Inarcassa, il 2 luglio 2015 si vota per rinnovare il Consiglio di Amministrazione e scegliere il nuovo Presidente
Dopo il rinnovo del Comitato Nazionale dei Delegati, si avvicina la data che porterà anche un rinnovamento nel Consiglio di Amministrazione di Inarcassa. ...
Dopo il rinnovo del Comitato Nazionale dei Delegati, si avvicina la
data che porterà anche un rinnovamento nel Consiglio di
Amministrazione di Inarcassa.
Il 2 luglio 2015, infatti, si insedierà il nuovo Comitato Nazionale dei Delegati che avrà come primo compito quello di eleggere il nuoco Consiglio di Amministrazione da cui verrà fuori anche il nome del nuovo Presidente che sostituirà l'arch. Paola Muratorio. Nonostante nelle ultime settimane si sia parlato poco di questo argomento, sono circolati almeno un paio nomi credibili tra i quali:
Il commento di Inarsind
Mentre si avvicina il 2 luglio, Inarsind ha voluto commentare il sistema di voto, comune anche a quello per l'elezione dei consiglieri degli Ordini professionali, e la capacità di questo di offrire un vero rinnovamento. "C'è stato un significativo ricambio - ha affermato il Presidente Salvo Garofalo - ma non quanto gli stessi addetti ai lavori si attendevano: negli anni passati la sostituzione dei delegati si è attestata attorno al 30% e quest'anno si è arrivati al 35%. In pratica non c'è stata la rivoluzione che molti si aspettavano, e anche la partecipazione non è stata travolgente: in molte grandi provincie si è dovuto attendere il terzo turno e addirittura a Milano gli architetti non hanno raggiunto il quorum del 20% perdendo i relativi delegati. Per la prima volta alcuni Ordini di Ingegneri e Architetti sono scesi in campo in modo organizzato ma anche da parte loro non c'è stata la messe di voti che si pensava potessero raccogliere grazie alla forza della loro struttura".
In riferimento alle aree che si sono sviluppate durante la fase di elezione, il Presidente Garofalo ha rilevato che "I candidati, durante le elezioni, si sono polarizzati in due aree (una favorevole alla continuità e una per una forte discontinuità) ma circa il 20% dei delegati eletti ha preferito non schierarsi e oggi, a spoglio ultimato, sembra che le due aree contrapposte siano in sostanziale equilibrio con alcune divergenze interne su chi dovrà ricoprire determinati ruoli o su alcune tematiche specifiche che nella fase elettorale erano state messe da parte per evitare divisioni a priori".
Critiche sulle modalità di voto per l'elezione del CdA - "Purtroppo il regolamento per l'elezione del CdA consente, come è avvenuto la volta scorsa, di eleggere in blocco un'intera lista senza alcuno spazio per una possibile minoranza quindi la prima cosa che ci auguriamo e che stavolta non ci sia una maggioranza "bulgara" quantomeno per favorire il dialogo".
Per quanto riguarda i punti dei programmi delle diverse liste contrapposte, Il Presidente Inarsind ne ha citato qualcuno che ritiene particolarmente qualificante:
In definitiva, il Presidente ha affermato di credere che "chiunque, senza strumentalizzazione, si impegni a portare avanti almeno questi pochi punti programmatici possa trovarsi in una lista comune e siamo certi che, operando in tal modo, avrà la riconoscenza e, se necessario, il supporto di Inarsind ma soprattutto di tutti gli iscritti di Inarcassa, che oggi più che mai hanno bisogno di sostegno, equità, sobrietà e una attenta amministrazione".
Il 2 luglio 2015, infatti, si insedierà il nuovo Comitato Nazionale dei Delegati che avrà come primo compito quello di eleggere il nuoco Consiglio di Amministrazione da cui verrà fuori anche il nome del nuovo Presidente che sostituirà l'arch. Paola Muratorio. Nonostante nelle ultime settimane si sia parlato poco di questo argomento, sono circolati almeno un paio nomi credibili tra i quali:
- l'attuale vicepresidente Giuseppe Santoro, che in realtà non si è contraddistinto positivamente nelle ultime elezioni (leggi articolo) e che rappresenterebbe una continuità con l'ultima gestione;
- il vicentino Enrico Oriella, il quale ha parlato dell'eccessiva discrezionalità del Consiglio di Amministrazione e di rendere la cassa una casa di vetro.
Il commento di Inarsind
Mentre si avvicina il 2 luglio, Inarsind ha voluto commentare il sistema di voto, comune anche a quello per l'elezione dei consiglieri degli Ordini professionali, e la capacità di questo di offrire un vero rinnovamento. "C'è stato un significativo ricambio - ha affermato il Presidente Salvo Garofalo - ma non quanto gli stessi addetti ai lavori si attendevano: negli anni passati la sostituzione dei delegati si è attestata attorno al 30% e quest'anno si è arrivati al 35%. In pratica non c'è stata la rivoluzione che molti si aspettavano, e anche la partecipazione non è stata travolgente: in molte grandi provincie si è dovuto attendere il terzo turno e addirittura a Milano gli architetti non hanno raggiunto il quorum del 20% perdendo i relativi delegati. Per la prima volta alcuni Ordini di Ingegneri e Architetti sono scesi in campo in modo organizzato ma anche da parte loro non c'è stata la messe di voti che si pensava potessero raccogliere grazie alla forza della loro struttura".
