Codice Appalti e Direttive Europee: giovedì l'approvazione definitiva in Consiglio dei Ministri
Saranno decisivi i prossimi giorni per il processo di riordino della normativa nazionale in materia di appalti pubblici. Approderà in pre-Consiglio dei Minis...
Saranno decisivi i prossimi giorni per il processo di riordino della normativa nazionale in materia di appalti pubblici. Approderà in pre-Consiglio dei Ministri di domani e poi in Consiglio dei Ministri di giovedì il testo del nuovo Codice degli Appalti in una versione leggermente modificata rispetto alla bozza del 19 febbraio 2016.
Dopo una settimana di passione che ha visto audizioni lampo in "Commissione Manzione" e in cui i rappresentanti dei Consigli Nazionali dell'area tecnica presenti hanno dovuto formulare osservazioni lampo su una bozza di Codice neanche lontanamente vicina a quella circolata negli ultimi giorni, sembrerebbe che si sia giunti ad una versione definitiva con la novità della presenza delle Linee guida ANAC che sostituiranno progressivamente l'attuale Regolamento di attuazione (D.P.R. n. 207/2010).
Sostanzialmente positivo è stato il commento dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) che con il suo Presidente ha auspicato che le nuove regole sugli appalti pubblici possano essere "l'occasione per imprimere una svolta in termini di efficienza, trasparenza, rispetto delle regole con tempi e costi certi nell'esecuzione delle opere".
Positivo è stato anche il commento dei Consigli Nazionali dell'Area tecnica aderenti alla Rete delle Professioni Tecniche che, nonostante le difficoltà materiali a formulare osservazioni in poco tempo (appena 1 giorno) e su un testo parziale e diverso dall'ultima bozza circolata, sono riusciti a predisporre un documento congiunto in cui hanno evidenziato le ultime novità introdotte nel provvedimento e riassunte nella Circolare Consiglio Nazionale Ingegneri 12 febbraio 2016, n. 478 recante "Osservazioni in merito all'approvazione della Legge delega "appalti" e coinvolgimento dei professionisti tecnici nella consultazione indetta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in vista dell'attuazione della delega".
Fra le novità introdotte il CNI ha segnalato:
- il radicale ridimensionamento dell'appalto integrato, il cui uso sarà subordinato ad una rilevante incidenza del contenuto innovativo o tecnologico delle opere oggetto dell'appalto, in rapporto al valore complessivo dei lavori;
- un notevole ridimensionamento degli affidamenti in house: concessionari di lavori o di servizi pubblici, infatti, saranno obbligati a ricorrere a procedure ad evidenza pubblica per una quota non inferiore a1l'80% del valore complessivo dei contratti, con la conseguente creazione di nuove opportunità di lavoro per i liberi professionisti;
- il rilancio del concorso pubblico come strumento preferenziale per l'affidamento di servizi di progettazione, al fine di valorizzare la fase progettuale e promuovere la qualità architettonica e tecnico-funzionale delle opere;
- lo snellimento delle procedure di gara e del sistema AVCPASS per la verifica dei requisiti di partecipazione da parte degli operatori economici.
In realtà, nessuno ha evidenziato la maggiore criticità del testo, ovvero che non esiste una disciplina speciale per i servizi di architettura e di ingegneria che vengono trattati alla stregua di qualsiasi altro servizio (ad es. quello di ristorazione). Durante la riunione dello scorso 31 gennaio 2016, la Rete delle Professioni Tecniche ha potuto solo evidenziare gli aspetti della normativa in esame di maggiore rilievo per la categoria e ribadito la sua disponibilità ad essere coinvolti nei lavori in atto per la redazione del nuovo Codice unico. Peccato però che alla disponibilità dei Consigli Nazionali non corrisponderebbe quella di chi sta materialmente scrivendo il testo del Codice; sembrerebbe, infatti, che i giochi siano stati fatti ancora una volta senza l'apporto delle professioni tecniche che, a parte nella redazione della legge delega che li ha visti coinvolti in prima persona, non sono potute entrare nel merito di un provvedimento quasi top secret che sembra essere stato volutamente nascosto ai principali stakeholder che con merito avrebbero potuto formulare osservazioni utili a tutto il settore.
A cura di Ing. Gianluca Oreto