Geometra: una professione solida, multidisciplinare, proiettata al futuro
Una recente ricerca dell'Università di Genova evidenzia come in un decennio il fatturato medio di un geometra si sia attestato a circa 32.000 euro lordi l'an...
Una recente ricerca dell'Università di Genova evidenzia come in un decennio il fatturato medio di un geometra si sia attestato a circa 32.000 euro lordi l'anno, oltre quindici punti percentuali sopra il Pil medio pro capite. Le previsioni degli intervistati dai ricercatori nel 60 per cento dei casi prevedono un reddito "almeno pari" nel 2016, da poco chiuso.
Innovativa, tecnologica, stimolante e remunerativa per le nuove generazioni. Sicuramente non monotona. La professione di Geometra ha resistito alle crisi grazie alla resiliente capacità di adattamento al nuovo contesto economico e all’innovazione delle proprie competenze e dei propri ambiti di intervento. Lo dimostrano due ricerche, quella precedentemente citata condotta dall’Università degli Studi di Genova su dati statistici – forniti dalla Cassa Geometri - relativi all’evoluzione del fatturato e dei redditi dei geometri in un arco temporale compreso fra il 2006 ed il 2016 - arricchita da 17.857 risposte ad un questionario mirato - e una sull'identità e sul futuro della professione realizzata dal Future Concept Lab di Milano, presentate a Roma durante l’evento “Valore Geometra”, organizzato dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, dalla Cassa Italiana Previdenza ed Assistenza Geometri liberi professionisti e dalla Fondazione Geometri Italiani.
La ricerca dell’Università di Genova dimostra che la professione
del geometra nell'arco degli ultimi 10 anni ha saputo affrontare le
difficoltà, in particolare la crisi del settore edilizio,
modificando la tipologia di servizi offerti, esaltando la propria
figura di professione polifunzionale e molto orientata alla
consulenza. Oggi il geometra svolge attività diverse dal passato,
non solo pratiche catastali (in media 3 punti percentuali, dal
48,1% al 45,6%), più certificazioni energetiche (in media quattro
volte in più nel 2016 rispetto al 2006) ed acustiche, rilievi
architettonici, direzione lavori, fino alle dichiarazioni di
successione e alle pratiche fiscali e burocratiche. E
l’interlocutore non è più solo la PA, ma i condomìni, le imprese,
gli Enti territoriali, privati e l’autorità giudiziaria. La figura
del geometra, con la sua formazione multidirezionale, appare quindi
particolarmente adatta alla nostra epoca, in cui, più che un “saper
fare”, si chiede spesso un “saper imparare”.
UN FATTURATO SOPRA LA MEDIA
Non a caso, il geometra ha conservato mediamente un livello di
fatturato superiore al Pil pro capite italiano. Infatti, nei 10
anni, a fronte di un Pil pro capite italiano di circa 27.000 euro
lordi all’anno, il fatturato del geometra è stato di quasi 32.000
euro con una differenza media di circa 5.000 euro all’anno in
favore dei geometri.
Per fare un confronto utile, può essere utilizzato l'osservatorio del Cresme. Il centro ricerche del mercato dell'edilizia ha rilevato tra il 2008 e il 2015 una riduzione del reddito annuo degli architetti pari al 41 per cento mentre nello stesso periodo i geometri hanno perso solo il 7 per cento. Di più, nel 2015 il numero degli architetti con reddito inferiore ai 9mila euro è cresciuto a quota 34 per cento mentre quelli che guadagnano più di 30mila euro sono soltanto il 17 per cento. In un paragone più allargato, lo stipendio di un geometra è definito "più alto di quello di un impiegato". Il gap anno per anno è sempre in favore dei geometri con le seguenti differenze:
|
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
2015 |
media |
Fatturato medio annuo geometri italiani |
32.457 |
34.403 |
34.819 |
32.789 |
33.559 |
32.791 |
31.505 |
30.006 |
28.177 |
27.817 |
31.832 |
Pil pro capite medio Italia |
28.634 |
28.977 |
28.463 |
26.744 |
27.108 |
27.184 |
26.404 |
25.822 |
25.379 |
25.559 |
27.027 |
Differenza |
3.823 |
5.426 |
6.357 |
6.045 |
6.451 |
5.607 |
5.101 |
4.184 |
2.799 |
2.258 |
4.805 |
Tuttavia questi trend si differenziano in base alle macro aree territoriali, come emerge dal grafico sottostante e dalla ricerca:
UNA PROFESSIONE PER I GIOVANI
E probabilmente è decisiva questa tenuta dei fatturati
nell’orientamento alla professione dei giovani. Ai giovani geometri
va il primato dell’emancipazione dalla famiglia: la metà del
campione degli under 35 analizzati è economicamente indipendente e
può permettersi di vivere da solo (10,6%) o con un nuovo nucleo
familiare (39%), mentre a livello nazionale, quasi due giovani su
tre (il 67,3%) sono ancora a casa.
IL FUTURO
La ricerca condotta da Future Concept Lab si è invece soffermata
sugli highlights che delineano in prospettiva futura l’identità dei
geometri professionisti. Dall’analisi si è evidenziato come lo
scenario dei Paradigmi del futuro – cioè le quattro macro-tendenze
socio-culturali, con un focus sulla sostenibilità, l’unicità, la
condivisione e la tempestività - potrà diventare una speciale
bussola per orientare lo spirito intraprendente delle più giovani
generazioni di geometri, verso un maggiore ottimismo. Nel prossimo
futuro sarà importante, quindi, continuare nel processo di
adattamento al cambiamento a cui i geometri hanno già risposto
positivamente in questi anni. In particolare per gli
intervistati, “in futuro fare il geometra vuol dire soprattutto”
essere un consulente a 360°, flessibile e polivalente, esperto in
molti ambiti, diversi e collegati tra loro (47,4%) e, a seguire, un
esperto del proprio territorio, che ne conosce tutti gli aspetti e
in grado di fornire anche un servizio alla comunità (27,7%) un
problem solver, in grado di trovare soluzioni veloci, efficaci e
precise (21,9%) e un esperto delle tematiche della sostenibilità,
utile per i privati e per le comunità (3,0%).
Emerge in sintesi, dalla ricerca Future Concept Lab, come in futuro
per i geometri sarà importante far convergere e consolidare azioni
diverse:
- essere un Facilitatore dello Sviluppo, accompagnando i cittadini nel dare la giusta importanza alla prevenzione e alla sicurezza dei propri ambienti di vita;
- essere un Consulente Globale, aprendosi a logiche collaborative, anche intergenerazionali su tematiche di urgenza sociale (monitoraggio e prevenzione rischi sismici, incendio, cantieri temporanei...);
- godere di un Upgrade Professionale, affermando le capacità acquisite nel trovare “soluzioni” sul campo;
- raggiungere un profilo Culturalmente Evoluto, ampliando le proprie competenze culturali con le competenze specifiche, per avere un quadro completo del contesto socio-ambientale odierno.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it