Riforma Professioni e Accesso all’Albo: il commento di Armando Zambrano
Dopo la nostra conversazione di stamattina, in cui ha voluto meglio chiarire le intenzioni del Consiglio Nazionale degli Ingegneri durante l’incontro con il ...
Dopo la nostra conversazione di stamattina, in cui ha voluto
meglio chiarire le intenzioni del Consiglio Nazionale degli
Ingegneri durante l’incontro con il MIUR (leggi articolo), ricevo e pubblico
integralmente la nota del Presidente Armando Zambrano in
merito ai possibili malintesi relativi alla questione
dell’ammissibilità dei laureati in architettura col vecchio
ordinamento a sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione alla
professione di ingegnere, discussa in occasione di un incontro col
Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
“Apprendiamo con rammarico – afferma Zambrano – che a
causa di interpretazioni errate si corre il rischio di creare
frizioni che non hanno motivo di essere all’interno delle
professioni italiane. Queste hanno fatto un passo storico
costituendo la Rete delle Professioni Tecniche che sta ottenendo
risultati straordinari resi possibili anche dagli ottimi rapporti
reciproci”.
“Desideriamo precisare – continua il Presidente del CNI –
che noi ingegneri abbiamo chiesto un incontro al Ministro
Giannini perché siamo alle prese con una serie di problematiche
specifiche che abbiamo la necessità di risolvere. Una di queste è
quella del ciclo di studi quinquennale che noi abbiamo soltanto per
l’indirizzo di ingegneria edile-architettura. Poiché nell’85% dei
casi i laureati in ingegneria di primo livello decidono di
conseguire la laurea magistrale, ci troviamo più di ogni altra
professione a scontare gli effetti negativi del sistema
universitario del 3+2. Per questo abbiamo chiesto anche per gli
ingegneri la creazione di un ciclo di studi quinquennale”.
“Più in generale – prosegue ancora Zambrano – abbiamo
chiesto al Ministro un intervento globale sulla formazione
universitaria degli ingegneri, attraverso una riorganizzazione dei
corsi, anche al fine di evitare la loro proliferazione. Oltre a
questo, tra le altre cose abbiamo chiesto l’accelerazione della
stipula della convenzione tra Anvur e Quacing per il riconoscimento
delle certificazioni della qualità degli accreditamenti Eur-Ace. Su
tutti questi punti il Ministro Giannini ha manifestato grande
attenzione e la ringraziamo per la disponibilità con la quale si è
impegnata a risolvere le problematiche che abbiamo posto”.
“Quanto alla questione dell’accesso alla professione –
precisa Zambrano - non esiste alcuna interferenza con gli
architetti. Nel corso del nostro incontro, infatti, abbiamo
illustrato al Ministro Giannini la problematica originata dal
pronunciamento del Miur del 2012, in forza della quale alcune
università ammettono i laureati in architettura all’esame di
abilitazione per la professione di ingegneri. La nostra posizione è
chiara. I nostri ordini provinciali stanno ricevendo numerose
richieste di iscrizione all’Albo da parte di laureati in
architettura col vecchio ordinamento e regolarmente le rifiutano.
Al Ministro Giannini abbiamo chiesto proprio un intervento
finalizzato alla revoca di una circolare sbagliata che consente
l’accesso agli esami di Stato di ingegnere agli architetti,
mettendo fine a queste richieste di accesso all’Albo degli
ingegneri da parte di laureati in architettura. Ripeto, dunque, che
non c’è alcuna interferenza nei confronti degli architetti con i
quali abbiamo ottimi rapporti e condividiamo battaglie ed
iniziative”.
Alleghiamo nuovamente il documento predisposto dal CNI e inviato al
Ministro del Miur Giannini (documento CNI ).