TAV: Mozione gialloverde per ridiscutere il progetto

La Camera dei Deputati nella seduta del 21 febbraio 2019 ha esaminato le mozioni concernenti la realizzazione della sezione transfrontaliera della nuova line...

25/02/2019

La Camera dei Deputati nella seduta del 21 febbraio 2019 ha esaminato le mozioni concernenti la realizzazione della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione (TAV) ed ha approvato la mozione Francesco D'Uva (M5S) e Riccardo Molinari (Lega) n. 1-00123 con cui si impegna il Governo a ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia.

In pratica, nella mozione viene riproposto quanto già concordato nel contratto per il Governo del cambiamento tra M5S e Lega in cui alla fine del punto 27 relativo a “Trasporti, Infrastrutture e Telecomunicazioni“ alla pagina 50, penultimo periodo è affermato che “Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia”.

Siamo, quindi, al punto di partenza con una mozione che ripropone, a distanza di quasi 9 mesi dalla stipula del contratto di Governo quanto già espresso nel contratto di Governo stesso con una espressione linguistica che non fa comprendere bene cosa si voglia fare in quanto non è detto espressamente “nel rispetto dell’applicazione dell'accordo tra Italia e Francia” ma soltanto “nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia”.

Sembra di capire che potrà essere ridiscusso, anche, l'accordo tra Italia e Francia sottoscritto il  24 febbraio 2015 a Parigi per avviare la realizzazione dei lavori della linea Torino-Lione; accordo ratificato in Italia con la legge 5 gennaio 2017, n. 1, “Ratifica ed esecuzione dell'accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per l'avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, fatto a Parigi il 24 febbraio 2015, e del protocollo addizionale, con allegato, fatto a Venezia l'8 marzo 2016, con annesso regolamento dei contratti adottato a Torino il 7 giugno 2016”, che prevede la realizzazione dell'opera, per successivi lotti costruttivi non funzionali ma non si comprende cosa possa essere fatto se la Francia decida di non ridiscutere l’accordo stesso.

Tutto è stato, dunque, rinviato a data da destinarsi e sembra che una decisione definitiva possa arruvare soltanto dopo le elezioni europee di maggio; anche l’annuncio del ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli che assicura la soluzione entro “due settimane al massimo” non è preso sul serio.

Sulla TAV, come è facile capire, il M5s e la Lega hanno interessi del tutto opposti e non sarà semplice capire come il M5S potrà rinunciare ad un “NO” alla Torino-Lione o come, in maniera diametralmente opposta, la Lega possa rinunciare ad un “SI”. Nelle more di una decisione definitiva il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli e l'omologa francese Elisabeth Borne hanno firmato congiuntamente una lettera indirizzata al soggetto attuatore Telt per posticipare i bandi di gara relativi al tunnel di base.

Secondo una stima di Paolo Foietta, ex commissario straordinario per la Tav, il congelamento dei cantieri ha un costo stimato di 75 milioni di euro al mese. Inoltre c'è il rischio che la Commissione, di fronte a nuovi ritardi, riduca di 300 milioni, rispetto agli 813 previsti, la contribuzione inzialmente prevista. Leggi anche:

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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