Edilizia scolastica: tutte le FAQ aggiornate di Italia sicura
#ITALIASICURA ha pubblicato le FAQ aggiornate che fanno il punto sulle misure per l'edilizia scolastica e la salute delle scuole relativamente a Varie, Decre...
#ITALIASICURA ha pubblicato le FAQ aggiornate che fanno il punto sulle misure per l'edilizia scolastica e la salute delle scuole relativamente a Varie, Decreto mutui, School Bonus, Fondo Kyoto, 8x1000, INAIL, #Sbloccascuole.
VARIE
1. Chi si occupa di edilizia scolastica in Italia?
In attuazione dell’articolo 3, della legge 23/1996, gli enti locali, in quanto proprietari degli immobili, devono provvedere alla costruzione, alla fornitura e alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici: i comuni, per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado; le province e città metropolitane per secondarie di secondo grado.
Pochissimi sono gli edifici di proprietà dello Stato o di altri Enti. Su richiesta dell’Ente locale proprietario – Comuni, Province e Città Metropolitane - la manutenzione ordinaria può essere delegata direttamente alla scuola (cioè al Dirigente scolastico), garantendo i relativi mezzi finanziari.
(Ultimo aggiornamento: 28 dicembre 2015)
2. Come è possibile per un Comune ottenere dei finanziamenti statali da utilizzare per interventi di edilizia scolastica?
Le risorse finanziarie necessarie a svolgere interventi di edilizia scolastica devono essere reperite nei bilanci degli Enti Locali - Comuni e Province/Città Metropolitane - che possono impiegare risorse proprie ovvero risorse che sono loro trasferite dalle Regioni o direttamente dallo Stato medianti programmi straordinari quali ad esempio: l’operazione “ Decreti Mutui”, il contributo dell’ “otto per mille”, il “Fondo straordinario per interventi di adeguamento strutturale ed antisismico”. Gli Enti possono avvalersi anche dei finanziamenti europei: i “programmi comunitari dei fondi strutturali” e il “Fondo sviluppo e coesione”.
Indipendentemente dalla fonte di finanziamento, è sempre l’Ente locale proprietario dell’immobile che dovrà occuparsi della gara di appalto per lavori, servizi o forniture, curando il procedimento amministrativo e decisionale, dalla fase di progettazione fino a quella di acquisto degli arredi.
La programmazione degli interventi di edilizia scolastica è realizzata sulla base dei progetti predisposti dagli Enti territoriali e comunicati alle Regioni. La legge sulla “Buona scuola” ha stabilito un'unica graduatoria, valida come programmazione nazionale per il triennio 2015-2017 per ristrutturazioni e nuovi edifici, per efficientamenti energetici e interventi messa in sicurezza. La graduatoria è aggiornata annualmente tenendo conto anche dei dati inseriti nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica ed è valida per le assegnazione di tutte le risorse destinate all’edilizia scolastica comprese quelle relative alla quota a gestione statale dell’otto per mille e quelle relative al Fondo straordinario della Presidenza del Consiglio dei Ministri per interventi di adeguamento strutturale ed antisismico delle scuole.
I cittadini ed i soggetti privati possono partecipare con donazioni dirette alle spese per una scuola di loro interesse, tramite lo “school bonus” introdotto dalla legge “La Buona Scuola” che prevede un credito d'imposta dal valore massimo di 100.000 mila euro per chi effettua erogazioni liberali in denaro per la realizzazione di nuove scuole, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e per la promozione di progetti dedicati all'occupabilità degli studenti. Per le scuole ospitate in edifici con valore storico artistico è possibile contribuire, come privato tramite, l’ “Artbonus”, ottenendo un credito d’imposta senza alcun limite quantitativo.
Inoltre il cittadino può contribuire agli interventi su edifici scolastici che si rendono necessari a seguito di eventi eccezionali e imprevedibili con le risorse della quota a gestione statale dell’otto per mille.
