Codice appalti e Direttive europee: Freyrie (Architetti) “segnale fortissimo per il Paese”

Mentre oggi pomeriggio non è ancora iniziata in Aula la prosecuzione della discussione sul disegno di legge delega relativo al recepimento delle tre diretti...

13/10/2015
Mentre oggi pomeriggio non è ancora iniziata in Aula la prosecuzione della discussione sul disegno di legge delega relativo al recepimento delle tre direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo ed al riordino della normativa sugli appalti e sono stati presentati da maggioranza ed opposizione una serie di emendamenti (allegati alla presente notizia) che, in parte, recepiscono le osservazioni delle Commissioni, il CNAPPC (Consiglio nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Consevatori, ha così commentato l’avvio della discussione generale:

Finalmente una svolta della normativa che regola i lavori pubblici che, allineata a quella dei più grandi paesi del Continente rafforza il processo politico di coesione europea. Un segnale fortissimo per il nostro Paese che può finalmente sperare di avere buone architetture pubbliche ed assicurare ai cittadini italiani opere utili e belle”.
A giudizio del Presidente Leopoldo Freyrieè fondamentale siano state recepite nel testo licenziato dalla Commissione e ora in discussione in Aula, tutta una serie di proposte degli architetti italiani che da tempo si battono per riportare i lavori pubblici al rispetto di quei principi di semplificazione, legalità e certezza nella esecuzione fino ad oggi perduti, spesso a causa di norme sbagliate. Tra le più rilevanti il principio che le gare vengono aggiudicate sulla base di criteri di qualità del progetto con il superamento del principio massimo ribasso; fondamentale anche l’introduzione del débat public volto a rendere tutti i cittadini partecipi di un’opera pubblica; e, ancora, il trasferimento dell'incentivo del 2 per cento per i dipendenti della pubblica amministrazione dalla progettazione alla fase di programmazione e predisposizione delle gare ed a quella di controllo, con la previsione di sanzioni in caso di non controllo e inadempimenti”.

Riconoscere la centralità del progetto - come fa Ddl delega - significa riaffermare la qualità dell’architettura, che rappresenta l’unica arma contro la cattiva sorte delle opere pubbliche, il malaffare, la mafia, che sugli appalti pubblici ha costruito le fondamenta della sua economia, per avere, finalmente, buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto costo e che rispondono concretamente ai bisogni dei cittadini”.

Considerato, però, che il lavoro dell’aula modificherà molto probabilmente il testo uscito dalla Commissione e che poi si dovrà comunque tornare al Senato, è ancora presto per parlare di vittoria, ma il presidente del CNAPPC si è augurato che ”l’Aula della Camera arricchisca ulteriormente il provvedimento e soprattutto il suo spirito che è quello di garantire la massima trasparenza in modo da dare nuova linfa ad un settore che ha un forte bisogno della creatività e delle capacità dei professionisti italiani”.

A cura di Ing. Gianluca Oreto
     
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