Direttiva Bolkestein e Concessioni demaniali, le Regioni sollecitano per una proroga trentennale
Nonostante la recente sentenza della Corte di Giustizia UE abbia stabilito l'impossibilità a prorogare automaticamente le autorizzazioni demaniali marittime ...
Nonostante la recente sentenza della Corte di Giustizia UE abbia stabilito l'impossibilità a prorogare automaticamente le autorizzazioni demaniali marittime e lacuali in essere per attività turistico‑ricreative, in assenza di qualsiasi procedura di selezione tra i potenziali candidati (leggi news), le Regioni hanno sollecitato al Governo di chiedere all'Europa una proroga trentennale.
"Non stiamo a guardare, non stiamo ad aspettare - ha affermato Marco Scajola, assessore ligure e coordinatore del tavolo interregionale sul demanio marittimo - La nostra posizione non cambia chiediamo una legge immediata che contenga una proroga di 3o anni per le concessioni balneari. Mi fa piacere che proprio in questi giorni l'onorevole Bergamini abbia portato un emendamento in Commissione Bilancio che chiede la stessa cosa. Dobbiamo tutelare le aziende, i posti di lavoro e un "made in Italy" che è molto prezioso per il nostro paese e che non può andare in fumo perché l'Europa decide di "occupare" economicamente il nostro territorio".
Scajola ha sottolineato che il settore balneare conta soltanto in Liguria 2000 aziende mentre in Italia 35000, per un milione di posti di lavoro tra occupati diretti e indotto.
Di parere opposto la deputata del Movimento 5 Stelle Claudia Mannino che ha sottolineato "parlare di proroghe (che non credo possano essere concesse senza rischiare di pagare pesanti sanzioni con le tasse degli italiani) è solo l'ennesimo modo con cui la politica tiene sul filo del rasoio migliaia di imprese italiane. Il settore va normato partendo semplicemente dal rispetto delle norme, dei piani paesaggistici che al loro interno devono contenere i piani minori (coordinamenti provinciali, PRG, PUDM, ecc) e quello che prevede l'articolo 12 commi 1 e 2 della direttiva".
La deputata Mannino ha sottolineato che nella direttiva Bolkestein "l’attenzione è come sempre rivolta in particolare alla salvaguardia delle PMI che anche nel settore dei balneari costituiscono la tipologia imprenditoriale prevalente (circa 30 mila PMI spesso microimprese anche a conduzione familiare) che la direttiva vuole salvaguardare e garantire; i nostri governi invece sono sempre andati nella direzione opposta".
La proposta operativa del M5S è quella di far pressing sulle regioni affinché completino i piani paesaggistici contenenti anche la pianificazione demaniale, con l’obiettivo di:
- rimodulare i canoni demaniali secondo criteri oggettivi che tengano in considerazione la diversità delle nostre coste secondo standard che mettano a sistema: le diversità regionali, l’ammontare degli investimenti, gli incassi e gli utili imprenditoriali, la dimensione della superfice demaniale utilizzata e l’impatto ambientale.
- Aumentare la classificazione delle aree tenendo in considerazione: l’accessibilità, la redditività, l’impatto ambientale, la durata della concessione che non necessariamente deve essere uguale per tutti
- Inserire nelle modalità di affidamento l’inserimento delle clausole sociali
- Limitare l’accentramento delle concessioni alle società di capitali a cui magari porre anche un limite, noi immaginiamo, proprio in difesa delle PMI che queste società di capitali possano avere una concessione per regione
- Stabilire a livello ministeriale il numero delle concessioni che le regioni possono rilasciare in base ai loro piani paesaggistici
- Garantire la rotazione degli affidamenti
- Perseguire criteri di trasparenza e partecipazione in tutte le fasi di affidamento della concessione
Sulle proroghe richieste a gran voce da PMI e Regioni, la Mannino ha affermato "alla domanda se siamo favorevoli o contrari alle proroghe dico e ribadisco che l’Italia ha collezionato e perso diverse occasioni e che se avessimo un governo responsabile ed interessato alle problematiche del settore, potrebbe immediatamente iniziare ad affrontare la questione facendo quanto affermato prima, ovviamente i giorni passano e dobbiamo arrivare sempre agli sgoccioli di una condanna o beccarci una procedura di infrazione prima che il governo nazionale si adoperi, ma sempre in emergenza, senza partecipazione e le inevitabili conseguenze delle cose fatte di fretta. Quindi la nostra posizione è per normare immediatamente questo settore che non può restare in sospensione e se una proroga deve essere fatta va fatta in funzione di quanto scritto prima".
A cura di Redazione LavoriPubblici.it