Oltre ai finanziamenti derivanti da specifici programmi statali sono previsti altre fonti di finanziamento che potranno in futuro ripetersi quali:
- Fondo Kyoto: possibilità di contrarre mutui a tasso agevolato pari allo 0,25% avvalendosi di Cassa e Depositi e Prestiti per il miglioramento di almeno due classi di efficienza energetica degli edifici.
- Interventi INAIL di utilità sociale: INAIL si fa carico dei costi dell’operazione, acquisendo la proprietà dell’edificio scolastico. Le Amministrazioni dovranno corrispondere un canone del 3%.
Ultimo aggiornamento: 28 dicembre 2015
DECRETO MUTUI
1. Cosa prevede il decreto Mutui?
L’operazione “MutuiBEI” prevede mutui trentennali a totale carico dello Stato che le Regioni hanno stipulato - tramite Cassa Deposito e Prestiti - con la Banca europea per gli investimenti (Bei) e altri istituti di credito.
Gli Enti locali potranno beneficiare di 905 milioni di euro - che non impattano sul Patto di stabilità interno - per finanziare opere di riqualificazione e messa in sicurezza delle scuole. Ma anche per la realizzazione di nuovi istituti.
L’operazione si è avviata con il decreto interministeriale 23 gennaio 2015 (pubblicato in G.U. n. 51 del 03/03/2015) a firma MIUR, MEF e MIT, dando attuazione così all’articolo 10 del D.L. n.104/2013. Il decreto interministeriale ha stabilito le linee guida per la redazione della programmazione triennale nazionale in materia di edilizia scolastica: ogni Regione, recependo le linee guida indicate nel decreto ha avviato la propria specifica programmazione.
Con decreto ministeriale del 16 marzo 2015 il MIUR ha ripartito il contributo a carico dello Stato che le Regioni hanno potuto utilizzare per sottoscrivere mutui con la Banca europea degli investimenti.
Con decreto ministeriale del 29 maggio 2015 il MIUR ha ufficializzato l’esito delle programmazioni regionali, unificando la programmazione a livello nazionale. I piani regionali sono soggetti a conferma circa l’attualità degli interventi inseriti per gli anni 2016 e 2017 ovvero ad un aggiornamento, come previsto dall’articolo 1, comma 160 della L. 107/2015. Entro il 31 marzo 2016, (poi prorogato fino al 15 aprile 2016) le Regioni hanno infatti provveduto ad aggiornare i rispettivi piani. Per il 2017 il termine per la conferma dell’attualità degli interventi è quello del 31 marzo 2017.
La BEI, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il MIUR hanno firmato un protocollo d’intesa in data 29 luglio 2015, impegnandosi sulle modalità di monitoraggio e di rendicontazione degli investimenti.
Con decreto interministeriale a firma MIUR, MEF e MIT del 1 settembre 2015, pubblicato in G.U. n. 250 il 27 ottobre 2015 le Regioni sono state autorizzate alla stipula dei mutui. Tutte le Regioni hanno sottoscritto i contratti con CDP entro il 31 dicembre 2015.
Sono già stati finanziati i primi 1215 interventi (prima annualità segnalata dalle Regioni) per un importo di 739 milioni di euro.Con il D.L. 30/12/2015, n. 210 “mille proroghe” il termine per l'aggiudicazione provvisoria dei lavori da parte degli Enti locali fissato al 31 dicembre 2015 dal Decreto MIUR del 9 ottobre 2015 , è stato prorogato al 29 febbraio 2016.
Il MIUR ha reso disponibile agli Enti Locali ed alle Regioni un sistema di informatico on-line per la rendicontazione degli Stati di Avanzamento Lavori: attraverso questo strumento informatico saranno autorizzate le erogazioni dei contributi, così da far coincidere l’avanzamento fisico dell’opera a quello finanziario.
La legge 107/2015 “La Buona scuola” ha disposto a partire dal 2016 l'aumento da 40 a 50 milioni di euro, l'importo dei contributi pluriennali previsti dal D.L. 104/2013 ed è stata estesa alle Istituzioni AFAM (Alta Formazione Artistica Musicale e coreutica) la possibilità di essere autorizzate direttamente alla stipula dei mutui nel limite di 4 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016.