In riferimento alle aree che si sono sviluppate durante la fase di elezione, il Presidente Garofalo ha rilevato che "I candidati, durante le elezioni, si sono polarizzati in due aree (una favorevole alla continuità e una per una forte discontinuità) ma circa il 20% dei delegati eletti ha preferito non schierarsi e oggi, a spoglio ultimato, sembra che le due aree contrapposte siano in sostanziale equilibrio con alcune divergenze interne su chi dovrà ricoprire determinati ruoli o su alcune tematiche specifiche che nella fase elettorale erano state messe da parte per evitare divisioni a priori".
Critiche sulle modalità di voto per l'elezione del CdA - "Purtroppo il regolamento per l'elezione del CdA consente, come è avvenuto la volta scorsa, di eleggere in blocco un'intera lista senza alcuno spazio per una possibile minoranza quindi la prima cosa che ci auguriamo e che stavolta non ci sia una maggioranza "bulgara" quantomeno per favorire il dialogo".
Per quanto riguarda i punti dei programmi delle diverse liste contrapposte, Il Presidente Inarsind ne ha citato qualcuno che ritiene particolarmente qualificante:
- ridistribuzione del 4% con maggiore vantaggio per chi ha meno di 15 anni di contribuzione e/o non raggiunge i minimi contributivi;
- sensibile riduzione delle sanzioni amministrative che tenga conto del periodo di lunga crisi a cui la categoria ha dovuto sottostare;
- valorizzazione del patrimonio immobiliare vista anche come opportunità "trasparente" di lavoro professionale per gli iscritti e quindi da non affidare a terzi più o meno controllati come Arpinge o i vari fondi o SGR che fanno uscire il patrimonio dalla sfera di controllo del Comitato dei delegati che nella nuova gestione, ci auguriamo, abbiano un ruolo "centrale" nella gestione;
- seria diminuzione delle spese di funzionamento riducendo il personale, il numero dei delegati nonché le retribuzioni del consiglio di amministrazione, e non occupandosi di attività improprie e/o fuori dallo statuto che comportano dei costi certi e crescenti o rischi significativi (Arpinge, Parching, Inarcheck e Campus Biomedico). Questi risparmi devono essere impiegati per offrire ai colleghi un'assistenza dignitosa in caso di malattia, inabilità, invalidità temporanea o permanente che deve essere necessariamente, al contrario di quel che accade oggi, anche parziale e non riferita ai "gravi eventi" e per reintrodurre una pensione minima certa che non faccia riferimento ai redditi familiari (ISEE) ma guardi alla dignità dell'iscritto;
- pagamento del contributo minimo in funzione dell'effettivo reddito prodotto annualmente con la possibilità di riscattare quanto non versato per il raggiungimento del minimo in qualunque periodo anche alla soglia della pensione;
- chiusura della Fondazione che non ha raggiunto gli obiettivi prefissati o in subordine profonda revisione dello Statuto al fine di consentire una concreta compartecipazione tra Inarcassa e Sindacati per azioni di promozione e tutela degli interessi della libera professione con attività, visto che il denaro speso è sostanzialmente di Inarcassa (per il 2015 sono stati stanziati oltre 800.000 euro), svolta a favore di tutti gli iscritti a Inarcassa e non ai pochi aderenti alla Fondazione (poco più di 700 nel 2014 con un costo di oltre 1.110 euro per iscritto a carico della collettività);
- trasparenza assoluta con tutti i verbali delle adunanze e dei consigli di amministrazione on line nell'area riservata agli iscritti. Studiando la possibilità di trasmettere le riunioni del Comitato dei Delegati in streaming per consentire (a chi lo vuole) una maggiore partecipazione anche attraverso gli strumenti che la rete ci mette a disposizione come ad esempio gli "istant poll";
- miglioramento dei rapporti con gli iscritti: la cassa deve configurarsi come un ente amico, pronto ad intervenire a supporto dei propri iscritti e non a vessarli soprattutto in questo momento di grave crisi.
- miglioramento dei sistemi di comunicazione tra ente e iscritti, consentendo a tutti coloro che ne facessero richiesta di gestire direttamente online la propria posizione, rafforzando i nodi periferici a favore di tutti i colleghi che risiedono in provincia, con certezza nelle tempistiche della gestione delle pratiche.
In definitiva, il Presidente ha affermato di credere che "chiunque, senza strumentalizzazione, si impegni a portare avanti almeno questi pochi punti programmatici possa trovarsi in una lista comune e siamo certi che, operando in tal modo, avrà la riconoscenza e, se necessario, il supporto di Inarsind ma soprattutto di tutti gli iscritti di Inarcassa, che oggi più che mai hanno bisogno di sostegno, equità, sobrietà e una attenta amministrazione".
© Riproduzione riservata