DEF 2018: La prima nota di risposta di Valdis Dombrovskis e di Pierre Moscovici
Tanto tuonò che piovve. È arrivata ieri una nota del vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e del titolare agli Affari economici Pierre Moscovic...
Tanto tuonò che piovve. È arrivata ieri una nota del vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e del titolare agli Affari economici Pierre Moscovici che dopo giorni di schermaglie verbali mettono nero su bianco una lettera di risposta alla nota con cui Giovanni Tria aveva illustrato all'esecutivo comunitario la nota di aggiornamento del Def (Documento di Economia e Finanza) 2018.
In maniera estremamente chiara nella lettera di risposta è precisato che "Il Def a prima vista sembra costituire una deviazione significativa dal percorso di bilancio indicato dal Consiglio Ue il che è motivo di seria preoccupazione". Nel testo integrale della lettera che riportiamo alla fine sembra leggere quasi un ultimatum inviato all’Italia per cambiare la politica economica 2019 entro il 15 ottobre, data in cui la Legge di bilancio dovrà essere notificata a Bruxelles.
Ricordiamo che ai primi di settembre la Ue aveva concesso all'Italia la possibilità di un deficit pari all'1,6% del Pil. Il governo però aveva deciso di portare l'indebitamento al 2,4% nel 2019, violando palesemente le regole della moneta unica studiate per tenere a bada il debito pubblico dei partner della zona euro.
Ovviamente occorre seguire il percorso canonico e la Commissione europea e la valutazione effettiva dopo che il progetto di legge di bilancio sarà sottoposto entro il 15 ottobre ufficialmente alla Commissione Ue. Nella lettera di due pagine inviata, Dombrovskis e Moscovici aggiungono che " Qualunque passo formale nell'ambito di questa procedura avverrà dopo quella data e entro le scadenze stabilite dalle leggi dell'Unione". Tra l’altro è precisato nella lettera che le raccomandazioni inviate all'Italia circa le richieste del Patto di stabilità e crescita, come per tutti gli Stati membri, sono state approvate all'unanimità dal Consiglio europeo del 28 giugno 2018 e adottate dal Consiglio dei ministri dell'Unione il 13 luglio 2018, Italia compresa.
Riteniamo utile non aggiungere altro e riportare integralmente, qui di seguito, la lettera di Valdis Dombrovskis e di Pierre Moscovici
“Bruxelles, 5 ottobre 2018
Caro ministro,
grazie per la lettera di ieri 4 ottobre, che comunica alla
Commissione la presentazione al Parlamento italiano dei nuovi
obiettivi di bilancio contenuti nell'aggiornamento al documento di
economia e finanza (Def) previsto dalla legislazione italiana.
Come sa, le raccomandazioni inviate all'Italia circa le richieste
del Patto di stabilità e crescita, come per tutti gli Stati membri,
sono state approvate all'unanimità dal Consiglio europeo del 28
giugno 2018 e adottate dal Consiglio dei ministri dell'Unione il 13
luglio 2018, Italia compresa.
La verifica da parte della Commissione del rispetto delle
raccomandazioni del Consiglio da parte dell'Italia inizierà quando
la bozza di bilancio sarà trasmessa alla Commissione, il che dovrà
avvenire il 15 ottobre. Qualunque passo formale nell'ambito di
questa procedura avverrà dopo quella data e entro le scadenze
stabilite dalle leggi dell'Unione.
In attesa della bozza, prendiamo atto dell'intenzione del governo
contenuta nell'aggiornamento al Def di rivedere gli obiettivi
fiscali per il 2019-2021 (toccare un tetto del deficit
rispettivamente del 2,4%, 2,1% e 1,8% del pil) e di deviare
dall'annunciato percorso di convergenza verso l'obiettivo di medio
termine di un equilibrio di bilancio in termini strutturali.
Prendiamo atto inoltre che, secondo le previsioni del governo
italiano, i nuovi obiettivi corrisponderebbero a un deterioramento
strutturale dello 0,8% del pil nel 2019 e a un equilibrio
strutturale stabile nel 2020-2021. Le suddette raccomandazioni del
Consiglio chiedono all'Italia di assicurare che il tasso nominale
di crescita della spesa pubblica al netto degli interessi non
superi lo 0,1% nel 2019, che corrisponde a un aggiustamento
strutturale annuo dello 0,6% del pil per il 2019. Tutto ciò
considerato, gli obiettivi di bilancio rivisti dell'Italia sembrano
puntare verso una significativa deviazione dal percorso fiscale
raccomandato dal Consiglio. Questo è pertanto fonte di seria
preoccupazione.
Chiediamo alle autorità italiane di assicurarsi che la bozza di
legge di bilancio sia coerente con le regole fiscali comuni e
attendiamo di vedere nel dettaglio le misure che conterrà. Nel
frattempo, come negli anni e nei mesi trascorsi, restiamo a
disposizione per un dialogo costruttivo.
Sinceramente suoi,
Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici”
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
Documenti Allegati
Nota aggiornamento DEF 2018