In Sicilia subito cantierabili 476 opere per 3,76 miliardi, il 40% del totale nazionale
Sono 476 le opere finanziate, progettate e immediatamente cantierabili in Sicilia, per un importo complessivo di 3,76 miliardi di euro, individuate dal siste...
Sono 476 le opere finanziate, progettate e immediatamente
cantierabili in Sicilia, per un importo complessivo di 3,76
miliardi di euro, individuate dal sistema associativo dell'Ance
Sicilia in collaborazione con gli enti locali dell'Isola.
Si tratta di 27 opere stradali per 1,72 miliardi; 64 interventi di manutenzione viaria per 34 milioni; 7 opere ferroviarie per 1,3 miliardi; 1 infrastruttura portuale per 4,8 milioni; 62 opere idriche per 144 milioni; 6 opere per la mobilità urbana sostenibile per 3,8 milioni; 81 opere urbane per 121 milioni; 74 interventi su edifici scolastici per 137 milioni; 15 interventi su edifici culturali per 44 milioni; 25 impianti sportivi per 21 milioni; 47 opere su altre tipologie di edifici per 43 milioni; 47 interventi sul rischio idrogeologico per 87 milioni; e altri 20 interventi per 16,9 milioni.
L'elenco è stato consegnato il 29 aprile 2015, presso la sede nazionale dell'Ance a Roma, al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, all'interno della piattaforma "La carica dei 5mila cantieri per fare ripartire l'Italia", frutto della ricognizione del sistema associativo Ance su tutto il territorio nazionale.
Sul totale degli oltre 5mila progetti individuati nel Paese per complessivi 10 miliardi di euro, la Sicilia si distingue perché i suoi 476 interventi rappresentano il 9% del totale per numero, ma il 40% per importi. Basti pensare che le 27 opere già individuate dall'Ance Sicilia in quanto immediatamente cantierabili e a suo tempo segnalate al ministro Delrio ammontano a 3,1 miliardi di euro (il 31% dell'importo nazionale).
Alla manifestazione, guidata dal presidente nazionale Paolo Buzzetti, ha partecipato una delegazione dell'Ance Sicilia e dei Comuni di Catania e di Chiaramonte Gulfi, fra quelli che hanno collaborato alla raccolta delle informazioni.
I dati sono il simbolo dell'arretratezza infrastrutturale della Sicilia rispetto al resto del Paese e dimostrano l'insensibilità della classe politica e della burocrazia riguardo alla necessità di mettere in sicurezza il territorio e gli edifici scolastici, di recuperare e valorizzare i beni culturali e di modernizzare i sistemi di trasporto e i tessuti urbani. L'attuazione immediata del piano avrebbe una doppia funzione: intervenire in senso anticiclico rispetto alla crisi economica e del settore edile, e migliorare la qualità di vita dei cittadini.
Si tratta di 27 opere stradali per 1,72 miliardi; 64 interventi di manutenzione viaria per 34 milioni; 7 opere ferroviarie per 1,3 miliardi; 1 infrastruttura portuale per 4,8 milioni; 62 opere idriche per 144 milioni; 6 opere per la mobilità urbana sostenibile per 3,8 milioni; 81 opere urbane per 121 milioni; 74 interventi su edifici scolastici per 137 milioni; 15 interventi su edifici culturali per 44 milioni; 25 impianti sportivi per 21 milioni; 47 opere su altre tipologie di edifici per 43 milioni; 47 interventi sul rischio idrogeologico per 87 milioni; e altri 20 interventi per 16,9 milioni.
L'elenco è stato consegnato il 29 aprile 2015, presso la sede nazionale dell'Ance a Roma, al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, all'interno della piattaforma "La carica dei 5mila cantieri per fare ripartire l'Italia", frutto della ricognizione del sistema associativo Ance su tutto il territorio nazionale.
Sul totale degli oltre 5mila progetti individuati nel Paese per complessivi 10 miliardi di euro, la Sicilia si distingue perché i suoi 476 interventi rappresentano il 9% del totale per numero, ma il 40% per importi. Basti pensare che le 27 opere già individuate dall'Ance Sicilia in quanto immediatamente cantierabili e a suo tempo segnalate al ministro Delrio ammontano a 3,1 miliardi di euro (il 31% dell'importo nazionale).
Alla manifestazione, guidata dal presidente nazionale Paolo Buzzetti, ha partecipato una delegazione dell'Ance Sicilia e dei Comuni di Catania e di Chiaramonte Gulfi, fra quelli che hanno collaborato alla raccolta delle informazioni.
I dati sono il simbolo dell'arretratezza infrastrutturale della Sicilia rispetto al resto del Paese e dimostrano l'insensibilità della classe politica e della burocrazia riguardo alla necessità di mettere in sicurezza il territorio e gli edifici scolastici, di recuperare e valorizzare i beni culturali e di modernizzare i sistemi di trasporto e i tessuti urbani. L'attuazione immediata del piano avrebbe una doppia funzione: intervenire in senso anticiclico rispetto alla crisi economica e del settore edile, e migliorare la qualità di vita dei cittadini.
Fonte: ANCE Sicilia
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