Affidamento dei servizi di ingegneria e architettura: criticità e proposte
Si è svolto ieri a Napoli il convegno L'affidamento dei servizi attinenti all'architettura ed all'ingegneria nelle opere pubbliche: criticità e proposte orga...
Si è svolto ieri a Napoli il convegno L'affidamento dei servizi
attinenti all'architettura ed all'ingegneria nelle opere pubbliche:
criticità e proposte organizzato dal Consiglio Nazionale
degli Ingegneri insieme all'Ordine degli Ingegneri della
provincia di Napoli.
Il Convegno è servito per fare il punto della situazione alla luce delle più recenti iniziative adottate dall'Autorità Nazionale Anticorruzione (Nuove linee guida per l'affidamento dei servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria contenute nella Determinazione ANAC n. 4/2014). Al convegno, (significativamente affollato) sono intervenuti vari esponenti delle autorità locali, la dr.ssa Ida Nicotra per l'ANAC, l'ing. Armando Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri.
Nel convegno, ovviamente, aleggiava l'atmosfera pesante derivante dai recenti avvenimenti connessi con l'indagine della Procura di Firenze nata dalla TAV Firenze, ma poi estesa a vari appalti in tutta Italia, e gli interventi dei relatori hanno in qualche modo toccato i temi ricorrenti di etica, moralità e lotta alla corruzione.
L'ing. Zambrano ha efficacemente commentato che benché adesso - sull'onda emotiva degli avvenimenti - ci sia una corsa ad un rinnovamento delle norme, l'efficacia principale di una norma sta essenzialmente nella buona pratica esercitata dei funzionari pubblici che ne amministrano l'applicazione. Funzionari che, purtroppo, spesso non sembrano aggiornati sulla evoluzione delle norme o semplicemente lontani dalle reali problematiche della esecuzione di un procedimento nei lavori pubblici.
"La migliore norma - ha affermato Zambrano - nelle mani di un funzionario incompetente non produrrà mai i buoni risultati di una norma magari imperfetta ma applicata con serietà e correttezza istituzionale". L'ing. Zambrano ha, quindi, colto l'occasione per criticare il blocco del turn over, determinato dalle politiche di spending rewiew, che sta sia impedendo il ricambio generazionale nella pubblica amministrazione sia determinando il conseguente invecchiamento della media dei funzionari.
Molto interessante anche l'intervento del vice presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Napoli, Eduardo Pace, che ha illustrato una serie di dati ricavati dai più recenti bandi di gara, che dimostrano come le amministrazioni tuttora continuino a derogare dall'obbligo di calcolare i corrispettivi professionali sulla base del Decreto n. 143/2013, utilizzando criteri di selezione anomali se non artatamente limitativi della concorrenza ed ancora di più, gli effetti perversi conseguenti a criteri selettivi nei concorsi poi puntualmente disattesi in corso di esecuzione. L'analisi dell'ing. Pace è stata corredata da esempi, tra cui le fotografie del cantiere di restauro del Duomo di Napoli, dove il bando per esempio selezionava le proposte migliori sulla base di opportuni accorgimenti nella fase di cantierizzazione, mentre la osservazione dei lavori dimostrava che il cantiere in esecuzione non rispettava neanche i più elementari criteri di mitigazione dei negativi impatti di un cantiere di opere civili (in un sito di rilevante pregio).
Infine, l'intervento più significativo, sia per la mole di dati esaminati, sia per la efficacia espositiva con cui venivano illustrate le conseguenze della impropria utilizzazione dei disposti di norma è stato quello dell'ing. Michele Lapenna - Tesoriere e Referente dei Servizi di Ingegneria ed Architettura del CNI.
Rimandando ad una futura analisi dei dati provenienti dal Centro Studi del CNI, si sintetizza brevemente che si deve dichiarare (senza ricorrere alle indagini della Procura di Firenze) che il mercato dei servizi di ingegneria ed architettura (SIA) in Italia è stato nel recente passato un mercato "chiuso" verso i professionisti, e le ripetute denunce da parte del CNI solo recentemente hanno trovato attenzione da parte dell'ANAC (ci si riferisce alla determinazione 4/2015 che è stata frutto di un lavoro congiunto delle varie categorie professionali).
L'ing. Lapenna ha esposto che il volume economico del mercato dei SIA (includendo sia le gare di servizi sia i cosiddetti appalti integrati) dal 2009 al 2014 è calato di circa il 70% (da circa 1.180 milioni di euro a 472 milioni di euro). Di questa mole, (dati 2014) se è vero che il 75% degli affidamenti è avvenuto a favore di liberi professionisti, l'ammontare totale ad essi riservato è stato solo il 14% del totale, con una media di 28.000,00 euro per incarico, contro la media di 365.000,00 per incarico dei servizi affidati alle società di ingegneria che si sono aggiudicati il 75% del volume di SIA nel 2014.
