Dal MiBACT la carta nazionale del paesaggio
La Carta nazionale del paesaggio nasce come conclusione di un lungo percorso di lavoro e di riflessione racchiuso negli Stati Generali del Paesaggio del 26 e...
La Carta nazionale del paesaggio nasce come conclusione di un lungo percorso di lavoro e di riflessione racchiuso negli Stati Generali del Paesaggio del 26 e 27 ottobre 2017 raccogliendo e trasformando le numerose e qualificate riflessioni compiute nelle due giornate di lavoro in un programma per il paesaggio.
La Carta nazionale si rivolge a quanti avranno future responsabilità di governo ai diversi livelli istituzionali indicando una strategia nazionale per il paesaggio. Ciò con l’obiettivo o quanto meno la speranza che il paesaggio italiano venga finalmente messo al centro di tutte le politiche pubbliche, e non solo di quelle di tutela come fino ad ora è stato.
Si tratta di un obiettivo ambizioso ma doveroso se si vuole salvare il paesaggio, quale contesto in cui le comunità vivono, e farne al contempo strumento di sviluppo, coesione, legalità, educazione e formazione.
La Carta nazionale del paesaggio è stata elaborata dall’Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio, da me rilanciato e presieduto in qualità di Sottosegretario con delega sul paesaggio, e dalla sua Segreteria tecnica. Hanno inoltre collaborato alla sua redazione i Soprintendenti e quanti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo hanno, con competenza e passione, accompagnato un percorso che, avviato con gli incontri dell’Osservatorio nazionale con gli Osservatori regionali e locali del paesaggio, e con le Direzioni Generali dei diversi Ministeri le cui azioni incidono sulle trasformazioni del paesaggio, è culminato con l’istituzione del Premio nazionale del Paesaggio e della Giornata nazionale del Paesaggio che ricorre il 14 marzo di ogni anno.
Compito della cosiddetta società civile e in particolare delle associazioni ambientaliste, specie di quelle che già siedono al tavolo dell’Osservatorio nazionale e delle altre che in futuro vi faranno parte, sarà dunque di sollecitare le istituzioni affinché provvedano a tradurre in mirate politiche e normative quanto puntualmente indicato dalla Carta nazionale del paesaggio. Ciò non rappresenta solo un auspicio ma dovrebbe essere avvertito come un dovere civile affinché il principio fondamentale richiamato nell’art. 9 della Costituzione trovi quotidiana attuazione.
A cura di On.le Ilaria
Borletti Buitoni
Sottosegretario di Stato al Ministero dei beni e delle attività
culturali e del turismo