Professionisti all'estero: Ingegnere e Architetto in Qatar
Quando si parla professioni tecniche ed estero, la prima associazione che la nostra mente elabora (quanto meno la mia) è il Qatar. Il piccolo emirato del vic...
Quando si parla professioni tecniche ed estero, la prima
associazione che la nostra mente elabora (quanto meno la mia) è il
Qatar. Il piccolo emirato del vicino Oriente è, infatti,
visto nell'immaginario collettivo come il Klondike dei
nostri tempi, dove è sufficiente essere italiani ed
architetti/ingegneri per poter sfondare importi mensili a 4
zeri.
Ma è davvero così?
Come spesso accade in medio stat virtus e mentre le
leggende metropolitane sono alimentate dalle esperienze di chi le
mette in giro, la verità è composta da tante sfaccettature che chi
ha intenzione di partire verso nuovi lidi dovrebbe conoscere.
Intanto c'è da sottolineare un aspetto fondamentale: nel 2022 si
giocheranno in Qatar i mondiali di calcio FIFA e
l'evento ha già da tempo dato un forte input alla già florida
economia locale (sospinta dai proventi del settore petrolifero e da
quello legato allo sfruttamento del gas, risorsa di cui il Paese
detiene le maggiori riserve a livello mondiale dopo Russia ed
Iran), accelerando la fase di sviluppo delle infrastrutture
(strade, porti, aeroporti, servizi pubblici, scuole,...) e la
conseguente ricerca di lavoro qualificato per ingegneri e
architetti. Nonostante la crisi mondiale ne abbia rallentato lo
sviluppo, il Qatar rappresenta ancora un mercato
interessante per i professionisti dell'area tecnica.
L'Autorità lavori pubblici "Ashghal" è responsabile della
pianificazione, progettazione, approvvigionamento, costruzione,
gestione patrimoniale e fornitura di infrastrutture. Per avere
maggiori informazioni, è possibile visitare il sito www.ashghal.gov.qa. Se volessi dare un'occhiata
alle ultime opportunità di lavoro clicca qui. Prima di partire è, però,
necessario riordinare le idee e capire bene quali sviluppi far
intraprendere alla propria attività professionale e con quali
margini di rischio. Come già scritto (leggi articolo), le scelte sono
fondamentalmente due:
- rischiare nell'attività da professionista free-lance;
- trovare un posto in una società di ingegneria.
Nel primo caso, se l'idea è quella di avviare un'attività in proprio, è bene sapere che le regole del Qatar sono molto differenti da quelle italiane. Al fine di "proteggere" l'economia locale, per poter aprire una società è necessario trovare uno "sponsor locale", ovvero un cittadino degli Emirati Arabi senza il quale non si può ottenere una regolare licenza per operare e un capitale iniziale di 60/100.000 euro. Considerato che i grandi progetti sono appannaggio delle grosse società di ingegneria multinazionali e che i progetti di fascia bassa sono di contro in mano agli operatori asiatici che (come accade alle nostre latitudini) utilizzano l'arma del prezzo o meglio del sottocosto, chi volesse aprire una società deve aver chiaro il mercato di riferimento che vuole attaccare e cioè quello costituito dai progetti di fascia media, poco interessanti per i grossi operatori ed inaccessibili per chi non fa della qualità la propria arma principale.
Proprio per questo motivo, chi volesse intraprendere questa
strada deve avere chiaro a mente che in Qatar bisogna
essere professionali e puntare sempre al top.
Il Qatar accoglie con favore la partecipazione di azioni stranieri
in joint ventures con società locali. Gli investitori
stranieri possono investire in ogni settore, purché nella società i
soci locali detengano una quota non inferiore al 51%. Con la legge
n. 13/2000, il Governo di Doha ha disposto una serie di incentivi
per favorire la costituzione di joint ventures a partecipazione
mista, tra i quali: Prezzo del gas natural compreso tra $0.60 e
$0.75 per mn Btu. Prezzo dell'elettricità fissato a $0.0178 per
Kwh. Affitto annuo dei terreni industriali fissato a 1 QR al metro
quadro. Nessuna tariffa doganale sull'importazione di macchinari,
impiantistica, parti di ricambio. Nessuna tassa sulle esportazioni.
