Impianti di videosorveglianza: L’opuscolo ed il software per il credito d'imposta
L’Agenzia delle Entrate ha, recentemente, pubblicato un opuscolo sul Credito d’imposta videosorveglianza, allarme e vigilanza in cui è precisato che la legge...
L’Agenzia delle Entrate ha, recentemente, pubblicato un opuscolo sul Credito d’imposta videosorveglianza, allarme e vigilanza in cui è precisato che la legge di stabilità 2016 ha istituito un fondo di 15 milioni di euro destinati a chi ha sostenuto spese per prevenire attività criminali, installando sistemi di videosorveglianza digitale e di allarme o sottoscrivendo un contratto di vigilanza. Questa somma sarà ripartita, attraverso la concessione di un credito d’imposta, tra tutti coloro che chiederanno di usufruirne.
Ricordiamo che da lunedì scorso 20 febbraio e fino al 20 marzo, i contribuenti che hanno sostenuto spese per sistemi di videosorveglianza digitale, sistemi di allarme e di vigilanza potranno inviare le domande di accesso al credito d’imposta introdotto dalla Legge di Stabilità 2016. E’ quanto emerge dal provvedimento prot. 33037 del 14 febbraio 2017 dell’Agenzia delle Entrate (leggi news); il provvedimento chiarisce che la richiesta va inviata telematicamente all’Agenzia utilizzando l’apposito software gratuito “Creditovideosorverglianza” che è disponibile sul sito dell’Agenzia delle entrate (link). La richiesta può essere inviata o direttamente, se si è in possesso delle credenziali per accedere a Fisconline o Entratel (codice utente, password e codice Pin) o tramite un intermediario abilitato alla trasmissione delle dichiarazioni (per esempio, Caf e professionisti).
Nell’opuscolo è precisato che è possibile accedere al credito d’imposta:
- se le spese sono state sostenute nel 2016;
- se l’immobile interessato alla sorveglianza è per uso personale o familiare;
- nella misura del 50%, se l’immobile è utilizzato anche per l’esercizio di un’attività d’impresa o di lavoro autonomo;
- se la richiesta è presentata all’Agenzia delle Entrate.
Per usufruire del credito è necessario presentare all’Agenzia delle Entrate una richiesta con i seguenti dati:
- il codice fiscale
- il codice fiscale del fornitore dei sistemi di sorveglianza o del servizio di vigilanza
- la data e l’importo delle fatture dei beni e dei servizi acquistati, comprensivo dell’Iva
- l’eventuale indicazione che la fattura si riferisce a un immobile destinato sia all’esercizio d’impresa o di lavoro autonomo sia all’uso personale o familiare.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it