Il ribasso medio nelle gare di progettazione è stato del 40%, mentre negli appalti integrati il ribasso è apparso più contenuto al 15%.
Il mercato degli appalti integrati è risultato appannaggio esclusivo dei grandi gruppi, infatti i professionisti si sono aggiudicati l'1,6% degli appalti integrati e che in termini di importo vale solo lo 0,5% del complessivo.
E' evidente che il mercato se non consente l'accesso ai professionisti, lo consente ancor meno ai giovani professionisti, che di fatto risultano esclusi dalla possibilità di lavorare con le PPAA.
Un dato allarmante della selezione impropria del mercato è anche fornito dalle richieste dei bandi, che in media hanno chiesto la presenza di almeno 6 unità nel gruppo di progettazione per ogni bando, laddove il 99,3% degli operatori sul mercato ha un organico medio inferiore a 5 unità.
L'ing. Lapenna ha ulteriormente marcato le distonie del mercato:
In sintesi il mercato dei SIA, oltre ad essere in forte recessione, appare "chiuso" verso i professionisti a favore delle società di ingegneria, rivolto ad una progettazione interna che sfocia (invece che occasionalmente) sistematicamente verso gli appalti integrati e privo di una uniforme applicazione delle norme.
Questo quadro desolante è in parte mitigato dal riscontro che hanno avuto le istanze dei professionisti da parte dell'ANAC che ha accolto una parte delle richieste del CNI ed ha - per esempio - espresso il suo favore verso una mitigazione degli elevati ribassi proponendo per esempio per gli affidamenti di importo inferiore ai 40.000,00 (che abbiamo visto essere cifra superiore a quella degli affidamenti medi a favore dei professionisti) l'utilizzo del cottimo con l'aggiudicazione al massimo ribasso con il taglio delle ali (applicabili invitando più di 10 operatori. Molti altri sono stati gli spunti per riflessioni anche diversi di quelle espressi in questi brevi appunti dallo scrivente e ci si propone di approfondire, nel futuro, altri temi anche con i primi attori del mercato.
Il Convegno è servito per fare il punto della situazione alla luce delle più recenti iniziative adottate dall'Autorità Nazionale Anticorruzione (Nuove linee guida per l'affidamento dei servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria contenute nella Determinazione ANAC n. 4/2014). Al convegno, (significativamente affollato) sono intervenuti vari esponenti delle autorità locali, la dr.ssa Ida Nicotra per l'ANAC, l'ing. Armando Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri.
Nel convegno, ovviamente, aleggiava l'atmosfera pesante derivante dai recenti avvenimenti connessi con l'indagine della Procura di Firenze nata dalla TAV Firenze, ma poi estesa a vari appalti in tutta Italia, e gli interventi dei relatori hanno in qualche modo toccato i temi ricorrenti di etica, moralità e lotta alla corruzione.
L'ing. Zambrano ha efficacemente commentato che benché adesso - sull'onda emotiva degli avvenimenti - ci sia una corsa ad un rinnovamento delle norme, l'efficacia principale di una norma sta essenzialmente nella buona pratica esercitata dei funzionari pubblici che ne amministrano l'applicazione. Funzionari che, purtroppo, spesso non sembrano aggiornati sulla evoluzione delle norme o semplicemente lontani dalle reali problematiche della esecuzione di un procedimento nei lavori pubblici.
"La migliore norma - ha affermato Zambrano - nelle mani di un funzionario incompetente non produrrà mai i buoni risultati di una norma magari imperfetta ma applicata con serietà e correttezza istituzionale". L'ing. Zambrano ha, quindi, colto l'occasione per criticare il blocco del turn over, determinato dalle politiche di spending rewiew, che sta sia impedendo il ricambio generazionale nella pubblica amministrazione sia determinando il conseguente invecchiamento della media dei funzionari.
Molto interessante anche l'intervento del vice presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Napoli, Eduardo Pace, che ha illustrato una serie di dati ricavati dai più recenti bandi di gara, che dimostrano come le amministrazioni tuttora continuino a derogare dall'obbligo di calcolare i corrispettivi professionali sulla base del Decreto n. 143/2013, utilizzando criteri di selezione anomali se non artatamente limitativi della concorrenza ed ancora di più, gli effetti perversi conseguenti a criteri selettivi nei concorsi poi puntualmente disattesi in corso di esecuzione. L'analisi dell'ing. Pace è stata corredata da esempi, tra cui le fotografie del cantiere di restauro del Duomo di Napoli, dove il bando per esempio selezionava le proposte migliori sulla base di opportuni accorgimenti nella fase di cantierizzazione, mentre la osservazione dei lavori dimostrava che il cantiere in esecuzione non rispettava neanche i più elementari criteri di mitigazione dei negativi impatti di un cantiere di opere civili (in un sito di rilevante pregio).
