Riforma Codice dei contratti, Ance: 'No a modifiche che non garantiscono trasparenza e semplificazione'
All'indomani della pubblicazione del Report - Consultazione sul Codice dei Contratti (leggi articolo) e mentre prosegue al Senato l’indagine conoscitiva sul’...
All'indomani della pubblicazione del Report - Consultazione sul Codice dei Contratti (leggi articolo) e mentre prosegue al Senato l’indagine conoscitiva sul’applicazione del Codice dei contratti, cominciano a circolare le prime ipotesi sull'idea di modifica del D.Lgs. n. 50/2016 che il Governo intenderebbe portare avanti.
Sembrerebbe, infatti, che la scelta sia andata verso una modifica per fasi: una iniziale, da inserire nel decreto legge semplificazioni, in cui si proverà a risolvere i problemi più urgenti come quelli relativi alle procedure sottosoglia (inferiori a 5 milioni di euro); una seconda in cui saranno trattate le altre problematiche venute fuori nel corso dell'indagine conoscitiva.
Le misure più urgenti, però, non sono piaciute all'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) che, pur apprezzando la decisione di anticipare alcune modifiche al codice, non ha condiviso alcune modifiche contenute nel decreto legge semplificazioni circolate nelle ultime ore che, come affermato dal Presidente Gabriele Buia "non vanno nella direzione auspicata di definire un quadro normativo chiaro ed efficiente in grado di dare al Paese le opere di cui ha bisogno".
Secondo i costruttori italiani "desta preoccupazione l’ipotesi di elevare la soglia delle procedure negoziate senza bando a 2,5 milioni, fascia nella quale è compreso oltre il 90% dei bandi di gara, che verrebbe così di fatto sottratto a meccanismi di concorrenza e trasparenza del mercato".
"Anche l’estensione del massimo ribasso fino alla soglia comunitaria - continua l'Ance - è una scelta che va nella direzione opposta rispetto all’esigenza di garantire la realizzazione delle opere in qualità, con costi e tempi adeguati. Per non parlare della possibilità, prevista nella bozza, di esaminare l’offerta economica senza aver prima verificato se il concorrente abbia i requisiti per eseguire l’opera. Il rischio è di prestare il fianco a potenziali turbative nella aggiudicazione della gara".
“Chiediamo da tempo semplificazioni e modifiche al Codice per sbloccare le opere - sottolinea il Presidente Buia - non abbiamo mai chiesto e non vogliamo mani libere: rischiamo di fare un grave danno al Paese”. Ciò che l'Ance ha più volta chiesto sono poche regole e certe. "L’auspicio - concludono i costruttori - è che il Governo faccia un’ulteriore riflessione sull’individuazione dei cambiamenti che servono per far ripartire realmente il Paese".
A cura di Redazione LavoriPubblici.it