PARTE L’OPERAZIONE 10.000 CANTIERI
Parte l’Operazione denominata “10.000 cantieri” attraverso la quale il Ministero del Lavoro e della previdenza sociale ha predisposto un’azione di vigilanza ...
Parte l’Operazione denominata “10.000 cantieri” attraverso la quale
il Ministero del Lavoro e della previdenza sociale ha predisposto
un’azione di vigilanza volta a contrastare il lavoro irregolare in
edilizia e a favorire il rispetto delle norme di sicurezza nei
cantieri. In particolare negli ultimi mesi ed a causa delle
numerose morti ed infortuni sul lavoro, il tema della sicurezza nei
cantieri è stato fonte di dibattito tra i numerosi attori
coinvolti. Inoltre, i preoccupanti dati trasmessi dall’Eurispes
relativamente alle morti sul lavoro (5.252 dal 2003 al 2006, una
media di 1.376 all’anno delle quale il 70% perdono la vita per
cadute dall’alto da impalcature in edilizia, ribaltamento dal
trattore in agricoltura, incidente stradale nel trasporto merci
pericolose per le eccessive ore trascorse alla guida), hanno
condotto alla necessità di intensificare i controlli sulle imprese
anziché vessarle in modo eccessivo dal punto di vista fiscale.
In tal senso, l’Operazione 10.000 cantieri intende promuovere un’efficace azione di controllo e vigilanza nel settore maggiormente interessato al fenomeno del lavoro irregolare e a quello degli incidenti sul luogo di lavoro. La finalità dell’Operazione è quella di effettuare su tutto il territorio nazionale dall’1 giugno al 30 settembre 2007 accessi ispettivi presso i cantieri edili che, sulla base dei risultati di una preliminare nonché accurata attività di intelligence, saranno individuati quali obiettivi significativi e strategici per la repressione del lavoro nero, per la verifica dell’osservanza non solo delle norme che tutelano le condizioni di lavoro, la previdenza e l’assistenza obbligatorie, ma anche quelle relative alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
L’attività - predisposta dalla Direzione generale per l’Attività Ispettiva e coordinata dalle Direzioni regionali del lavoro - prevede l’impiego di 1.000 unità ripartiti in gruppi ispettivi composti da ispettori del lavoro, accertatori del lavoro e Carabinieri dei Nuclei delle Direzioni provinciali del lavoro. La Direzione generale comunicherà periodicamente i dati nazionali agli organi di informazione mentre localmente la diffusione dei risultati sarà curata direttamente dagli Uffici coinvolti.
Sempre in tema di sicurezza, prosegue spedito il lavoro per l’emanazione del Testo Unico e come commentato dal sottosegretario al lavoro, Antonio Montagnino: “in un clima di assoluta e civile collaborazione tra maggioranza e opposizione che dimostra come il tema sia di fondamentale importanza per il Paese”. All’articolo 1 del ddl delega si è, inoltre, aggiunto l’insegnamento in tutte le istituzioni scolastiche della sicurezza sul lavoro. In un altro articolo è stato previsto un credito del 50% per le spese sostenute dalle imprese per la formazione dei lavoratori in tema di tutela e sicurezza sul lavoro.
Fin qui, sembrerebbe che il Governo si sia finalmente attivato al fine di contrastare un fenomeno divenuto ormai una piaga sociale per il nostro Paese. La speranza è quella che venga riconosciuta la figura di un responsabile adeguatamente formato per la gestione della sicurezza all’interno dei cantieri e che il fenomeno delle morti venga ridotto anche attraverso un serio coinvolgimento delle autorità ispettive.
In tal senso, l’Operazione 10.000 cantieri intende promuovere un’efficace azione di controllo e vigilanza nel settore maggiormente interessato al fenomeno del lavoro irregolare e a quello degli incidenti sul luogo di lavoro. La finalità dell’Operazione è quella di effettuare su tutto il territorio nazionale dall’1 giugno al 30 settembre 2007 accessi ispettivi presso i cantieri edili che, sulla base dei risultati di una preliminare nonché accurata attività di intelligence, saranno individuati quali obiettivi significativi e strategici per la repressione del lavoro nero, per la verifica dell’osservanza non solo delle norme che tutelano le condizioni di lavoro, la previdenza e l’assistenza obbligatorie, ma anche quelle relative alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
L’attività - predisposta dalla Direzione generale per l’Attività Ispettiva e coordinata dalle Direzioni regionali del lavoro - prevede l’impiego di 1.000 unità ripartiti in gruppi ispettivi composti da ispettori del lavoro, accertatori del lavoro e Carabinieri dei Nuclei delle Direzioni provinciali del lavoro. La Direzione generale comunicherà periodicamente i dati nazionali agli organi di informazione mentre localmente la diffusione dei risultati sarà curata direttamente dagli Uffici coinvolti.
Sempre in tema di sicurezza, prosegue spedito il lavoro per l’emanazione del Testo Unico e come commentato dal sottosegretario al lavoro, Antonio Montagnino: “in un clima di assoluta e civile collaborazione tra maggioranza e opposizione che dimostra come il tema sia di fondamentale importanza per il Paese”. All’articolo 1 del ddl delega si è, inoltre, aggiunto l’insegnamento in tutte le istituzioni scolastiche della sicurezza sul lavoro. In un altro articolo è stato previsto un credito del 50% per le spese sostenute dalle imprese per la formazione dei lavoratori in tema di tutela e sicurezza sul lavoro.
Fin qui, sembrerebbe che il Governo si sia finalmente attivato al fine di contrastare un fenomeno divenuto ormai una piaga sociale per il nostro Paese. La speranza è quella che venga riconosciuta la figura di un responsabile adeguatamente formato per la gestione della sicurezza all’interno dei cantieri e che il fenomeno delle morti venga ridotto anche attraverso un serio coinvolgimento delle autorità ispettive.
A cura di Gianluca
Oreto
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