Sono pertanto disponibili dal 2016, 10 milioni di euro supplementari di rata mutuo a carico dello Stato che potranno finanziare gli interventi di edilizia scolastica previsti nella seconda annualità della programmazione. Sono circa 230 milioni a beneficio degli Enti locali.
FONTE NORMATIVA: articolo 10, decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104
Consulta la pagina dedicata ai Mutui Bei del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
(Ultimo aggiornamento: 11 luglio 2016).
2. Le Regioni si potranno rivolgere esclusivamente alla Banca Europea per gli Investimenti, per accendere il mutuo?
I mutui possono essere stipulati, sulla base di criteri di economicità e di contenimento della spesa, con la Banca europea per gli investimenti, con la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa, con la società Cassa depositi e prestiti Spa e con i soggetti autorizzati all’esercizio dell’attività bancaria ai sensi del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385.
Inoltre, in base all’art. 9, comma 2-ter, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, i soggetti beneficiari di contributi pubblici pluriennali possono richiedere il finanziamento da parte della Banca europea per gli investimenti, direttamente o tramite intermediari bancari a cui fornisca la relativa provvista, secondo le forme documentali e contrattuali che la Banca stessa utilizza per le operazioni di finanziamento di scopo.
3. Per l’aggiudicazione provvisoria dei lavori è previsto uno slittamento dei termini?
Grazie al Decreto legge 30 dicembre 2015, n.210 il termine per l'aggiudicazione provvisoria dei lavori fissato al 31 dicembre 2015 è stato prorogato al 29 febbraio 2016. Tale termine, è ulteriormente prorogato:
- al 30 aprile 2016 nel caso in cui le gare per l'affidamento dei lavori, bandite entro il 29 febbraio 2016, siano andate deserte o prevedano l'affidamento congiunto dei lavori e della progettazione (c.d. appalto integrato);
- al 15 ottobre 2016 per gli appalti di lavori pubblici di importo superiore alla soglia di rilevanza europea prevista dall'art. 28, comma 1, lettera c), del D.Lgs. 163/2006 (pari a 5,225 milioni di euro), a condizione che i relativi bandi di gara siano pubblicati entro il 29 febbraio 2016.
SCHOOL BONUS
1. School Bonus: che cos'è, come funziona
La legge n. 107/2015 (art. 1, commi 145-150) prevede che i contribuenti - persone fisiche, enti non commerciali, soggetti titolari di reddito di impresa- possano effettuare un’erogazione liberale in denaro in favore delle scuole del sistema nazionale di istruzione (statali, paritarie pubbliche e paritarie private). Nella Gazzetta Ufficiale del 23 maggio 2016, è stato pubblicato il D.M. 8 aprile 2016, in vigore dal 24 maggio 2016, con cui sono state fornite le disposizioni attuative dello school bonus.
Al contribuente spetta un credito d’imposta pari al 65 % per le erogazioni effettuate nel 2016 e 2017 e del 50% per quelle disposte nel 2018. L’importo massimo ammesso all’agevolazione fiscale è pari a 100 mila euro per ciascun periodo d’imposta. Il credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo.
I contribuenti scelgono liberamente la scuola da beneficiare e quest’ultima riceverà il 90 % dell’erogazione, poiché il restante 10 % confluirà in un fondo perequativo, che verrà ridistribuito tra tutte le scuole.
Le erogazioni liberali devono essere finalizzate a sostenere investimenti per :
- realizzazione di nuove scuole;
- manutenzione e potenziamento di scuole esistenti;
- sostegno a interventi che migliorino l’occupabilità degli studenti.
