Contributi Inarcassa, sanzioni graduali per rimediare agli "inciampi"

Il 12 febbraio 2016 il Comitato Nazionale dei Delegati Inarcassa ha approvato un'importante delibera che, modificando il Regolamento Generale di Previdenza d...

24/02/2016

Il 12 febbraio 2016 il Comitato Nazionale dei Delegati Inarcassa ha approvato un'importante delibera che, modificando il Regolamento Generale di Previdenza di Architetti e Ingegneri, introduce il concetto di gradualità sanzionatoria nei confronti dei professionisti in ritardo con il pagamento dei contributi.

Una modifica approvata ad inizio della nuova legislatura per il Consiglio di Amministrazione Inarcassa trovatosi a dover rimodulare il sistema sanzionatorio soprattutto per far fronte al momento di disagio economico che stanno vivendo le professioni dell'area tecnica.

"Il Pil dell’edilizia - ha dichiarato il Presidente Inarcassa alla nostra redazione - è crollato e gli architetti più degli ingegneri - che hanno altri campi professionali su cui spaziare - hanno subito un drammatico crollo dei redditi. In questa condizione è più facile non rispettare gli impegni e le scadenze e questo non soltanto dal punto di vista previdenziale, ma anche per quanto riguarda gli oneri più generali".

Il dramma degli Architetti era stato certificato già nel 2014 quando il IV Rapporto sulla professione dell'architetto a cura del Cresme e del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC (leggi articolo) ha evidenziato un reddito medio molto prossimo alla soglia di povertà (e negli ultimi due anni la situazione non è certo migliorata).

La situazione per i giovani professionisti

"Pensiamo a un giovane iscritto che voglia iniziare ad esercitare la professione - ha affermato il Presidente Santoro - Prima ancora di mettersi in movimento deve sopportare costi per circa 3.380 euro, contando commercialista, iscrizione all'albo, assicurazione, internet, formazione e contributi previdenziali. Questi ultimi, però, pesano per il 31%: sono 1.046 euro di minimo contributivo. Non è poco ma non è nemmeno la fetta più rilevante".

Le modifiche al sistema sanzionatorio

"Abbiamo scelto - continua Santoro - di agire sull’art.10 comma 1 del Regolamento Generale di Previdenza 2012 relativo al ritardato pagamento, perché la maggior parte delle inadempienze rilevate in questi anni si concentrano su questa tipologia".

Come rilevato da Presidente Inarcassa "I dati sugli accertamenti 2014 hanno evidenziato un fenomeno diffuso di inadempienza che non risparmia nessuna generazione, nessuna fascia di anzianità, di reddito o di genere e conferma i modelli teorici di distribuzione: ad esempio è ricavabile un’area con una popolazione ampia, ma con basso impatto unitario e al contrario un’area con alto impatto economico ma concentrata in poche unità. Da notare che circa il 50% delle posizioni debitorie si concentra in una fascia di reddito inferiore ai 15.000 euro annui, divenendo così la categoria da sottoporre a particolare osservazione. I giovani in particolare costituiscono il 22% della fascia (19% del totale) e quindi esprimono una percentuale di morosi meno che proporzionale rispetto alla partecipazione al totale degli iscritti, forse anche inaspettatamente o al contrario a conferma che le agevolazioni previste sono efficaci".

Il nuovo sistema sanzionatorio

"Con il nuovo sistema - afferma Santoro - l’incremento della sanzione sarà legato al periodo di ritardo e all’ammontare del debito, con una drastica riduzione delle penali a chi paga entro l’anno (dal 2% mensile allo 0,5%) e ulteriori diminuzioni per chi ricorre agli istituti di conciliazione".

"La filosofia della nostra scelta - continua Santoro - è stata quella di far in modo che il professionista potesse pagare più facilmente i contributi e che, a fronte di un inciampo, la sanzione rimodulata negli importi non infierisse su questo meccanismo. Parliamo dunque di un sistema costruito all’insegna della gradualità. Va però detto che, da tempo, la Cassa offre ai colleghi in difficoltà strumenti efficacissimi di aiuto. Penso agli istituti di conciliazione come il Ravvedimento operoso (ROP), l’Accertamento con adesione (ACA). Questi, accompagnati con le diverse possibilità di rateazione del debito, costituiscono una formidabile opportunità di ritorno in bonis a costo contenuto per tutti coloro che sono fermamente intenzionati a sanare gli adempimenti dell’obbligo contributivo".

Inarcassa On line

"Un altro grande aiuto a disposizione degli iscritti per essere in regola - afferma il Presidente Inarcassa - viene da Inarcassa On line, il servizio telematico della Cassa nato nel 2001, dove ognuno può verificare con immediatezza e semplicità importi e date dei versamenti dovuti. Un sistema tecnologico che, oltre a mettere in chiaro tutte le informazioni sulla propria posizione contributiva, segnala eventuali irregolarità e consente l’accesso immediato agli istituti di conciliazione per risanare il debito prima ancora che Inarcassa lo rilevi. E’ lo strumento più importante per non incorrere in sanzioni, ma soprattutto è il mezzo per avere evidenza del proprio risparmio previdenziale".

Il futuro delle pensioni

"Da un lato - continua Santoro - ci auguriamo che le sanzioni abbiano un piccolissimo battente e dall’altro che ci fosse un poco più di interesse verso il contributo previdenziale che è quello che determinerà proprio l’entità delle pensioni. Non poter versare i contributi significa mettere a rischio l’importo della pensione futura, in special modo con il metodo di calcolo contributivo. La previdenza è conquista sociale irrinunciabile. Un risparmio "volontariamente forzoso" per garantire continuità sostanziale al nostro tenore di vita. In questo senso, la previdenza è una regola, una regola che vale per tutti e che per sua natura deve essere costante e sostenibile nel lungo periodo".

Il parere vincolante dei Ministeri

Ogni modifica al Regolamento di Previdenza deve però passare dal vaglio dei Ministeri vigilanti. "Come Inarcassa - conclude Santoro - non potremo mai dare un sostegno diretto ai nostri associati, perché non è quello il nostro ruolo. Ma possiamo aiutarli sostenendo il loro contributo e facilitando la regolarità di chi oggi è in difficoltà con i pagamenti, invece di inseguire la penalità. Ora l’ultima parola spetta ai Ministeri vigilanti e le modifiche varranno esclusivamente per le inadempienze successive alla loro approvazione, a salvaguardia della maggioranza degli iscritti che con grande sacrificio e puntualità rispettano le scadenze previdenziali".

Ringrazio il Presidente Santoro per il prezioso contributo

A cura di Ing. Gianluca Oreto

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