Competenze professionali, trovare soluzione condivisa tra Architetti, Ingegneri e Geometri
Quello delle competenze professionali di architetti, ingegneri e geometri è un problema che negli anni non ha trovato una soluzione definitiva. A dimostrarlo...
Quello delle competenze professionali di architetti, ingegneri e
geometri è un problema che negli anni non ha trovato una soluzione
definitiva. A dimostrarlo è un fiume di giurisprudenza, spesso
contraddittoria, che non ha mai risolto definitivamente la
questione.
L'ultima sentenza del Consiglio di Stato (Sezione Quinta, n. 883
del 23 febbraio 2015 - leggi articolo) ha stabilito che non
rientra tra le competenze del geometra la progettazione di
costruzioni civili con strutture in cemento armato, che si
tratta di un'attività, qualunque sia l'importanza, riservata solo
agli ingegneri ed agli architetti iscritti nei relativi albi
professionali. I giudici di Palazzo Spada hanno, infatti, rilevato
che a nulla valgono le innovazioni introdotte nei programmi
scolastici degli istituti tecnici che hanno incluso tra le materie
di studio alcuni argomenti attinenti alle strutture in cemento
armato.
La stessa sentenza afferma, però, un concetto che negli anni non è
mai stato affrontato univocamente dai tribunali italiani: quello
della progettazione, direzione e vigilanza di strutture in cemento
armato nel caso di piccole costruzioni accessorie nell'ambito di
edifici rurali o destinati alle industrie agricole, che non
richiedano particolari operazioni di calcolo e che per la loro
destinazione non comportino pericolo per le persone. Cosa
significa modeste costruzioni? Quale parametro deve essere
preso in considerazione per definire modesta una costruzione? E
ancora, cosa significa "che non richiedano particolari
operazioni di calcolo"?
Sul problema ho recentemente posto alcune domande ai Presidenti dei
Consigli Nazionali degli Architetti, Ingegneri e Geometri. In
particolare:
- Come pensa possa essere risolto in via definitiva questo problema?Quale soluzione propone?
- L'attuale regolamento per l'esercizio della professione di Geometra risale al 1929, ritiene sia il caso un aggiornamento in linea anche con l'evoluzione dei piani formativi degli istituti tecnici?
- Riesce a definirmi in maniera univoca le competenze di architetti, ingegneri e geometri?
Una parziale risposta alle suddette domande è stata fornita dal
Presidente dei Geometri Maurizio Savoncelli che a
Edilizia e Territorio è intervenuto sulla sentenza del
Consiglio di Stato rilevando innanzitutto che la stessa non è una
legge e che, dunque, ha solo valore tra le parti. Il Presidente dei
Geometri ha affermato che "non è vero, come dice la sentenza,
che la zona sismica impone sempre calcoli complessi, perché le
norme tecniche prevedono casi di costruzioni semplici che non
devono nemmeno essere verificate".
Savocelli ha, inoltre, fatto presente che una sentenza della
Cassazione del 2013 ha ribadito la possibilità per i geometri di
progettare modeste costruzioni in cemento armato. Ma, al fine di
meglio chiarire un problema che è ormai divenuto insostenibile il
numero 1 dei Geometri italiani ha rilevato la necessità di
intervenire a livello normativo anche attraverso un'intesa tra le 3
professioni, soprattutto adesso che attraverso la Rete delle
Professioni Tecniche si è trovato il giusto clima per arrivare
ad un accordo.
Il commento di GEOMOBILITATI
Sul problema, ricevo un interessante commento del Geom. Michele
Barbagallo dei Gruppi di Base dei Geometri Liberi
Professionisti "Geomobilitati" che ha messo in luce una certa
inerzia dei vertici nazionali ad affrontare la questione.