Infine, l'intervento più significativo, sia per la mole di dati esaminati, sia per la efficacia espositiva con cui venivano illustrate le conseguenze della impropria utilizzazione dei disposti di norma è stato quello dell'ing. Michele Lapenna - Tesoriere e Referente dei Servizi di Ingegneria ed Architettura del CNI.
Rimandando ad una futura analisi dei dati provenienti dal Centro Studi del CNI, si sintetizza brevemente che si deve dichiarare (senza ricorrere alle indagini della Procura di Firenze) che il mercato dei servizi di ingegneria ed architettura (SIA) in Italia è stato nel recente passato un mercato "chiuso" verso i professionisti, e le ripetute denunce da parte del CNI solo recentemente hanno trovato attenzione da parte dell'ANAC (ci si riferisce alla determinazione 4/2015 che è stata frutto di un lavoro congiunto delle varie categorie professionali).
L'ing. Lapenna ha esposto che il volume economico del mercato dei SIA (includendo sia le gare di servizi sia i cosiddetti appalti integrati) dal 2009 al 2014 è calato di circa il 70% (da circa 1.180 milioni di euro a 472 milioni di euro). Di questa mole, (dati 2014) se è vero che il 75% degli affidamenti è avvenuto a favore di liberi professionisti, l'ammontare totale ad essi riservato è stato solo il 14% del totale, con una media di 28.000,00 euro per incarico, contro la media di 365.000,00 per incarico dei servizi affidati alle società di ingegneria che si sono aggiudicati il 75% del volume di SIA nel 2014.
Il ribasso medio nelle gare di progettazione è stato del 40%, mentre negli appalti integrati il ribasso è apparso più contenuto al 15%.
Il mercato degli appalti integrati è risultato appannaggio esclusivo dei grandi gruppi, infatti i professionisti si sono aggiudicati l'1,6% degli appalti integrati e che in termini di importo vale solo lo 0,5% del complessivo.
E' evidente che il mercato se non consente l'accesso ai professionisti, lo consente ancor meno ai giovani professionisti, che di fatto risultano esclusi dalla possibilità di lavorare con le PPAA.
Un dato allarmante della selezione impropria del mercato è anche fornito dalle richieste dei bandi, che in media hanno chiesto la presenza di almeno 6 unità nel gruppo di progettazione per ogni bando, laddove il 99,3% degli operatori sul mercato ha un organico medio inferiore a 5 unità.
L'ing. Lapenna ha ulteriormente marcato le distonie del mercato:
- Solo il 40% dei bandi nel 2014 ha correttamente utilizzato la L. 143/2013 per il calcolo dei corrispettivi da porre a base d'asta;
- In rarissimi casi il responsabile del procedimento nel bando o nei suoi allegati ha descritto le prestazioni professionali da svolgere,
- Raramente ha allegato lo schema di parcella in base al quale era calcolato il corrispettivo,
- Quasi mai ha redatto il documento preliminare alla progettazione (pur essendone obbligato dalla norma)
In sintesi il mercato dei SIA, oltre ad essere in forte recessione, appare "chiuso" verso i professionisti a favore delle società di ingegneria, rivolto ad una progettazione interna che sfocia (invece che occasionalmente) sistematicamente verso gli appalti integrati e privo di una uniforme applicazione delle norme.
Questo quadro desolante è in parte mitigato dal riscontro che hanno avuto le istanze dei professionisti da parte dell'ANAC che ha accolto una parte delle richieste del CNI ed ha - per esempio - espresso il suo favore verso una mitigazione degli elevati ribassi proponendo per esempio per gli affidamenti di importo inferiore ai 40.000,00 (che abbiamo visto essere cifra superiore a quella degli affidamenti medi a favore dei professionisti) l'utilizzo del cottimo con l'aggiudicazione al massimo ribasso con il taglio delle ali (applicabili invitando più di 10 operatori. Molti altri sono stati gli spunti per riflessioni anche diversi di quelle espressi in questi brevi appunti dallo scrivente e ci si propone di approfondire, nel futuro, altri temi anche con i primi attori del mercato.
A cura di Mauro Fusco | - |
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