Anagrafe edilizia scolastica: ritardi ingiustificati e dati parziali
Era già stato denunciato nel XIII Rapporto di Cittadinanzattiva sulle scuole di settembre 2015 ed è stato rimarcato nuovamente: l'Anagrafe dell'edilizia scol...
Era già stato denunciato nel XIII Rapporto di Cittadinanzattiva sulle scuole di settembre 2015 ed è stato rimarcato nuovamente: l'Anagrafe dell'edilizia scolastica non è utilizzabile né attendibile risultando ad oggi solo l'ennesima promessa mancata.
La nuova denuncia arriva da Cittadinanzattiva e Legambiente che in un comunicato congiunto hanno evidenziato le criticità dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica che risulta essere un’opera non aggiornata ed incompleta, che non fotografa minimamente la situazione da cui partire per programmare la messa in sicurezza delle scuole.
“Così com'è oggi - affermano Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva e Vanessa Pallucchi, responsabile di Legambiente Scuola - l’Anagrafe dell’edilizia scolastica non è utilizzabile né attendibile, perché contiene dati parziali e non aggiornati, indicatori mancanti ed incomprensibili per i cittadini e neanche utile per scegliere la scuola dove iscrivere i propri figli. E mentre non si è provveduto ad aggiornare, come promesso entro il 31 gennaio scorso, i dati relativi alle certificazioni, è stata prorogata di ancora un anno (31 dicembre 2016) l’entrata in vigore dell’obbligo per le scuole di dotarsi della certificazione di prevenzione incendi. Per sapere se la scuola dei proprio figli sia sicura o meno, occorrerà agire caso per caso, scuola per scuola, anche con l’aiuto di Cittadinanzattiva e Legambiente”.
Per legittimare queste affermazioni, le due associazioni hanno riportato 3 casi emblematici:
- l’Istituto Agrario “Scorciarini Coppola” di Piedimonte Matese in Campania, chiuso da due anni perché inagibile, particolare che l’Anagrafe non riporta;
- la Scuola Media Don Milani di Lamezia Terme in Calabria, per la quale l’Anagrafe non riporta alcun dato relativo alle condizioni di sicurezza strutturale, e su cui invece Cittadinanzattiva ha inviato già dal giugno del 2013 un esposto alla Procura di Lamezia Terme per segnalarne l’insicurezza, senza finora ottenere riscontro;
- l’IC Pirandello di Lampedusa in Sicilia, per il quale non esistono dati relativi alla voce “edilizia scolastica”.
“E’ legittimo chiedersi - continuano Bizzarri e Pallucchi - con quali criteri Comuni e Province hanno individuato, e continueranno a farlo, gli edifici scolastici che necessitano di interventi urgenti, se non dispongono di una fotografia aggiornata dello stato del patrimonio edilizio scolastico. Senza un’Anagrafe aggiornata, anche per il Governo risulta difficile assegnare fondi e programmare interventi di messa in sicurezza nelle scuole a medio-lungo termine”.
Secondo il Rapporto Ecosistema scuola 2015 di Legambiente e il Rapporto su Sicurezza, qualità e accessibilità a scuola 2015 di Cittadinanzattiva,è emerso che il 39% delle scuole necessita di una manutenzione urgente, il 21% presenta lesioni strutturali, solo il 35,5% ha la certificazione antincendio, il 38% possiede il certificato di agibilità statica e il 35% quello di agibilità igienico-sanitaria.
Grazie ad un'indagine condotta insieme, Cittadinanzattiva e Legambiente hanno verificato che:
- non sono stati inseriti, come promesso al momento della pubblicazione dell’Anagrafe lo scorso agosto, né si è provveduto a giustificare tale ritardo, né la macro voce “certificazioni” di agibilità statica, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, né tantomeno i dati relativi ad esse;
- per le scuole “messe in chiaro” sul sito del Ministero dell’Istruzione, sotto la voce Edilizia, non è stata inserita, come ripetutamente richiesto dalle due associazioni, la data di rilevazione o di aggiornamento dei dati indicati né da quale fonte derivino;
- non sono stati inseriti i dati mancanti né aggiornati quelli esistenti, di diverse realtà in particolare quelli relativi alle regioni Lazio, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna che pure hanno provveduto all’invio di dati (in tutto o in parte, non è dato di sapere) entro il 31 dicembre 2015, tramite le loro Anagrafi regionali.
- Non è stato prevista la presenza di nuovi indicatori che tengano conto delle mutate esigenze intervenute in questi anni, come Cittadinanzattiva e Legambiente hanno ripetutamente segnalato predisponendo un’apposita nota che l’Osservatorio dell’edilizia scolastica non ha ritenuto di prendere in considerazione.
- I dati contenuti nell'Anagrafe, così come si presenta oggi ne “La scuola in chiaro” non sono di immediata comprensione per un genitore o uno studente o un cittadino che si voglia cimentare con essi per conoscere le reali condizioni non solo dal punto di vista strutturale o manutentivo ma anche dei servizi erogati. Le informazioni, quando ci sono, risultano o estremamente generiche o estremamente tecniche o incomplete.
- A tutto ciò, come detto, si aggiunge la strana mossa di prorogare, con il Decreto Milleproroghe, di ancora un anno l’adeguamento delle scuole alla normativa antincendio. senza alcuna spiegazione né piano di attuazione che consenta di garantire un radicale cambiamento dello stato di attuazione di questo adempimento normativo.
“Come previsto dalla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (n.03014/2014) ottenuta grazie al ricorso di Cittadinanzattiva - terminano Bizzarri e Pallucchi - chiediamo che siano al più presto resi noti i dati relativi alle certificazioni, e che entro il 30 giugno siano pubblicate tutte le informazioni in materia di edilizia scolastica per le scuole ad oggi assenti dall'Anagrafe e che per tutte sia indicata la data di aggiornamento dei dati; che si renda noto, nell'ambito della Conferenza Stato Regioni, il piano e i fondi previsti per l’adeguamento delle scuole alla normativa sulla prevenzione antincendio; che si proceda ad un confronto serrato tra tutte le componenti previste nell'Osservatorio dell’edilizia scolastica affinché le associazioni possano fornire il loro contributo, a partire da una semplificazione delle informazioni contenute nell'Anagrafe perché diventino fruibili per i cittadini”.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it