Inarsind: ecco perché la Fondazione Inarcassa non ha raggiunto i suoi obiettivi
Rispondo all'articolo "Inarcassa: la Fondazione risponde a Inarsind" in maniera sintetica perché non ho alcuna voglia di fare polemica, quindi tralascerò tut...
Rispondo all'articolo "Inarcassa: la Fondazione risponde a
Inarsind" in maniera sintetica perché non ho alcuna voglia di
fare polemica, quindi tralascerò tutto quanto riguarda l'attività
svolta in questi 3 anni dalla Fondazione con i soldi degli
iscritti, oltretutto è semplice ribattere alla lettera
dell'Arch. Andrea Tomasi dato che Architetti e Ingegneri da
tecnici leggono i numeri e non li interpretano, "sport" che
lasciano volentieri ai politici.
La Fondazione non ha raggiunto gli obiettivi prefissati perché entro tre anni doveva raccogliere almeno 5.000 iscritti e nel 2014 non ha raggiunto i 750 iscritti come dimostra matematicamente il "conto economico" pubblicato con l'articolo che alla voce proventi e ricavi punto 1 linea 2 recita "da soci e non soci (aderenti e sostenitori) 8.869 euro. Usando le potenti armi dell'aritmetica se dividiamo tale importo per 12 euro (quota di iscrizione per i singoli aderenti) si ha il numero massimo di iscritti che è 8.869/12= 739 ma dato che l'Arch. Tomasi sostiene che "hanno aderito anche società di ingegneria ed alcuni Ordini professionali" che pagano 120 euro cadauno i soci aderenti sono certamente assai meno riducendosi in ragione di 9 unità per ogni società di ingegneria e/o ordine.
Non posso credere che l'Arch. Tommasi sommi tutti gli iscritti negli ultimi tre anni che non hanno più rinnovato l'adesione per arrivare a "diverse migliaia". Secondo questo assunto oggi Inarsind nei suoi 65 anni di storia avrebbe molti più iscritti di quanti sono i liberi professionisti viventi in Italia.
I sindacati già oggi possono entrare di diritto in Fondazione. Perché non lo fanno? Perché la Fondazione ha uno statuto che garantisce a Inarcassa sempre e comunque (ammesso che aderissero tutti i Sindacati e tutti i Consigli Nazionali) la maggioranza e quindi con lo statuto attuale sarebbero solo una copertura. In pratica Inarcassa ha investito parecchio (direi senza esitazione) nella Fondazione e quindi vuole "vincere facile" sempre. Francamente mi sfugge l'attività promossa congiuntamente con ALA ASSOARCHITETTI di cui, nonostante le numerose rassegne stampa che leggo quotidianamente, non ho mai avuto riscontro.
Per il 2015, a fronte di uno specifico, puntuale programma, Inarcassa ha stanziato 410.000 euro a favore della Fondazione.
Specifichiamo come stanno le cose: per quanto riguarda le somme effettivamente stanziate ricordo all'Arch. Tomasi che nel Comitato dei Delegati del 27 e 28 novembre 2014 è stato deliberato di destinare i fondi per l'attività di promozione e sviluppo dell'esercizio della libera professione (pari a 1.236.000 euro come da bilancio preventivo 2015) fino al 30% per il finanziamento in conto interessi a favore degli iscritti e nel limite minimo del 70% tra la Fondazione e l'attività di diffusione della cultura dell'ingegneria e dell'architettura e la creazione di un apposito fondo a rotazione per l'assegnazione degli incarichi o per il finanziamento di appositi bandi o concorsi, etc... Queste ultime attività tutte gestite dalla Fondazione.
Anche qui l'aritmetica ci viene in aiuto e quindi si ha:
1.236.000x70/100= 865.200 euro. Che poi 420.000 euro vadano direttamente sul conto corrente della Fondazione e che 445.200 euro siano spesi dalla Fondazione per fare attività culturali, capitolati e concorsi come quello di Napoli a nostro avviso non cambia la sostanza delle cose: si continuano a spendere i soldi di tutti i 165.000 iscritti a favore di poche centinaia di persone.
