Il clima non può aspettare: le proposte di Legambiente per la Legge di Bilancio 2018
I cambiamenti climatici sono l’emergenza del tempo che viviamo. L’accelerazione nella frequenza e intensità dei fenomeni climatici stanno coinvolgendo tutti ...
I cambiamenti climatici sono l’emergenza del tempo che viviamo. L’accelerazione nella frequenza e intensità dei fenomeni climatici stanno coinvolgendo tutti i Paesi del Mondo, con danni sempre più
rilevanti. In Italia lo abbiamo visto l’ultima estate con una siccità fortissima, incendi che hanno coinvolto 120mila ettari e poi con i disastri provocati dall’alluvione di Livorno e la morte di 8 persone. La contabilità degli impatti prodotti dai fenomeni atmosferici estremi ha assunto una dimensione davvero preoccupante.
Ma la lotta ai cambiamenti climatici rappresenta oggi anche una grande opportunità per ridisegnare le politiche in una direzione capace di guardare davvero al futuro. Perché è una chiave per ripensare e riqualificare, ad esempio, le città. Rendendole più sicure e pulite, capaci di adattarsi a un clima che cambia. Sfide che sono anche un'occasione per ripensare l’economia, e renderla più moderna e competitiva.
Nella legge di stabilità approvata dal governo e ora in Senato vi sono alcuni provvedimenti positivi, ma ancora una volta si rinvia il cambiamento che la dimensione dei problemi climatici e di inquinamento delle città meriterebbe. Le risorse esistono nel grande bilancio dello Stato italiano, ma bisogna finalmente avere il coraggio di aggredire gli enormi sprechi presenti e rendite insopportabili, a danno dell’ambiente, che impediscono una corretta gestione di beni naturali e comuni.
Quasi un miliardo di euro di investimenti in innovazione, riqualificazione ambientale e green jobs: tanto potrebbe produrre l’attuazione delle proposte di Legambiente per la legge di Stabilità 2018.
In un documento che fa il conto dettagliato delle entrate e delle uscite per lo Stato, Legambiente propone, infatti, una serie di interventi immediatamente realizzabili, che consentirebbero di generare effetti già a partire del 2018, senza creare debito o determinare un aumento della tassazione.
A cura di Ufficio Stampa Legambiente
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