Linee Guida ANAC sul RUP: appalti a rischio paralisi
Il 21 giugno 2016 l'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha approvato in via preliminare le linee guida inerenti la “Nomina, ruolo e compiti del responsa...
Il 21 giugno 2016 l'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha approvato in via preliminare le linee guida inerenti la “Nomina, ruolo e compiti del responsabile unico del procedimento per l’affidamento di appalti e concessioni” in una versione sostanzialmente modificata rispetto a quella posta in consultazione.
Pur non sapendo se tali modifiche siano frutto delle osservazioni presentate dagli stakeholders al documento posto in consultazione (anche perché l’ANAC non ha pubblicato tali osservazioni), possiamo, senza ombra di dubbio, affermare che le stesse creeranno qualche problema alle amministrazioni.
Oltre all'accatastamento di compiti sulla figura del RUP di cui abbiamo già avuto modo di parlare (clicca qui), le linee guida prevedono che nei comuni ricadenti in aree sismiche il RUP dovrà essere obbligatoriamente, a prescindere dall’importo dell’opera, un dipendente di ruolo, dotato del necessario livello di inquadramento (art. 31 comma 1 D.Lgs. n. 50/2016); dovrà, poi, essere in possesso di laurea magistrale in materie tecniche e dovrà avere, anche, la qualifica di Project Manager.
Cosa potrà succedere nei tanti comuni che non hanno all’interno tale figura? Le linee guida non risolvono tale problema che credo sia serio.
Tutto ciò nasce dalle disposizioni contenute nelle citate linee
guida e nello specifico al paragrafo III relativo ai “requisiti
e compiti del RUP nell’affidamento di appalti e concessioni di
lavori" dove, al punto 1.2 (pagina 4), è precisato che:
a) per gli importi inferiori a 500.000,00 euro il
RUP deve essere almeno in possesso di un diploma rilasciato
da un istituto tecnico superiore di secondo grado al termine di un
corso di studi quinquennale (es. diploma di perito
industriale, perito commerciale, perito agrario, perito edile,
geometra/tecnico delle costruzioni, ecc.), abilitato all'esercizio
della professione ed iscritto nel relativo Albo. Deve, inoltre,
possedere un’anzianità di servizio ed esperienza di almeno tre anni
nell’ambito dell’affidamento di appalti e concessioni di
lavori;
b) per gli importi pari o superiori a 500.000,00 euro e
inferiori a 1.000.000,00 di euro il RUP deve essere in
possesso di una laurea triennale in architettura,
ingegneria, scienze e tecnologie agrarie, scienze e tecnologie
forestali e ambientali, scienze e tecnologie geologiche o
equipollenti e abilitazione all’esercizio della professione;
abilitato all'esercizio della professione ed iscritto nell’apposita
sezione del relativo Albo professionale. In ogni caso deve
possedere un’anzianità di servizio ed esperienza di almeno cinque
anni nell’ambito dell’affidamento di appalti e concessioni di
lavori;
c) per gli importi pari o superiori a 1.000.000,00
di euro il RUP deve essere in possesso di una Laurea
magistrale o specialistica nelle materie indicate alla
lettera b), abilitazione all'esercizio della professione e
iscrizione al relativo Albo professionale. Deve, inoltre, possedere
un’anzianità di servizio ed esperienza di almeno cinque anni
nell’ambito dell’affidamento di appalti e concessioni di
lavori.
e dove al punto 1.3 (pagina 5) è affermato che “In ogni caso, a prescindere dall’importo del contratto, si prevede che per i lavori di particolare complessità il RUP debba possedere, oltre ai requisiti di cui alla lettera c), la qualifica di Project Manager, essendo necessario enfatizzare le competenze di pianificazione e gestione dello sviluppo di specifici progetti, anche attraverso il coordinamento di tutte le risorse a disposizione, e gli interventi finalizzati ad assicurare l’unitarietà dell’intervento, il raggiungimento degli obiettivi nei tempi e nei costi previsti, la qualità della prestazione e il controllo dei rischi".
Per lavori di particolare complessità si intendono tutti
quei lavori:
1) ad elevato contenuto tecnologico;
2) di significativa innovatività;
3) da svolgersi in particolari circostanze
ambientali, climatiche, geologiche (ad esempio in
aree sismiche, zone soggette ad alluvioni, zone
con particolari caratteristiche orografiche);
4) aventi ad oggetto la costruzione, la manutenzione o la
ristrutturazione di beni ambientali e culturali, anche nel
sottosuolo”.
Probabilmente, però, l'ANAC non ha tenuto in considerazione l’OPCM n. 3274/2003 (Gazzetta Ufficiale n. 105 dell’8 maggio 2003) che suddivide il territorio nazionale nelle seguenti zone sismiche:
- Zona 1 - E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti
- Zona 2 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti
- Zona 3 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari
- Zona 4 - E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari
Di fatto, sparisce il territorio “non classificato” o "non sismico" e tutto il Paese viene definito come "area sismica" a pericolosità crescente. Considerato questo aspetto, per i requisiti di professionalità del RUP occorre fare riferimento soltanto a quelli previsti al punto 1.3 del paragrafo III delle linee guida sul RUP con la conseguenza che tutti i comuni dovranno avere all'interno del proprio organico un dipendente di ruolo, dotato del necessario livello di inquadramento ed in possesso non soltanto di laurea magistrale in materie tecniche ma, anche, della qualifica di Project Manager.
Casa faranno i Comuni per la nomina del RUP? Per informazioni rivolgersi all’ANAC.
A cura di arch. Paolo Oreto