Istat: Indici prezzi al consumo settembre 2015
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Settembre 2015; l'indice dei prezzi al consumo per le ...
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Settembre
2015; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai
ed impiegati si è, dunque, attestato per il mese di settembre
2015 con la nuova base 2010 sul valore di 107,0 con una
sensibile variazione negativa rispetto a quello del mese
precedente.
La variazione mensile è stata del - 0,4 % e quella annua del - 0,1 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Settembre 2015 ed il 14 Ottobre 2015, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2014 del + 1,125000%.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.
La stabilità dell'inflazione è la sintesi di dinamiche di segno opposto di alcune tipologie di prodotto: l'accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,3%, da +1,9% di agosto) e l'inversione della tendenza di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (+0,8%, da -0,1% del mese precedente) sono bilanciati dall'ulteriore caduta dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-12,8%, da -10,4% di agosto).
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" sale allo 0,8% (era +0,7% ad agosto); al netto dei soli beni energetici si porta allo 0,9% (da +0,8% del mese precedente).
L’incremento su base mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente all’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,9%) - su cui incidono fattori di natura stagionale - e dei Servizi relativi alle comunicazioni (+1,8%); a contenere l’aumento è il ribasso dei prezzi dei Beni energetici nonregolamentati (-2,5%).
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al -0,075% e l'indice biennale al -0,150%.
L'Istat spiega che, nel mese di settembre 2015, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Prodotti slimentari e bevande analcoliche (+0,7%), Comunicazioni e Istruzione (+0,5% per entrambi), Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,5%), Abbigliamento e calzature e Altri beni e consumi (+0.2% per entrambi), Mobili, articoli e servizi per la casa e Servuizi sanitari e spese per la salute(+0,1% per entrambi).< br />
Variazioni nulle si sono registrate nei sei capitoli, Bevande alcoliche e tabacchi, Abitazione, acqua elettrcità e combustibili.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (-3,4%), Ricreazione, spettacoli e cultura (-1,4%).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+2,9%), Istruzione (+1,9%), Servizi ricettivi e di ristorazione e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,5% per entrambi).
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Abbigliamento e calzature e Comuniczioni (+ 0,5% per enttambi), Altri beni e servizi (+ 0,4 %), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,1%),
Incrementi tendenziali nulli non si sono registrati in nessun capitolo.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Trasporti (-3,3%) e Abitazione, acqua elettricità e combustibili (-0,2%) e.
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati soltanto nelle città di Milano (+0,7%), Roma (+0,6%), Bolzano (+0,5%), Napoli e Genova (+0,4% per entrambe), Trento (+0,3%), Firenze, Venezia, L’Aquila e Trieste (+0,2%), Ancona (+0,1%), Catanzaro (+0,0%), mentre nelle città altre città sono tuti negativi e precisamente a Bologna, Bari, Potenza, Cagliari, Palermo (-0,1% per tutte e cinque), a Torino e Aosta (-0,2% per entrambe) e a Perugis (-0,3%).
I prossimi indici saranno pubblicati il 13 Novembre 2015.
La variazione mensile è stata del - 0,4 % e quella annua del - 0,1 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Settembre 2015 ed il 14 Ottobre 2015, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2014 del + 1,125000%.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.
La stabilità dell'inflazione è la sintesi di dinamiche di segno opposto di alcune tipologie di prodotto: l'accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,3%, da +1,9% di agosto) e l'inversione della tendenza di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (+0,8%, da -0,1% del mese precedente) sono bilanciati dall'ulteriore caduta dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-12,8%, da -10,4% di agosto).
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" sale allo 0,8% (era +0,7% ad agosto); al netto dei soli beni energetici si porta allo 0,9% (da +0,8% del mese precedente).
L’incremento su base mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente all’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,9%) - su cui incidono fattori di natura stagionale - e dei Servizi relativi alle comunicazioni (+1,8%); a contenere l’aumento è il ribasso dei prezzi dei Beni energetici nonregolamentati (-2,5%).
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al -0,075% e l'indice biennale al -0,150%.
L'Istat spiega che, nel mese di settembre 2015, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Prodotti slimentari e bevande analcoliche (+0,7%), Comunicazioni e Istruzione (+0,5% per entrambi), Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,5%), Abbigliamento e calzature e Altri beni e consumi (+0.2% per entrambi), Mobili, articoli e servizi per la casa e Servuizi sanitari e spese per la salute(+0,1% per entrambi).< br />
Variazioni nulle si sono registrate nei sei capitoli, Bevande alcoliche e tabacchi, Abitazione, acqua elettrcità e combustibili.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (-3,4%), Ricreazione, spettacoli e cultura (-1,4%).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+2,9%), Istruzione (+1,9%), Servizi ricettivi e di ristorazione e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,5% per entrambi).
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Abbigliamento e calzature e Comuniczioni (+ 0,5% per enttambi), Altri beni e servizi (+ 0,4 %), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,1%),
Incrementi tendenziali nulli non si sono registrati in nessun capitolo.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Trasporti (-3,3%) e Abitazione, acqua elettricità e combustibili (-0,2%) e.
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati soltanto nelle città di Milano (+0,7%), Roma (+0,6%), Bolzano (+0,5%), Napoli e Genova (+0,4% per entrambe), Trento (+0,3%), Firenze, Venezia, L’Aquila e Trieste (+0,2%), Ancona (+0,1%), Catanzaro (+0,0%), mentre nelle città altre città sono tuti negativi e precisamente a Bologna, Bari, Potenza, Cagliari, Palermo (-0,1% per tutte e cinque), a Torino e Aosta (-0,2% per entrambe) e a Perugis (-0,3%).
I prossimi indici saranno pubblicati il 13 Novembre 2015.
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