Giovani professionisti non specie protetta da tutelare ma valore intellettuale da promuovere
E' notizia di questi giorni la nota 15/9 della Regione Abruzzo inerente "Promozione ed incentivazione dell'affidamento congiunto Esperto-Giovane", deliberata...
E' notizia di questi giorni la nota 15/9 della Regione Abruzzo inerente "Promozione ed incentivazione dell'affidamento congiunto Esperto-Giovane", deliberata nella seduta del Consiglio Regionale del 16 dicembre scorso ed indirizzata ai Sindaci, ai Presidenti delle Province ed i rappresentanti degli Enti pubblici abruzzesi.
Con delibera pertanto, le stazioni appaltanti della Regione Abruzzo sono state invitate a ricorrere, per gli incarichi di progettazione e direzione lavori, al modello di affidamento congiunto "Esperto-Giovane".
Con questo documento l'assessore con delega ai Lavori Pubblici, Donato Di Matteo intende promuovere ed incentivare l'ingresso dei giovani professionisti nel mondo del lavoro. Nello specifico la risoluzione è "un invito a provvedere, nel pieno rispetto del corpus normativo vigente in materia, ad aggiornare periodicamente l'elenco dei professionisti da inserire negli elenchi di cui al Dlgs. n.163/2006 creando una sezione dedicata ai "giovani professionisti", ovvero soggetti iscritti al competente Ordine o Collegio per l'esercizio della professione da meno di cinque anni e i soggetti con età inferiore a 35 anni".
Questa delibera succede ad un'altra, quella approvata in Giunta Regionale in data 5 settembre 2014 in cui veniva imposto un tetto massimo al contributo regionale per le spese tecniche dei lavori pubblici del 2,5%. Delibera che ha suscitato un tumulto e per la quale il Consiglio Nazionale degli Ingegneri in prima linea si è opposto duramente con questo documento (clicca qui).
Il quadro normativo quindi nel suo complesso taglia pesantemente le parcelle dei professionisti ed impone incarichi condivisi. Ancor una volta questi interventi vengono fatti sulla pelle dei professionisti, per cui i giovani colleghi non vengono supportati in alcun modo da norme specifiche ma il peso di questa manovra è ancora una volta sulle spalle della categoria. Secondo un documento preliminare, infatti, al giovane under 35 andrebbe il 40% della progettazione ed il 15% della direzione lavori. Non solo le nostre parcelle sono state vincolate ad un tetto vergognoso ma dovranno essere condivise tra professionisti.
Con questo ovviamente non voglio dire che i giovani colleghi non debbano essere aiutati, anzi. Il problema è che non è certo questa la strada giusta. Allora perché non prevedere quote rosa? Perché non prevedere l'inserimento anche di colleghi ultracinquantenni "esodati" il cui fatturato è crollato? Perché non prevedere in generale che queste norme siano a favore di quel 30% di colleghi che hanno un fatturato sotto gli 8000 € e sono al di sotto della soglia di povertà?
Quello che è sconcertante è che alcuni Consigli provinciali come quello degli Architetti di Pescara, dopo non aver preso alcuna posizione contro la delibera del tetto massimo, dopo non essersi neanche presentati in Regione Abruzzo accanto agli ingegneri per protestare, oggi addirittura stanno promuovendo tale delibera con la creazione di specifiche commissioni giovani.
Queste ricette non sono certo nuove e già ne conosciamo i risultati, la stessa Merloni ne ha esplicitato le criticità ed invece di andare avanti, oggi continuiamo a percorrere sentieri già battuti che non hanno portato alcun giovamento. Fin quando i giovani saranno trattati come specie protette non avremo mai una reale valorizzazione. La valorizzazione delle nuove generazioni di progettisti va effettuata attraverso specifiche gare ed attraverso un sistema di punteggi che eviti che a 35 anni ed un giorno all'improvviso si perdano tutte le agevolazioni.
A cura di Gianluigi D'Angelo - Gruppo Facebook Architetti Pescara
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