Decreto-legge Sicurezza: Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la legge di conversione
Sulla Gazzetta ufficiale n. 281 del 3 dicembre 2018 è stata pubblicata la legge 1 dicembre 2018, n. 132 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del...
Sulla Gazzetta ufficiale n. 281 del 3 dicembre 2018 è stata pubblicata la legge 1 dicembre 2018, n. 132 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate”. Nella stessa Gazzetta ufficiale è stato, anche, pubblicato il testo del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113 coordinato con la legge di conversione.
Il decreto così come modificato dalla legge di conversione è già in vigore da oggi ed è costituito da 40 articoli suddivisi nei seguenti 4 Titoli:
- Titolo I (artt. 1-15) - Disposizioni in materia di rilascio di speciali permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario nonché in materia di protezione internazionale e di immigrazione;
- Titolo II (artt. 16-31) - Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa;
- Titolo III (artt. 32-38) - Disposizioni per la funzionalità del Ministero dell’Interno nonché sull’organizzazione e il funzionamento dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata;
- Titolo IV (artt. 39-40) - Disposizioni finanziaruie e finali.
Ricordiamo che nel testo dell’articolo 26, comma 1, così come definito dalla legge di conversione, viene modificato l’articolo 99, comma 2 del del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (c.d. Testo Unico Sicurezza Lavoro) prevedendo che la notifica preliminare sia inviata dal committente o dal responsabile dei lavori, prima dell'inizio dei lavori, anche al Prefetto soltanto nel caso di lavori pubblici anche se in verità resta il mistero di cosa ne farà di tale comunicazione il Prefetto. Il testo dell’articolo 99, comma 1 del D.lgs. n. 81/2008 è così modificato: “1. Il committente o il responsabile dei lavori, prima dell'inizio dei lavori, trasmette all'azienda unità sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro nonché, limitatamente ai lavori pubblici, al prefetto territorialmente competenti la notifica preliminare elaborata conformemente all'allegato XII, nonché gli eventuali aggiornamenti nei seguenti casi:
- cantieri di cui all'articolo 90, comma 3;
- cantieri che, inizialmente non soggetti all'obbligo di notifica, ricadono nelle categorie di cui alla lettera a) per effetto di varianti sopravvenute in corso d'opera;
- cantieri in cui opera un'unica impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a duecento uomini-giorno.”
Nell’articolo 25 rubricato “Sanzioni in materia di subappalti illeciti” è modificato l’articolo 21, comma 1, della legge 13 settembre 1982, n. 646 con l’inasprimento del trattamento sanzionatorio per le condotte degli appaltatori che facciano ricorso, illecitamente, a meccanismi di subappalto. L’intervento prevede, in primo luogo, la trasformazione in delitto del reato contravvenzionale in parola e, secondariamente, l’equiparazione della sanzione personale a quella prevista per il reato di frode nelle pubbliche forniture.
In particolare, viene previsto l'aumento della reclusione da uno a cinque anni (prima da sei mesi a un anno) oltre ad una multa non inferiore ad un terzo del valore dell'opera concessa in subappalto o a cottimo e non superiore ad un terzo del valore complessivo dell'opera ricevuta in appalto, a chiunque, avendo in appalto opere riguardanti la pubblica amministrazione, concede anche di fatto, in subappalto o a cottimo, in tutto o in parte, le opere stesse, senza l'autorizzazione dell'autorità competente. Stretta anche nei confronti del subappaltatore e dell'affidatario del cottimo a cui si applica la reclusione da uno a cinque anni e la multa pari ad un terzo del valore dell'opera ricevuta in subappalto o in cottimo.
In allegato legge 1 dicembre 2018, n. 132 unitamente al testo del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113 coordinato con la legge di conversione
A cura di Redazione LavoriPubblici.it