(Ultimo aggiornamento: 12 luglio 2016)
2. Voglio effettuare una donazione attraverso lo School Bonus. Come posso fare?
Si può effettuare l’erogazione tramite bonifico bancario o postale intestato a “Tesoreria dello Stato-Roma succursale”, utilizzando il seguente codice iban IT40H0100003245348013362600, oppure ci si può recare presso la più vicina sezione della Tesoreria dello Stato ed effettuare direttamente il versamento secondo le modalità previste Ragioneria dello Stato.
Nella causale del versamento deve essere riportato, nell'esatto ordine di seguito indicato:
1. Il codice fiscale delle istituzioni scolastiche beneficiarie;
2. Il codice della finalità alla quale è vincolata ciascuna erogazione, scelto tra i seguenti:
- C1: realizzazione di nuove strutture scolastiche
- C2: manutenzione e potenziamento di strutture scolastiche esistenti;
- C3: sostegno a interventi che migliorino l'occupabilità degli studenti.
3. Il codice fiscale delle persone fisiche o degli enti non commerciali o dei soggetti titolari di reddito d'impresa, che effettuano la donazione.
I versamenti debbono essere effettuati distintamente per ciascuna istituzione scolastica beneficiaria.
(Ultimo aggiornamento: 12 luglio 2016)
FONDO KYOTO
1. Sono previste linee di finanziamento specifiche sull’efficientamento energetico?
Il D.L. 91/2014 (convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n.116) ha previsto uno stanziamento di 350 milioni per il miglioramento di almeno due classi di efficienza energetica negli edifici scolastici. Si tratta di un Fondo rotativo per l’attuazione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, siglata a Kyoto l'11 dicembre 1997. Per gli Enti Locali è prevista la possibilità di contrarre mutui a tasso agevolato pari allo 0,25% avvalendosi di Cassa e depositi e prestiti, per finanziare interventi per il miglioramento di almeno due classi di efficienza energetica negli edifici scolastici, in un arco temporale massimo di 3 anni dalla data di inizio lavori.
Con Decreto del Ministero dell’Ambiente del 14 aprile 2015, pubblicato in G.U. il 13 maggio 2015, sono stati individuati e disciplinati i criteri e le modalità di concessione di tali finanziamenti. Gli Enti locali hanno candidato 190 progetti per un importo complessivo di circa 100 milioni di euro. Gli interventi ritenuti ammissibili sono a oggi 118. Il Ministero dell’Ambiente ha già comunicato agli Enti proprietari degli immobili il nulla osta alla stipula dei contratti di mutuo con CdP.
A seguito delle risorse residue del precedente decreto, il Ministero dell’Ambiente ha riprogrammato nuovi fondi, dando l’opportunità agli Enti Locali di usufruire dei restanti 250 milioni di euro. Il Decreto del nuovo bando è stato pubblicato il 22 febbraio 2016. Il 21 aprile 2016, invece, è stato pubblicato l’Avviso con il quale si sono aperti i termini per l’invio delle candidature. Gli Enti locali hanno 180 giorni di tempo per la presentazione delle domande. L’importo massimo finanziabile per singolo edificio non può superare i 2 milioni di euro, mentre la durata massima del finanziamento non può essere superiore ai 20 anni.
Fonte normativa: articolo 9, del D.L. 91/2014
Consulta la pagina dedicata ai Fondi per l'efficientamento energetico delle scuole del Ministero dell'Ambiente
(Ultimo aggiornamento: 8 luglio 2016)
8x1000
1. 8X1000 per l'edilizia scolastica. In cosa consiste?
La legge di stabilità per il 2014 (articolo 1, comma 206, L. 147/2013) ha innovato la disciplina della destinazione della quota dell’Otto per mille dell’Irpef a gestione statale, prevedendo, tra le diverse finalità cui possono essere destinate le risorse, gli interventi straordinari relativi a ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica. La graduatoria per l’ammissibilità degli interventi alla ripartizione della quota per l’anno 2014 è stata redatta da un’apposita commissione, che ha valutato oltre 1.800 domande. Il Decreto di approvazione è stato pubblicato il 20 aprile 2016 sul sito web del Governo: grazie all’importo disponibile pari a 6.716.297 di euro, sono stati finanziati 6 interventi. Con la Legge 107/15 la procedura è stata parzialmente modificata e l’erogazione agli Enti sarà attuata attraverso un Decreto ministeriale del Miur.
