Previdenza liberi professionisti, all'esame una proposta di accorpamento delle Casse

Ripubblicizzare gli enti di previdenza e assistenza trasformati in associazioni o fondazioni e rendere più severi e stringenti i controlli sulla gestione del...

04/04/2016

Ripubblicizzare gli enti di previdenza e assistenza trasformati in associazioni o fondazioni e rendere più severi e stringenti i controlli sulla gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare di questi enti.

Sono questi gli obiettivi principali della proposta di legge parlamentare in discussione all’interno della piattaforma del Movimento 5 Stelle e presentata dalla deputata Roberta Lombardi che ha dichiarato “Sono ormai 3 anni che ci occupiamo di enti previdenziali privatizzati ovvero le casse dei lavoratori autonomi dei liberi professionisti, abbiamo sottoposto a stress testo tutta la filiera che dovrebbe andare a controllare il corretto utilizzo dei contributi che questi lavoratori versano alle loro casse di previdenza in attesa che si trasformino in prestazioni previdenziali nel momento in cui avranno maturato i requisiti per l'accesso alla pensione e da questo percorso abbiamo evidenziato che la natura duplice pubblica e privata di queste casse fa si che si esista una zona grigia in cui molti speculatori mettono le mani nei patrimoni finanziari e immobiliari di questi enti”.

“Per questo motivo  - ha continuato la deputata Lombardi - nasce questa proposta di legge per rimettere ordine a tutta la normativa e intensificare il sistema dei controlli, individuare le responsabilità e garantire una serena vecchiaia a quei lavoratori che hanno versato in questi enti i contributi di una vita. Aspettiamo ovviamente vostri contributi alla proposta di legge dopodiché la depositeremo insieme”.

Come indicato nel documento di sintesi, con il D.lgs. 509/94 molte delle casse di previdenza sono state privatizzate e, di conseguenza, sottratte al sistema di controlli a cui devono essere sottoposti gli organismi di diritto pubblico. “La libertà di gestione del patrimonio assicurata dalla nuova disciplina ha prodotto effetti disastrosi per la maggior parte degli enti di previdenza, i quali si sono lanciati in investimenti tanto rischiosi da creare preoccupanti buchi di bilancio; si è assistito a terremoti giudiziari e contabili dovuti a spese pazze, investimenti spericolati, consulenti in conflitto di interesse, irruzioni di mediatori, gestori, consulenti finanziari, tutti attirati da un tesoro enorme e scarsamente tutelato”.

La sentenza della Corte costituzionale n. 287 del 1997 ha ribadito che la privatizzazione degli enti previdenziali ha lasciato immutato il carattere pubblicistico dell’attività istituzionale svolta. In virtù della natura pubblicistica delle funzioni esercitate, gli enti sono sottoposti a diversi tipi di controlli (Ministero del lavoro, MEF, Corte dei Conti, Covip, Commissione parlamentare bicamerale). Tuttavia, il sistema attuale dei controlli è estremamente complesso e frammentato e, di conseguenza, inefficiente, per almeno due fattori principali la pluralità di soggetti chiamati a vigilare da un lato e per la divaricazione esistente tra l’ambito dei poteri di vigilanza di Covip e i poteri sanzionatori del comparto ministeriale dall’altro lato.

La sentenza del Consiglio di Stato n. 6014/2012 ha ritenuto prevalente la natura pubblicistica degli enti previdenziali privatizzati, “costituendo la privatizzazione una innovazione di carattere essenzialmente ORGANIZZATIVO”e, quindi, legittima l’inclusione di tali enti nell’elenco dell’Istat relativo all’individuazione delle p.a. La natura pubblicistica ha una serie di conseguenze positive, relative: alla natura del bilancio, al regime dei controlli, all’applicazione delle normative relative al pubblico impiego, quali la spending review, alla centralizzazione degli acquisti.

Nell’ambito di una simile cornice, la proposta di legge del MoVimento 5 stelle vuole rendere giustizia alle migliaia di contribuenti che lavorano per garantirsi una vecchiaia dignitosa e, quindi, ha due scopi fondamentali:

  • il primo è quello di ripubblicizzare gli enti di previdenza e assistenza trasformati in associazioni o fondazioni: essi infatti continuano a svolgere una funzione pubblica, gestiscono la previdenza di milioni di cittadini e, quindi, soldi pubblici;
  • il secondo obiettivo, strettamente legato al primo, è quello di rendere più severi e stringenti i controlli sulla gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare di questi enti; a tal fine si propone di:
    • prevedere la presenza fisica di un magistrato contabile alle sedute degli organi di amministrazione e di controllo dell’ente;
    • attribuire a COVIP competenze di carattere regolatorio, sanzionatorio (facendo valere la responsabilità personale degli amministratori), ispettivo; essa potrà infliggere sanzioni ben più gravi di quelle attualmente previste in caso di violazioni di legge, anche attraverso un incremento delle sue risorse umane e finanziarie;
    • affidare all’Anac il compito di coordinare e monitorare l’attività di controllo posta in essere dalla Covip;
    • introdurre specifiche disposizioni al fine di evitare conflitti di interesse tra advisor e gestori del patrimonio degli enti;
    • accorpare la miriade di Casse create dopo il 1994, suddividendole in 3 aree distinte per attività economica;
    • favorire gli investimenti delle Casse privatizzate verso la tutela sanitaria, l’accesso al credito agevolato, le politiche in favore dei giovani e il loro sviluppo professionale;
    • verificare l’andamento delle dismissioni immobiliari di Casse e Fondi nel rispetto della normativa vigente e tenendo conto dei diritti degli inquilini e, quindi, favorire forme di rent to buy.

In allegato la proposta di legge completa, si accettano suggerimenti e un serio confronto.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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