Esenzione fiscale sui profitti societari per periodi
pre-determinati. Nessuna restrizione quantitative sulle
importazioni Nessuna tassa sui redditi da lavoro dei cittadini
stranieri. Nessuna regolamentazione di controllo sui cambi
Immigrazione libera e facilitazioni all'impiego di manodopera
straniera specializzata e non. Al settore privato è attribuito un
ruolo guida nel processo di sviluppo.
La Camera di Commercio Italiana in Qatar (già Italian Business
Council of Qatar - IBCQ) fornisce, attraverso proprie pubblicazioni
e servizi di consulenza, informazioni utili per tutte le imprese
interessate ad entrare nel mercato locale. Per maggiori dettagli
clicca qui.
Per poter lavorare in Qatar è necessario avere un visto di lavoro.
Quelli rilasciati più frequentemente sono due:
- il visto temporaneo, per incarichi di una durata massima di 6 mesi;
- il visto permanente, che hanno una validità massima di tre anni e comunque non superiore a quella del contratto di lavoro (che è necessario avere prima di recarsi nel Paese).
In prima battuta e per "sondare" il mercato, è anche possibile
ottenere il visto turistico, con validità massima di un
mese, da fare direttamente in aeroporto pagandolo esclusivamente
con carta di credito VISA o Mastercard.
Nei primi due casi, il visto deve essere richiesto direttamente
dallo sponsor locale, che può anche richiedere un visto per affari
di validità annuale con entrate multiple che non possono superare i
trenta giorni di permanenza. I documenti necessari all'ottenimento
del visto variano notevolmente, sono direttamente collegati alla
tipologia di lavoro e alla nazionalità del lavoratore e alla
tipologia di visto. Entrando nel dettaglio, i documenti
generalmente richiesti sono:
VISTO PER TURISMO (validità 3 mesi per un mese di
residenza)
I cittadini italiani possono ottenere il visto turistico
all'aeroporto di Doha e produrre la seguente documentazione:
- passaporto con validità minima di 6 mesi;
- 2 fototessera;
- estratto conto bancario(ultimi 3 mesi con saldo minimo di 1.500 euro);
- prenotazione alberghiera;
- tempo di rilascio: 7 giorni.
VISTO PER AFFARI (validità 3 mesi per un mese di
residenza, prorogabile per altri 2 mesi)
Documenti richiesti:
- passaporto con validità minima di 6 mesi;
- 2 fototessera;
- dichiarazione della ditta italiana;
- lettera di invito dalla ditta del Qatar;
- tempo di rilascio: 7 giorni.
Nel caso, invece, si volesse provare con le società di
ingegneria, il consiglio migliore è tentare con le grosse società
italiane operanti in Qatar, come ad esempio la Italconsult
S.p.A. che in questo momento è alla ricerca di un branch
manager che pianifichi, diriga e gestisca il personale tecnico
e amministrativo della filiale e sorvegli i progetti in corso (se
vuoi candidarti clicca qui).
Altra società italiana che opera in Qatar è la Technital
S.p.A che ha all'attivo 5 grossi progetti:
- servizi di consulenza tecnica per il College a Dukhan - maggiori info;
- lavori nel nuovo aeroporto internazionale di Doha - maggiori info;
- master plan e progettazione di dettaglio delle spiagge pubbliche - maggiori info;
- progettazione di dettaglio e aggiornamento delle strade e delle infrastrutture esistenti, previsti nel Piano Nazionale per lo sviluppo urbano - maggiori info;
- progettazione di strade e infrastrutture - maggiori info;
Nel primo articolo ho parlato di Salini Impregilo società
che in Qatar ha avviato il Progetto Idraulico Abu Hamour che
prevede la realizzazione di un tunnel principale di raccolta delle
acque lungo 9,5 Km e con diametro di scavo di 4,5 metri nonché la
costruzione di 21 pozzi d’accesso di diverso diametro e con
profondità dai 15 ai 30 metri. Il progetto del valore di 93 milioni
di euro è stato avviato nel 2013 ed è ancora in corso (maggiori info).
Spero di aver fornito informazioni utili e se volessi contribuire
ad arricchire l'articolo o volessi semplicemente raccontare la tua
esperienza in Qatar o in un altro Paese, scrivimi a redazione@lavoripubblici.it.