Ddl Concorrenza: continua al Senato lo scontro tra OICE e Rete Professioni Tecniche
Con l'avvio dell'esame al Senato della Legge annuale per il mercato e la concorrenza (c.d. Ddl Concorrenza), riprendono anche gli scontri a distanza tra l'As...
Con l'avvio dell'esame al Senato della Legge annuale per il
mercato e la concorrenza (c.d. Ddl Concorrenza),
riprendono anche gli scontri a distanza tra l'Associazione delle
società di ingegneria e di architettura aderente a Confindustria
(OICE) e la Rete delle Professioni Tecniche
(RPT).
Uno scontro serrato cominciato con l'analisi del provvedimento alla Camera, concluso il 7 ottobre 2015, e che continuerà certamente fino alla conclusione dell'attività parlamentare (e probabilmente anche dopo).
L'esame al Senato è stato avviato con l'audizione (il 17 novembre 2015) della Rete delle Professioni Tecniche presso la Commissione Industria, Commercio, Turismo. Durante l'audizione, la RPT è intervenuta particolarmente sui contenuti dell'art. 46 (ex art. 31) che riguarda lo svolgimento delle attività professionali in forma associata.
Anche al Senato, la RPT ha confermato la "più ferma contrarietà a qualsiasi tipo di sanatoria sui contratti sottoscritti irregolarmente, abbiamo spiegato che le preoccupazioni dei professionisti dell'area tecnica si fondano in particolare sul fatto che l'approvazione di questa disposizione permetterebbe alle società di ingegneria di accedere al mercato degli affidamenti privati senza essere tenute a conformarsi adeguatamente agli obblighi previsti per le società tra professionisti e per i professionisti, legittimamente operanti in tale ambito, in evidente spregio dei princìpi di leale concorrenza".
Secondo quanto riportato in una nota, i Senatori presenti all'audizione hanno risposto alle criticità sollevate dalla RPT dimostrandosi "pronti ad accogliere elementi migliorativi della norma, domandando, a questo proposito, l'invio di una specifica proposta emendativa".
Pronta è arrivata la replica dell'OICE che è stata audita il 18 novembre 2015 dalla Commissione Attività Produttive. Secondo il Presidente Ing. Patrizia Lotti "il positivo confronto con la Commissione siamo certi che porterà ad un sereno esame della norma che, diversamente da quanto affermato improvvidamente da qualcuno, non sana nulla perché nulla c'è da sanare. Dal '97 le società di ingegneria possono legittimamente operare nel privato come ha detto già nel 2005 la giurisprudenza e come ha di recente confermato anche il tribunale di Bologna con la sentenza del 7 agosto scorso. L'auspicio è quindi che la si faccia finita con la contro informazione demagogica e corporativa e si consenta al legislatore di esaminare la equilibrata disposizione varata alla Camera tenendo conto del quadro normativo vigente, del raffronto con le norme UE e con la giurisprudenza, nonché della palese differenza esistente fra società di ingegneria e società tra professionisti. Tutti elementi illustrati in commissione e di cui confidiamo saranno valutate con equilibrio".
L'OICE ha, dunque, mostrato la propria approvazione verso il testo approvato dalla Camera, chiedendo di "tenere fermo il contenuto della disposizione che fa definitiva chiarezza sulla legittimità dei contratti privati delle società di ingegneria e introduce anche per il settore privato l'obbligo di polizza e di indicazione nominativa del professionista responsabile della prestazione (oltre ad un elenco presso l'ANAC di società di ingegneria)".
Durante l'audizione, il Direttore Generale Andrea Mascolini ha ripercorso l'iter che ha portato alla definizione della norma alla Camera, evidenziando "gli aspetti positivi della disposizione che, oltre a risolvere ogni problema ancorché strumentale, di contenzioso in ambito privato, prende atto della natura giuridica e dell'operatività delle società di ingegneria, organizzazioni profondamente diverse rispetto alle società tra professionisti, e introduce equilibrati adempimenti a tutela della committenza".
Uno scontro serrato cominciato con l'analisi del provvedimento alla Camera, concluso il 7 ottobre 2015, e che continuerà certamente fino alla conclusione dell'attività parlamentare (e probabilmente anche dopo).
L'esame al Senato è stato avviato con l'audizione (il 17 novembre 2015) della Rete delle Professioni Tecniche presso la Commissione Industria, Commercio, Turismo. Durante l'audizione, la RPT è intervenuta particolarmente sui contenuti dell'art. 46 (ex art. 31) che riguarda lo svolgimento delle attività professionali in forma associata.
Anche al Senato, la RPT ha confermato la "più ferma contrarietà a qualsiasi tipo di sanatoria sui contratti sottoscritti irregolarmente, abbiamo spiegato che le preoccupazioni dei professionisti dell'area tecnica si fondano in particolare sul fatto che l'approvazione di questa disposizione permetterebbe alle società di ingegneria di accedere al mercato degli affidamenti privati senza essere tenute a conformarsi adeguatamente agli obblighi previsti per le società tra professionisti e per i professionisti, legittimamente operanti in tale ambito, in evidente spregio dei princìpi di leale concorrenza".
Secondo quanto riportato in una nota, i Senatori presenti all'audizione hanno risposto alle criticità sollevate dalla RPT dimostrandosi "pronti ad accogliere elementi migliorativi della norma, domandando, a questo proposito, l'invio di una specifica proposta emendativa".
Pronta è arrivata la replica dell'OICE che è stata audita il 18 novembre 2015 dalla Commissione Attività Produttive. Secondo il Presidente Ing. Patrizia Lotti "il positivo confronto con la Commissione siamo certi che porterà ad un sereno esame della norma che, diversamente da quanto affermato improvvidamente da qualcuno, non sana nulla perché nulla c'è da sanare. Dal '97 le società di ingegneria possono legittimamente operare nel privato come ha detto già nel 2005 la giurisprudenza e come ha di recente confermato anche il tribunale di Bologna con la sentenza del 7 agosto scorso. L'auspicio è quindi che la si faccia finita con la contro informazione demagogica e corporativa e si consenta al legislatore di esaminare la equilibrata disposizione varata alla Camera tenendo conto del quadro normativo vigente, del raffronto con le norme UE e con la giurisprudenza, nonché della palese differenza esistente fra società di ingegneria e società tra professionisti. Tutti elementi illustrati in commissione e di cui confidiamo saranno valutate con equilibrio".
L'OICE ha, dunque, mostrato la propria approvazione verso il testo approvato dalla Camera, chiedendo di "tenere fermo il contenuto della disposizione che fa definitiva chiarezza sulla legittimità dei contratti privati delle società di ingegneria e introduce anche per il settore privato l'obbligo di polizza e di indicazione nominativa del professionista responsabile della prestazione (oltre ad un elenco presso l'ANAC di società di ingegneria)".
Durante l'audizione, il Direttore Generale Andrea Mascolini ha ripercorso l'iter che ha portato alla definizione della norma alla Camera, evidenziando "gli aspetti positivi della disposizione che, oltre a risolvere ogni problema ancorché strumentale, di contenzioso in ambito privato, prende atto della natura giuridica e dell'operatività delle società di ingegneria, organizzazioni profondamente diverse rispetto alle società tra professionisti, e introduce equilibrati adempimenti a tutela della committenza".
© Riproduzione riservata