Sfondellamento solai, caduta controsoffitti e il rischio di non conoscere i rischi
Una riflessione sullo sfondellamento dei solai (caduta di parti di soffitti e controsoffitti) negli edifici scolastici
I recenti fatti di cronaca che hanno raccontato la caduta di parti di soffitti e controsoffitti in edifici scolastici hanno nuovamente acceso i riflettori su un tema sempre vivo ed all'attenzione di chi giornalmente si occupa della sicurezza degli occupanti di edifici pubblici.
L'edilizia scolastica, e non solo, italiana - è noto - è datata e spesso realizzata in maniera ormai superata se non addirittura errata; gli ultimi eventi sismici stanno ancor più rimarcando, se mai ce ne fosse bisogno, l'urgenza di intervenire in ambito edilizio per dare seguito a intenti e speranze rimaste per decenni nei cassetti, ovvero la necessità di un "piano nazionale" che seriamente e definitivamente affronti il tema del patrimonio esistente: come mantenerlo, come ammodernarlo, come sostituirlo.
All'interno di questo più ampio tema si colloca anche quello dei rischi derivanti dagli elementi non strutturali, che per loro natura e diffusione nell'involucro edilizio possono rappresentare un aspetto focale nella valutazione della sicurezza di un edificio.
Proprio in questi giorni si sta concludendo il percorso conoscitivo voluto dal Governo (tramite la Legge "La Buona scuola", n.107/2015) sull'edilizia scolastica mirato alla valutazione dei possibili rischi di sfondellamento solai e caduta controsoffitti: con bando del MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) del 15 ottobre 2015 veniva infatti promosso il cofinanziamento per gli enti locali di indagini sugli edifici scolastici per un importo complessivo di 40 milioni di euro; entro la fine di ottobre 2016 gli enti beneficiari devono consegnare l'esito delle indagini fatte svolgere sui propri edifici.
Sfondellamento dei solai e
caduta dei controsoffitti |
Il "check up" scuole, che ha riguardato in vero i soli solai (sfondellamento pignatte, rischi legati alla caduta dei controsoffitti, portata degli orizzontamenti) è stato cofinanziato su circa 7.000 edifici e potrà consentire, da parte di enti locali e stato, di avere un quadro conoscitivo più preciso e mirato degli effettivi rischi presenti e quindi, ci si deve augurare, anche poter programmare ed investire risorse verso quella che rimane un'emergenza: basti pensare che solo nel 2015 si sono avuti oltre 200 casi sull'intero territorio nazionale (alcuni dei quali anche con conseguenze gravi) e che, andando un po' indietro con la memoria, già nel 2008 si era avuto il drammatico evento del Liceo Darwin che aveva portato alla morte di un alunno ed al grave ferimento di altri. Era il novembre dell'anno 2008 e così commentava l'accaduto l'allora Presidente Napolitano: "solleva inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli istituti scolastici". Sono trascorsi quasi dieci anni e sicuramente ancora non si è data risposta a questo interrogativo: da un lato rimane l'inadeguatezza strutturale degli edifici agli eventi sismici - eccezionali (anche se ben noti) -, dall'altro sono ancora presenti - giornalmente - i rischi legati agli elementi non strutturali.
Parlando di questi ultimi aspetti può comunque essere riduttivo ricondurli solo alla vetustà degli edifici o alla loro cattiva, o del tutto assente, manutenzione: spesso le cause sono molteplici e possono ricercarsi nella scarsa qualità del materiale costruttivo, in errori progettuali o di messa in opera, in usi degli ambienti sbagliati o non previsti o non compatibili coi materiali impiegati; si pensi ad esempio che circa il 60% degli edifici scolastici è realizzato con solai aventi pignatte "non normate" (realizzate prima del 1974: entrata in vigore della normativa sismica) e quindi già di per sé potenzialmente a rischio in quanto con forme e materiali non standardizzati. Non meno importante la limitata conoscenza dell'involucro edilizio da parte degli stessi enti gestori degli edifici, afflitti cronicamente da mancanza di memoria storica sugli interventi che vi si sono susseguiti, sul peso che hanno potuto assumere nell'equilibrio dei vari componenti edilizi, etc… In tal senso, ricollegandosi alla inevitabile necessità di conoscenza che anche l'emergenza sismica impone, risulta ormai non più neanche solo auspicabile, ma diremmo inevitabile, introdurre l'obbligatorietà di un "Fascicolo del Fabbricato" che ne contenga le varie informazioni e garantisca - nell'epoca dell'informatizzazione dei dati, del "tutto-subito" a portata di click - di accertare, implementare e condividere, in tempo reale, informazioni e rischi eventualmente noti.
Dall'altro lato è necessario rimarcare l'importanza della conoscenza preventiva dei rischi: indagini non distruttive ed accertamenti strumentali sono purtroppo ancora oggi troppo spesso considerati un ulteriore costo da evitare; viceversa un'accurata e consapevole campagna conoscitiva può fornire al contempo l'individuazione del rischio effettivo e circoscrivere l'eventuale spesa per la messa in sicurezza.
Le varie emergenze che stanno in questi giorni portando alla ribalta la "fragilità" del tessuto edilizio, sia essa sotto il profilo strutturale (rischio sismico) o non strutturale (sfondellamento pignatte e caduta controsoffitti), potranno quindi avere un'adeguata risposta solo con una consapevole presa di coscienza: oramai norme, tecniche, materiali e tecnologie sono a nostra disposizione per risolvere ogni sorta di problema, devono però essere guidate dalla volontà di affrontare - definitivamente e decisamente - tali problemi, per scongiurare il rischio di non (voler) conoscere ed affrontare i rischi.
A cura di Ing. Giacomo
Mecatti
autore di "Sfondellamento
dei solai e caduta controsoffitti"
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