(Ultimo aggiornamento: 11 luglio 2016)
2. E’ necessario presentare specifica istanza per accedere al contributo dell’otto per mille da destinare agli interventi di edilizia scolastica?
Per effetto della Legge 107/2015 (Buona scuola) le procedure saranno diverse dall’anno scorso. Le risorse raccolte dall’8xmille saranno destinate come previste dal comma 160 al fabbisogno nazionale e, come indicato al comma 172, sarà possibile destinare queste risorse ad interventi necessari a seguito di eventi eccezionali ed imprevedibili. Gli interventi verranno individuati annualmente con apposito decreto da parte del MIUR anche sulla base dei dati contenuti nell’anagrafe dell’edilizia scolastica. Gli aventi diritto potranno segnalare casi di particolare eccezionalità e imprevedibilità che andranno ad aggiornare l’anagrafe dell’edilizia scolastica.
(Ultimo aggiornamento: 11 luglio 2015)
INAIL
1. Cosa prevede il piano INAIL per opere di elevata utilità sociale?
La Legge di stabilità 2015 (L. 190/2014), all’articolo 1, comma 317, ha previsto l’adozione di un DPCM per l'individuazione delle iniziative di elevata utilità sociale, nell'ambito dei piani triennali di investimento Inail. Le tipologie di edifici interessati sono diverse: tra le altre, figurano anche le strutture scolastiche. Gli interventi riguardano il completamento di nuovi edifici i cui lavori siano già in corso (tipo A), ma anche progetti immediatamente cantierabili riguardanti nuove costruzioni (tipo B), o la messa a norma di edifici esistenti (tipo C). Inail si farà carico dei costi dell'operazione, chiedendo alle Amministrazioni, a lavori ultimati, un canone agevolato pari al 3% del costo complessivo dell’opera di cui acquisisce la proprietà.
Sono ammesse alla programmazione opere con un valore non inferiore a tre milioni di euro. Gli Enti, a seguito dell’avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 luglio 2015, n. 160 e reso noto sul sito istituzionale del Governo, hanno inviato le loro manifestazioni di interesse entro il 15 settembre 2015, segnalando 201 opere tra le quali 105 scuole per un valore complessivo di 660 milioni. Gli interventi di edilizia scolastica riguardano 77 nuove costruzioni e 28 ristrutturazioni. L’elenco completo delle iniziative è stato reso noto il 27 gennaio 2016 con la pubblicazione in Gazzetta del DPCM del 23 dicembre 2015.
Il 23 febbraio 2016 tutti gli Enti coinvolti nell’operazione hanno ricevuto da Inail una lettera con la quale sono stati informati delle modalità e delle tempistiche dell’operazione. Secondo quando previsto da Inail, avranno la priorità gli interventi i cui appalti sono già in essere, per poi procedere con le nuove edificazione e, infine, con le ristrutturazioni.
Ultimo aggiornamento: 11 luglio 2016
2. E’ possibile per il locatario riscattare il bene, così da tornare proprietario dell’immobile?
Si, è possibile accordarsi con INAIL per ottenere un formala di locazione volta al riscatto finale dell’immobile. Questa modalità è chiamata "Rent to buy" e prevede che insieme al pagamento del canone l’amministrazione locataria corrisponda una quota aggiuntiva "Quota di riscatto" che le permetterà una volta esaurito il periodo minimo di 20 anni di riscattare il bene. Il valore del riscatto sarà calcolato sul valore dell’immobile sottratto il valore delle "Quote di riscatto" pagate nel tempo.
Ultimo aggiornamento: 11 luglio 2016
3. Come viene calcolato il canone di locazione da corrispondere ad INAIL?
Il canone annuo di locazione sarà pari a circa il 3% del valore totale dell’investimento che INAIL effettuerà. Nella sommatoria dell’investimento verranno considerate le seguenti voci di investimento:
- costo del Terreno / costo dell’immobile, da acquisire da parte di INAIL;
- costo dei lavori;
- costo della progettazione;
- altre eventuali voci di costo.
