Terremoto centro-Italia: approfondimento e aggiornamento dell'INGV - 30 ottobre ore 16.00
Dopo l'evento di questa mattina, 30 ottobre alle 07:40 ora italiana di magnitudo M 6.5, sono stati localizzati circa 200 eventi sismici nella zona al confine...
Dopo l'evento di questa mattina, 30 ottobre alle 07:40
ora italiana di magnitudo M 6.5, sono
stati localizzati circa 200 eventi sismici nella
zona al confine tra Marche e Umbria. L'area
interessata dalle repliche (aftershocks) del terremoto di
questa mattina comprende un settore che si estende per circa 30 km,
da Accumoli a sud fino a Visso a nord. Riprende, quindi, la parte
settentrionale del sistema di faglie che si era attivato con il
terremoto del 24 agosto e interessa anche la parte meridionale
della struttura attivata il 26 ottobre. Alle ore 16:00 sono più di
118 quelli di magnitudo compresa tra 3 e
4 e 15 i terremoti di magnitudo
compresa tra 4 e 5 localizzati dalla Rete Sismica Nazionale
dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
dopo il forte terremoto di stamattina.
Fino ad ora il terremoto di questa mattina risulta l'evento più
forte della sequenza iniziata con il terremoto del 24 agosto di magnitudo
6.0.
L'area interessata dall'evento di questa mattina alle ore 07:40
di magnitudo 6.5 (l'epicentro è la stella rossa).
Le scosse più forti (magnitudo uguale o maggiore di 4.0) dalle
07.40 di questa mattina sono riportate in tabella:
Data e ora (UTC) |
Magn. |
PROVINCIA |
Prov |
Lat |
Long |
4.5 |
Perugia |
9 |
42.80 |
13.17 |
|
4.6 |
Perugia |
10 |
42.84 |
13.08 |
|
4.0 |
Perugia |
10 |
42.84 |
13.06 |
|
4.1 |
Macerata |
8 |
43.07 |
13.07 |
|
4.1 |
Perugia |
11 |
42.82 |
13.15 |
|
4.4 |
Perugia |
10 |
42.83 |
13.08 |
|
4.0 |
Macerata |
10 |
42.92 |
13.13 |
|
4.5 |
Rieti |
11 |
42.70 |
13.24 |
|
4.3 |
Rieti |
10 |
42.71 |
13.14 |
|
4.2 |
Rieti |
10 |
42.71 |
13.19 |
|
4.1 |
Perugia |
8 |
42.79 |
13.16 |
|
4.0 |
Perugia |
10 |
42.83 |
13.06 |
|
4.1 |
Perugia |
10 |
42.88 |
13.05 |
|
4.1 |
Rieti |
13 |
42.74 |
13.17 |
|
4.6 |
Perugia |
10 |
42.85 |
13.07 |
|
6.5 |
Perugia |
9 |
42.84 |
13.11 |
In mappa la situazione complessiva di tutta la sequenza iniziata il 24 agosto 2016.
La faglia responsabile
Il
meccanismo focale del terremoto di questa mattina è del tutto
simile a quelli dei terremoti precedenti della sequenza, mostrando
delle faglie orientate in senso SSE-NNO. L'analisi delle repliche e
dei dati geodetici permetterà di risolvere l'ambiguità tra i piani
e capire in che rapporto sta questo evento con quelli
precedenti.
In questa mappa vengono rappresentati gli epicentri dei terremoti del 30 ottobre 2016 (sismicità aggiornata alle ore 13.00). La scossa di magnitudo 6.5 del 30 ottobre alle 07:40 è indicata con una stella rossa. Gli epicentri occupano un'area estesa circa 30 km in direzione NO-SE e circa 18 km in direzione NE-SO. Vengono inoltre indicate le prime segnalazioni di fagliazione superficiale (area evidenziata in blu).
Nella figura viene rappresentata una sezione geologica (indicata
nella mappa con una linea blu) fra Norcia e Monte Vettore, con la
proiezione dell'ipocentro del terremoto di magnitudo 6.5 e
l'ipotetico prolungamento del piano di faglia in superficie secondo
l'inclinazione (dip) indicata dal meccanismo focale
(~47°). L'intersezione del piano di rottura con la
superficie si colloca in corrispondenza della zona del sistema di
faglia del Monte Vettore-Monte Bove che viene
ragionevolmente indicato come il sistema responsabile di
quest'ultima sequenza sismica.
La sismicità storica dell'area
Riguardo alla sismicità storica della regione, valgono le considerazioni fatte per i terremoti
precedenti. Il terremoto di stamattina (30 ottobre 2016, ore
7.40 italiane), localizzato nella zona a cavallo tra le province di
Perugia e di Macerata, ha interessato l'area già colpita dalle
scosse del 24 agosto e 26 ottobre 2016. L'area interessata dalla
sequenza diventa così più ampia estendendosi da Leonessa fino alla
provincia di Ancona. Le località più importanti dell'area vicino
all'epicentro del 30 ottobre sono i Comuni di Norcia, Visso,
Ussita, Castelsantangelo sul Nera e Pieve Torina, tutti comuni
caratterizzati da valori di pericolosità sismica alta e molto alta.
La storia sismica dell'area (eventi con I≥5.5 MCS) è piuttosto
povera e non risale oltre i primi del Settecento. La povertà delle
conoscenze è tipica delle zone montane e poco abitate, cui la
storiografia ufficiale dedica poca attenzione perché in genere più
concentrata sugli avvenimenti riguardanti le città, quali centri
del potere politico, culturale e economico.
I terremoti storici estratti dal Catalogo Parametrico dei
Terremoti Italiani (CPTI15) nell'area della sequenza (la stella bianca è
l'evento del 30 ottobre, M 6.5).
Secondo il catalogo sismico CPTI15, diversi terremoti hanno più volte
devastato Norcia, Visso e tutte le località che ricadono nell'area
nursina (DBMI15). Il terremoto più antico risale al
dicembre 1328 (Mw 6.5) ed ebbe effetti
valutati al grado 9-10 MCS a Norcia e di 9 MCS a Visso.
Un altro evento importante è quello del 12 maggio
1730 (Valnerina, Mw 6.0) che ebbe effetti
del grado 9 a Norcia, danneggiando diffusamente tutta l'area tra
Visso e Leonessa, nel reatino. Vanno ricordati anche il terremoto
del 27 giugno 1719 (Mw 5.6)
sempre nei pressi di Preci, dove raggiunse effetti di grado 8 MCS,
e quello del 22 agosto 1859 con intensità a Norcia
pari al 8-9 grado.
Ma il terremoto più importante dell'area della Valnerina è
quello del 14 gennaio 1703 (Mw 6.9), un
evento catastrofico che devastò decine di paesi nell'Appennino
umbro-reatino e fece danni più lievi ma diffusi anche a Roma.
Norcia venne rasa al suolo, come Cittareale, Accumoli, Antrodoco e
molte altre località tra la Valnerina e il reatino. Infine
il terremoto del 19 settembre 1979 (Mw
5.8), l'ultimo fra quelli significativi della Valnerina,
causò a Norcia danni gravi (8 MCS), ed effetti di grado 7 MCS a
Preci e a Visso, e di 6-7 sia a Ussita che a Castelsantangelo sul
Nera.
Per quanto riguarda la sismicità recente, si ricorda come
l'area interessata sia ubicata tra la zona attivata con la
sequenza sismica del 1997 in Umbria-Marche e a sud quella
dell'Aquila del 2009.
A cura di Ufficio Stampa INGV