamento e realizzazione delle stesse, ha pensato di concentrare in un'unica misura di intervento i molteplici finanziamenti che ancora l'Assessorato dei lavori pubblici eroga a favore degli enti per opere di loro interesse, definendo regole per quanto possibile comuni per l'attribuzione dei finanziamenti e per l'erogazione della spesa, ed eliminando totalmente le progettazioni esterne.
Pesante è stata la reazione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri che, benché impegnato nella consueta Assemblea Nazionale, ha affidato il commento al vicepresidente cagliaritano Gianni Massa che ha difeso il ruolo e le professionalità dei professionisti che operano nel settore dei lavori pubblici (leggi articolo).
Non si è fatta attendere la risposta dell'assessore ai lavori pubblici Paolo Maninchedda che, resosi conto dell'infelice espressione contenuta nel ddl, ha inviato una lettera al CNI informando che la Regione non intende rinunciare all'apporto delle categorie professionali esterne, come quella dei progettisti. La Regione sta, infatti, modificando il ddl di bilancio che prevedeva l'eliminazione degli intermediari esterni nella progettazione delle opere pubbliche e ha precisato che "non vi è alcuna intenzione da parte dell'esecutivo regionale - nel potenziare il ruolo dell'azienda regionale AREA - di rinunciare all'apporto di categorie professionali, tra cui quelle degli ingegneri, ma viceversa di razionalizzare l'intervento regionale centralizzando le attività di committenza di progettazione e controllo". Nella lettera, inoltre, si precisa come l'intenzione della Regione è semplicemente quella di concentrare nella società AREA tutti quei compiti che, in collaborazione con gli ordini e le categorie professionali, sono svolti da diversi rami dell'Amministrazione, in un'ottica di semplificazione.
La precisazione della Regione Sardegna è stata accolta con favore dal Presidente del CNI Armando Zambrano che ha così commentato: "Ormai da tempo, come CNI e come Rete delle Professioni tecniche, ci battiamo perché al progetto venga restituita l'importanza e la centralità che merita. Per questo esprimiamo grande soddisfazione per il fatto che la Regione Sardegna abbia voluto correggere la formulazione del disegno di legge di bilancio, relativamente al passaggio dedicato ai progettisti esterni. Non solo perché il trasferimento all'interno della PA dell'attività di progettazione penalizza i liberi professionisti. Ma soprattutto perché siamo convinti che non sempre gli uffici tecnici interni hanno competenze, organizzazione e disponibilità di tempo e risorse per dedicarsi alla progettazione, assicurandone costantemente la qualità. Senza contare che i progettisti esterni rappresentano una garanzia di terzietà rispetto alla PA e alle imprese che realizzano le opere".
"Ringraziamo l'Assessore Maninchedda e il Presidente Pigliaru per l'immediata attenzione rivolta alla categoria degli ingegneri e dei progettisti in genere". Queste le parole del vicepresidente Massa che ha anche aggiunto: "La speranza è che la Sardegna, e più in generale tutta la Pubblica Amministrazione, metta il progetto e le attività ad esso collegato al centro della programmazione e della realizzazione delle opere pubbliche".
A cura di Gianluca
Oreto - @lucaoreto
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