Prestazioni Gratuite, Scicolone (OICE): "Il Consiglio di Stato vuole inspiegabilmente distruggere l'ingegneria e l'architettura italiana"
"È semplicemente folle immaginare che un professionista o una società possano svolgere attività che impattano sulla sicurezza dei cittadini e sull'efficienza...
"È semplicemente folle immaginare che un professionista o una società possano svolgere attività che impattano sulla sicurezza dei cittadini e sull'efficienza ed efficacia degli investimenti pubblici senza alcun corrispettivo, nel presupposto di non meglio identificate, e francamente inquietanti, altre utilità. I giudici, animati dal solo intento di legittimare ogni forma di contenimento della spesa, anche sulle spalle di giovani professionisti che lavorano in studi e società, hanno preso un vero e proprio abbaglio non considerando che il paragone con gli enti no profit è palesemente improprio perché - come è noto - anche per tali enti i fattori della produzione, cioè il lavoro, sono ovviamente inglobati nel corrispettivo, ancorché ridotto".
Durissima la posizione del Presidente OICE, Gabriele Scicolone, in merito alla sentenza n. 4614 del 3 ottobre 2017 con la quale il Consiglio di Stato ha dato il via libera ai contratti a titolo gratuito per i professionisti (leggi articolo). Ribaltando la sentenza di primo grado della Prima Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (sentenza n. 2435 del 13 dicembre 2016), il Consiglio di Stato ha, infatti, dichiarato la legittimità del bando pubblicato dal Comune di Catanzaro, che ha ricevuto l'OK anche della Corte dei Conti (deliberazione 12 febbraio 2016, n. 17572), per la redazione del Piano strutturale e del relativo Regolamento Edilizio Urbanistico (REU) con un importo a base di gara pari a 1 euro e un rimborso spese (preventivamente autorizzate ed effettivamente sostenute e documentate) nel limite massimo di 250 mila euro.
L'OICE ha, però, precisato che la sentenza fa riferimento ad una previsione contenuta nel Codice precedente al Correttivo di cui al D.Lgs. n. 56/2017 "che ha vietato alle amministrazioni di prevedere come corrispettivo forme di sponsorizzazioni o rimborsi come remunerazione delle attività di ingegneria e architettura, ma è nel merito delle argomentazioni che non si può essere in alcun modo d'accordo con la sentenza".
Per l'OICE "Si deve decidere se, dopo le vessazioni continue del settore pubblico che costringe a pagare una tassa per partecipare alle gare, a rimborsare le spese di pubblicità dei bandi di gara e ad accettare clausole inique sui pagamenti, progettisti, studi e società di ingegneria devono definitivamente chiudere o rivolgere la propria attenzione all'estero dove la professionalità è apprezzata (nel senso letterale della parola). Noi non ci stiamo e ci appelliamo al Governo, al Parlamento, all'ANAC e agli altri colleghi del nostro settore affinché prendano posizione su questa scellerata pronuncia che rappresenta un vero e proprio insulto alla dignità di chi in Italia lavora per progettate edifici e infrastrutture all'avanguardia, investendo in innovazione e ricerca, per non parlare di chi all'estero porta alta la bandiera del Made in Italy professionale; e, a monte di tutto, vale ancora in questo paese l'articolo 1 della costituzione? Siamo ancora una Repubblica fondata sul lavoro?".
Leggi il commento del Presidente del CNAPPC Giuseppe Cappochin.
Leggi il commento del Presidente del CNI Armando Zambrano.
Leggi il commento di Inarsind.
Leggi il commento del Segretario Nazionale di FederArchitetti arch. Maurizio Mannanici.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it