"Molto probabilmente - afferma Michele Barbagallo -
sia a seguito della recente sentenza del Consiglio di Stato (che,
ancora una volta, ha rimesso nelle mani dei giudici un singolo caso
mentre invece il nodo delle competenze dei Geometri andrebbe
evidentemente definito in altre sedi) ovvero a seguito delle
proteste della "base" degli iscritti organizzatasi anche attraverso
il web in GEOMOBILITATI, nonché in risposta alle crescenti
richieste di chiarimenti avanzate in questi giorni da molti
iscritti ai propri Collegi di appartenenza, tutto ciò, avrà
finalmente spinto il Presidente del CNGeGL, Maurizio Savoncelli, ad
attivarsi e, soprattutto, a far pubblicamente sentire la voce della
categoria da egli istituzionalmente rappresentata. Oggi leggiamo la
sua dichiarazione al Sole24ore. Verrebbe da dire...finalmente...!
Eppur si muove...! Occorreva la sentenza del Consiglio di Stato,
l'ennesima sentenza ingiustamente punitiva nei confronti dei
Geometri liberi professionisti, per dare una "smossa" ai nostri
vertici nazionali...? Tuttavia, la prudenza è in questi casi
d'obbligo e pertanto ci auguriamo che alle parole seguano dei fatti
concreti e non si ritorni, invece, a gettare la polvere sotto i
tappeti...".
La possibile soluzione: ALLEANZA
Riprendendo quanto affermato dal Presidente della categoria
Savoncelli, anche GEOMOBILITATI hanno compreso che l'unico
modo per risolvere il problema è farlo attraverso un tavolo a cui
far sedere le 3 categorie. "Noi di GEOMOBILITATI - ha
continuato Barbagallo - siamo certamente convinti e lo abbiamo
ribadito in queste settimane che ci hanno visto nascere quale
soggetto rappresentativo della "base", che occorre realizzare una
"alleanza" tra geometri, ingegneri e architetti, ovvero, occorre
che i rispettivi Consigli Nazionali si siedano al tavolo e mettano
fine a quella che per certi versi somiglia sempre di più ad una
"guerra tra poveri" (specie nell'attuale profonda crisi
dell'edilizia). Su una tale "alleanza" non può esserci dubbio
alcuno, nell'interesse reciproco delle parti. Tuttavia, non va
dimenticato che il nostro Regolamento Professionale risale al 1929
e che comunque esso va attualizzato ed in tal senso si rinnova
l'invito al Presidente Savoncelli di presentare al più presto al
Governo e al Parlamento la bozza del nuovo Regolamento a suo tempo
predisposta e che giace oramai da due anni nei cassetti del
CNGeGL".
Cosa ha fatto la Rete delle Professioni Tecniche?
E' solo di ieri - ha concluso Barbagallo - la notizia
dell'inaugurazione della sede nazionale della Rete Professioni
Tecniche (e ciò a distanza di quasi due anni dalla sua
istituzione). Tale organismo era nato proprio al fine di
rappresentare in forma unitaria gli obiettivi e le proposte delle
diverse categorie tecniche aderenti (ivi compresi geometri,
ingegneri e architetti) e tra i suoi scopi statutari è
espressamente compreso anche quello di "promuovere la regolazione e
l'autoregolamentazione delle competenze professionali, anche
mediante un tavolo permanente di concertazione e arbitrato". Ci
chiediamo, in questi due anni cosa è stato fatto in tale
direzione...? GEOMOBILITATI non smetterà per un attimo di
sollecitare la pronta definizione di tale annosa e vitale questione
per i quasi centomila geometri che si vedono costretti ad
affrontare quotidianamente la precarietà del proprio essere
professionisti formati ed aggiornati ma in balia delle sentenze (in
contraddizione l'una con l'altra) a fronte della consapevolezza di
aver come categoria, per ben ottantasei anni, contribuito
sostanzialmente a costruire l'Italia con assoluta capacità e
competenza".
A cura di Gianluca Oreto | - | Segui @lucaoreto | - |
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