Rigenerazione: occasione di sviluppo per rilancio del Paese

"Occorre riattivare gli investimenti nel settore immobiliare, anche attraverso degli incentivi legislativi e fiscali a matrice pubblica". Queste le parole di...

20/06/2017

"Occorre riattivare gli investimenti nel settore immobiliare, anche attraverso degli incentivi legislativi e fiscali a matrice pubblica". Queste le parole di Isabella Bruno Tolomei Frigerio del consiglio direttivo di presidenza Assoimmobiliare e presidente Ferfina Holding Condotte d'Acqua, a margine del convegno "Rigenerazione urbana: progetti e finanziamenti" organizzato da ProDemos e in corso a Venezia.

"La vetustà del patrimonio costruito italiano comporta evidenti sprechi in termini di consumi energetici - ha affermato la Tolomei - il fabbisogno medio degli edifici residenziali, infatti, è pari a 180 kWh/mq all’anno, un valore circa quattro volte superiore alla media degli edifici costruiti secondo le vigenti norme sull’efficienza energetica". A questo quadro si aggiunge poi il tema della sicurezza, soprattutto in relazione alle aree a maggior rischio sismico che "costituiscono - ha sottolineato - circa il 44% della superficie nazionale (131 mila kmq) e il 36% dei comuni (2.908), in cui vivono 23 milioni di persone (39% della popolazione)".

Per favorire gli investimenti privati "è inoltre necessario che si acquisisca una cultura che porti a un approccio di ampio respiro e a una politica strutturale di medio-lungo periodo in grado di garantire l'attuabilità dei progetti nei termini concordati - ha concluso il Presidente Tolomei - Alla pubblica amministrazione si chiede, quindi, stabilità, certezza delle regole e senso di responsabilità nei confronti degli impegni presi e di tutti gli stakeholders coinvolti, in primis i cittadini".

"Lo stock abitativo italiano, in media, ha abbondantemente superato i 40 anni, soglia oltre la quale si rendono "fisiologicamente" necessari degli interventi sostanziali di manutenzione - queste le parole del direttore generale di Assoimmobiliare, Paolo Crisafi - È necessaria quindi una riflessione su una riqualificazione su larga scala, che contempli la rigenerazione dei prodotti immobiliari e di ampie zone urbane, all'insegna della sicurezza, efficienza e qualità. E le migliori esperienze in tema di rigenerazione urbana sono presenti e in fase di analisi all'interno del comitato associativo presieduto da Marco Sangiorgio".

"Se pensiamo - ha continuato Crisafi - che tale stock è costituito da 12,2 milioni di edifici, dei quali, quasi il 70%, è stato costruito prima dell’emanazione delle norme antisismiche e sull’efficienza energetica, possiamo ben comprendere i benefici che ne deriverebbero per l’intera popolazione, assieme al volano economico che tale operazione rappresenterebbe".

"Collaborare con i Comuni e con l'Anci è una priorità per il rilancio infrastrutturale dei nostri territori e per la loro rigenerazione urbanistica -ha affermato Andrea Ferrazzi del comitato esecutivo Fondazione Patrimonio Comune-Anci - La qualità e il consumo di suolo zero sono obiettivi strategici che si raggiungono attraverso la leale collaborazione tra le istituzioni pubbliche e i soggetti privati".

"Il tema dei finanziamenti - ha concluso il presidente di Federimmobiliare Alessandro Cattaneo - non deve diventare un alibi. Tanti sono i denari pubblici messi a disposizione, pensiamo al bando periferie, gigantesche le somme pronte a essere investite da soggetti privati. Ma ancora oggi si va troppo a rilento. Perché?". E questo, sottolinea Cattaneo, nonostante oggi siano  stati fatti "grandi passi avanti e il tema della rigenerazione, intesa come urbanistica, delle periferie, energetica e del fabbricato in senso ampio sia diventato sempre più diffuso e culturalmente ci sia una consapevolezza diversa da qualche anno fa. Nonostante tali impegni, però la sempre maggiore burocrazia e un rapporto pubblico/privato che resta ancora troppo complicato rallentano tale percorso di rigenerazione. Per questo chiediamo di liberare le energie!"

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