Da semplice iscritto preferirei che questi fondi venissero impiegati davvero per lo sviluppo dell'esercizio della libera professione magari riservati all'avviamento professionale dei giovani colleghi che in questo periodo ne hanno davvero bisogno.
La Fondazione non ha raggiunto gli obiettivi prefissati perché entro tre anni doveva raccogliere almeno 5.000 iscritti e nel 2014 non ha raggiunto i 750 iscritti come dimostra matematicamente il "conto economico" pubblicato con l'articolo che alla voce proventi e ricavi punto 1 linea 2 recita "da soci e non soci (aderenti e sostenitori) 8.869 euro. Usando le potenti armi dell'aritmetica se dividiamo tale importo per 12 euro (quota di iscrizione per i singoli aderenti) si ha il numero massimo di iscritti che è 8.869/12= 739 ma dato che l'Arch. Tomasi sostiene che "hanno aderito anche società di ingegneria ed alcuni Ordini professionali" che pagano 120 euro cadauno i soci aderenti sono certamente assai meno riducendosi in ragione di 9 unità per ogni società di ingegneria e/o ordine.
Non posso credere che l'Arch. Tommasi sommi tutti gli iscritti negli ultimi tre anni che non hanno più rinnovato l'adesione per arrivare a "diverse migliaia". Secondo questo assunto oggi Inarsind nei suoi 65 anni di storia avrebbe molti più iscritti di quanti sono i liberi professionisti viventi in Italia.
I sindacati già oggi possono entrare di diritto in Fondazione. Perché non lo fanno? Perché la Fondazione ha uno statuto che garantisce a Inarcassa sempre e comunque (ammesso che aderissero tutti i Sindacati e tutti i Consigli Nazionali) la maggioranza e quindi con lo statuto attuale sarebbero solo una copertura. In pratica Inarcassa ha investito parecchio (direi senza esitazione) nella Fondazione e quindi vuole "vincere facile" sempre. Francamente mi sfugge l'attività promossa congiuntamente con ALA ASSOARCHITETTI di cui, nonostante le numerose rassegne stampa che leggo quotidianamente, non ho mai avuto riscontro.
Per il 2015, a fronte di uno specifico, puntuale programma, Inarcassa ha stanziato 410.000 euro a favore della Fondazione.
Specifichiamo come stanno le cose: per quanto riguarda le somme effettivamente stanziate ricordo all'Arch. Tomasi che nel Comitato dei Delegati del 27 e 28 novembre 2014 è stato deliberato di destinare i fondi per l'attività di promozione e sviluppo dell'esercizio della libera professione (pari a 1.236.000 euro come da bilancio preventivo 2015) fino al 30% per il finanziamento in conto interessi a favore degli iscritti e nel limite minimo del 70% tra la Fondazione e l'attività di diffusione della cultura dell'ingegneria e dell'architettura e la creazione di un apposito fondo a rotazione per l'assegnazione degli incarichi o per il finanziamento di appositi bandi o concorsi, etc... Queste ultime attività tutte gestite dalla Fondazione.
Anche qui l'aritmetica ci viene in aiuto e quindi si ha:
1.236.000x70/100= 865.200 euro. Che poi 420.000 euro vadano direttamente sul conto corrente della Fondazione e che 445.200 euro siano spesi dalla Fondazione per fare attività culturali, capitolati e concorsi come quello di Napoli a nostro avviso non cambia la sostanza delle cose: si continuano a spendere i soldi di tutti i 165.000 iscritti a favore di poche centinaia di persone.
Da semplice iscritto preferirei che questi fondi venissero impiegati davvero per lo sviluppo dell'esercizio della libera professione magari riservati all'avviamento professionale dei giovani colleghi che in questo periodo ne hanno davvero bisogno.
A cura di Ing. Salvo Garofalo
Presidente Inarsind
Presidente Inarsind
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