Raffaele Cantone: 'Non mi dimetto da Presidente dell’ANAC'
Mentre sembra assodata l'intenzione del Governo di provvedere alla cancellazione della soft law attraverso un disegno di legge delega che modificherà il Codi...
Mentre sembra assodata l'intenzione del Governo di provvedere alla cancellazione della soft law attraverso un disegno di legge delega che modificherà il Codice dei contratti pubblici (leggi articolo), con evidenti ripercussioni sui poteri dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), da più parti era avanzata l'ipotesi di eventuali dimissioni del Presidente Raffaele Cantone.
Dimissioni che sarebbero state avvalorate dalla domanda presentata da Cantone al CSM per diventare procuratore a Perugia, a Torre Annunziata e a Frosinone. Dimissioni che però sarebbero state totalmente escluse dal diretto interessato.
“In merito ad alcune ricostruzioni di stampa - ha affermato il Presidente Cantone - alcune delle quali mi attribuiscono concetti fuorvianti e parole che non ho mai pronunciato, tengo a precisare di aver presentato domanda al CSM per incarichi direttivi presso le Procure della Repubblica di Perugia, Torre Annunziata e Frosinone la settimana scorsa, dopo una lunga valutazione di carattere squisitamente personale".
"Sapendo che i tempi del Consiglio superiore della magistratura non sarebbero stati brevi - ha precisato il Presidente dell'Anticorruzione - era mia intenzione informare quanto prima gli esponenti dell’esecutivo con cui più intensa è stata la collaborazione istituzionale in questi mesi. Ieri sera, appena la notizia è divenuta di dominio pubblico, ho chiesto immediatamente appuntamento al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’Interno e della Giustizia, ai quali esporrò nei prossimi giorni le mie motivazioni. Resta inteso, ovviamente, che non ho alcuna intenzione di dimettermi da Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, come riportato da alcuni organi di stampa, tanto più che l’esito della deliberazione del CSM non è affatto scontato”.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it