Sanatoria Edilizia in Sicilia: dal CNAPPC “no ad ennesima vergogna”
“Ci auguriamo che l’Assemblea Regionale siciliana voglia recedere dall’intraprendere la pericolosa strada del condono viziosamente legata ad abusivismo, mala...
“Ci auguriamo che l’Assemblea Regionale siciliana voglia recedere dall’intraprendere la pericolosa strada del condono viziosamente legata ad abusivismo, malaffare e criminalità e che rappresenterebbe un ennesima vergogna non solo per l’Isola, ma per l’intero Paese”.
Questo il commento del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori alla proposta di emendamento al testo unico Edilizia in discussione all'ARS che sanerebbe le case abusive a meno di 150 metri dalla battigia. Proposta che ha già ricevuto anche il veto del Ministero dell'Ambiente con il Ministro Gian Luca Galletti che ha già fatto sapere che in caso di approvazione la legge sarà impugnata dinanzi la Corte Costituzionale.
“L’era dei condoni è ormai finita per sempre – ha affermato il Presidente del CNAPPC Giuseppe Cappochin - così come lo deve essere quella dell’abusivismo. Dopo lo scempio delle coste e le ferite che sono state inferte ai territori e all’ambiente, il nostro Paese ha bisogno di essere messo in sicurezza, preservato attraverso un programma nazionale di salvaguardia ambientale e paesaggistica fondato su progetti di sviluppo non invasivi”.
“Serve l'approvazione di una legge urbanistica nazionale - ha concluso il Presidente del CNAPPC - che, a differenza di quella vigente che risale al 1942, sia adeguata e consenta gli interventi che vanno nella direzione del Riuso, Rigenerazione urbana sostenibile, questa sì l’unica strada in grado di realizzare città belle, efficienti da un punto di vista energetico e funzionale, di valorizzare i territori ed i paesaggi conducendoci alla crescita economica, culturale e sociale indispensabile quanto mai all’Italia in questo momento”.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it