(Ultimo aggiornamento: 11 luglio 2016)
#SBLOCCASCUOLE
1. Operazione #Sbloccascuole. Cos'è e cosa prevede
La legge di stabilità 2016 ha previsto all’articolo 1, comma 713 l’esclusione dal saldo di bilancio le spese sostenute dagli Enti locali per interventi di edilizia scolastica effettuati utilizzando l’avanzo di amministrazione o attraverso la contrazione di mutui.
Il 2 febbraio 2016 ha preso così il via l'operazione #Sbloccascuole. Si tratta di 480 milioni di euro liberati dai vincoli di bilancio per Comuni, Province e Città metropolitane per interventi di edilizia scolastica e per la realizzazione di nuove scuole. Entro il primo marzo 2016 gli Enti locali hanno potuto trasmettere le proprie richieste attraverso il portale www.sbloccabilancio.it, compilando il form on line, appositamente dedicato. L'operazione è complementare a quanto già fatto dal Governo per rilanciare gli investimenti agendo sul Fondo Pluriennale Vincolato. L'operazione #Sbloccascuole, infatti, libera la spesa di risorse a valere sull'avanzo di amministrazione e sul ricorso al debito, andando a completare, per l’edilizia scolastica, lo sblocco delle somme per investimenti pluriennali attuato proprio con la Legge di stabilità 2016.
Sono stati dichiarati ammissibili ben 3.506 interventi, coinvolgendo complessivamente 1.508 Enti locali per una richiesta complessiva di spazi finanziari superiore alla disponibilità prevista dalla Legge. Sono state soddisfatte a pieno le 280 candidature per la fattispecie a) relative agli interventi dell’operazione #scuolenuove Comuni, Province e Città metropolitane, nonché gli interventi legati all’operazione Mutui Bei Comuni, per un totale di 99 milioni circa.
Totalmente soddisfatte anche le 5 candidature valide ai fini della fattispecie b) concernenti gli interventi operazione Mutui Bei Province e Città metropolitane. Gli spazi finanziari concessi per tale fattispecie ammontano a circa 2 milioni di euro.
Per i 3.221 interventi di edilizia scolastica candidati nella fattispecie c) visti gli spazi finanziari richiesti pari a circa 852 milioni di euro, si è dovuto procedere a una riduzione lineare, proporzionale all’importo richiesto dagli Enti. (taglio del 55,59%)
Il 14 aprile 2016 il DPCM ha ottenuto parere positivo dalla Conferenza Stato Città e successivamente, il 25 maggio 2016 è stato registrato alla Corte dei Conti. Dal 1 giugno 2016 è disponibile on line nella sezione Pubblicità legale del sito istituzionale del Governo.
E’ stata inviata una nota esplicativa agli Enti locali beneficiari degli spazi finanziari ai sensi del DPCM 27 aprile 2016. La nota illustra le modalità da seguire per trasmettere il monitoraggio degli interventi sugli istituti scolastici. Al fine di garantire il pieno utilizzo degli spazi concessi, attraverso un corrispondente incremento degli impegni di spesa in conto capitale, anche tenendo conto della riduzione lineare (- 55,59 per cento) degli spazi richiesti per la tipologia c), gli Enti beneficiari possono utilizzare gli spazi concessi anche solo per uno degli interventi inizialmente previsti e oggetto di richiesta o impiegarli su un solo lotto nel caso di un eventuale articolazione dell’intervento in più lotti funzionali o ridurre le lavorazioni previste. Si ritiene fondamentale tendere al pieno utilizzo degli spazi concessi nell’anno 2016.
Fonte normativa: articolo 1, comma 713 L. 28/12/2015, n. 208
(Ultimo aggiornamento 12 luglio 2016)
A cura di Redazione LavoriPubblici.it