Codice dei contratti e sblocca cantieri: Per l’ANCI occorre tornare all’appalto integrato
Apprezzamento per le correzioni introdotte nel decreto legge ‘sblocca cantieri’ che, recependo molte proposte dell’Associazione, consente di accelerare gli i...
Apprezzamento per le correzioni introdotte nel decreto legge
‘sblocca cantieri’ che, recependo molte proposte dell’Associazione,
consente di accelerare gli investimenti comunali e di introdurre
importanti semplificazioni specie per i piccoli comuni. La esprime
l’Anci ascoltata in audizione presso la Commissione Lavori pubblici
del Senato sulla conversione in legge dello ‘Sblocca cantieri’, che
ha un importante capitolo sulle misure per le zone colpite da
eventi sismici. A rappresentare l’Associazione erano presenti i
sindaci di Norcia Nicola Alemanno, di Arquata del
Tronto Aleandro Petrucci, di Zafferana Etnea
Salvo Russo di Santa Venerina e Salvo
Greco.
Tra le misure introdotte che incassano la soddisfazione dell’Anci
spiccano il ritorno al Regolamento Unico per la
disciplina della fase di esecuzione degli acquisti di lavori, beni
e servizi; e la possibilità di scelta delle modalità di acquisto di
lavori, beni e servizi oltre le soglie già previste, per i comuni
non capoluogo con una deroga all’obbligo di aggregazione prima
previsto. Così come l’abrogazione dei termini ristretti per gli
adempimenti di pubblicità legale che per i piccoli comuni erano un
pesante onere amministrativo.
Ma per l’Anci, accanto a questi risultati, restano
questioni da definire meglio nell’iter parlamentare del decreto. Ad
iniziare dalla riscrittura di alcune norme che, rendendo
obbligatoria la procedura ordinaria di gara per tutti gli appalti
di lavori da 200.000 euro fino alla soglia comunitaria, fanno
venire meno la procedura negoziata che permetteva un notevole
risparmio di risorse e tempo. “Chiediamo il ripristino
di questa procedura che riguarda gli appalti tra 200 mila e 1
milione di euro, quanto meno per i settori urgenti come l’edilizia
scolastica”, ha spiegato il sindaco di Norcia Nicola Alemanno. Che
ha ricordato come “il 70% degli appalti, specie manutenzioni,
interessa i piccoli comuni, che sarebbero così molto penalizzati in
contraddizione con la semplificazione delle procedure cui mira il
decreto”. Per il sindaco umbro comunque: “Il primo
vero sblocca cantiere da attuare è quello della
ricostruzione”.
Ancora l’Associazione pur apprezzando l’apertura sull’allungamento dei termini della fase transitoria per poter ricorrere al cd appalto integrato, auspica una modifica che consenta il suo utilizzo “a regime” e non solo in deroga e per un periodo transitorio. La delegazione associativa ha presentato anche un pacchetto di norme per la modifica del codice appalti in materia di somme urgenze e interventi di protezione civile, concordato con il Dipartimento governativo.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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