Ultime notizie Coronavirus COVID-19: Numeri dei positivi condizionati da un rapporto tamponi/popolazione diverso per ogni Regione
I dati relativi ai soggetti positivi sono influenzati dal numero di tamponi effettuato sulla popolazione e dalla percentuale tamponi/popolazione
In tema dell’attuale pandemia provocata da Coronvirus o da COVID-19, sembra che, in Italia, sia prossima alla conclusione la cosiddetta “Fase 1” in cui, tra l’altro, la maggior parte delle attività produttive industriali e commerciali e tutte le attività educative nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università sono sospese. E mentre si parla, anche, di successive fasi in cui dovrebbero essere allentate alcune restrizioni, senza meglio precisare né le condizioni né i tempi per passare ad una successiva fase, i miei occhi sono tornati sui report che il Dipartimento nazionale della Protezione civile distribuisce ogni giorno ed, in particolare, sul Report di ieri 5/4/2020 ore 17:00 in cui sono indicati, regione per regione, alcuni dati e precisamente: Positivi, Dimessi/Guariti, Deceduti, Casi totali e tamponi (Allegato 1) e quasi sempre ci soffermiamo soltanto sul dati relativi ai primi 4 elementi e tralasciano il dato relativo ai tamponi. Ci siamo chiesti il perché.
Report, numero di tamponi e popolazione
Il motivo nasce, probabilente dal fatto che il dato sui tamponi non è un dato assoluto ma è legato, indubbiamente, al numero dei soggetti residenti in ogni regione e sarebbe giusto che, al fine di avere per le regioni dati paragonabili, il numero dei tamponi dovrebbe essere percentualmente simile in tutte le regioni. Guardando con attenzione il Report abbiamo pensato che il numero di tamponi così come esposto (ultima colonna a destra), regione per regione, non era, dunque, indicativo senza rapportarlo al numero di abitanti per ogni regione e, così, abbiamo riportato in una successiva colonna i dati relativi alla popolazione all’1/1/2019 (ultimo disponibile in rete) ed in un’ulteriore colonna il rapporto tamponi/popolazione, espresso percentualmente, sempre regione per regione, (ultime due colonne in azzurro nell'Allegato 2).
Percentuali tamponi/popolazione regionale
Le percentuali così ricavate mostrano risultati allarmanti perché ci fanno comprendere come i dati relativi ai soggetti positivi sono, ovviamente, influenzati dal numero di tamponi effettuato sulla popolazione e, quindi dalla percentuale tamponi/popolazione; il risultato è allarmante perché la percentuale tampone/popolazione è enormemente diversa, regione per regione, passando da un minimo dello 0,40% (1 tampone ogni 250 abitanti circa) nella regione Campania ad un massino del 2.95% (1 tampone ogni 34 abitanti circa) nella provincia di Bolzano; si tratta di percentuali assolutamente diverse tra di loro e che portano a risultati sicuramente poco attendibili perché la percentuale tamponi/popolazione del 2.95% è oltre 7 volte quella dello 0,40%.
Percentuale tamponi/popolazione molto più alta al Nord
Tra l’altro, nel grafico precedente, è possibile osservare come tale percentuale tampone/popolazione sia molto più alta in quasi tutte le regioni del nord Italia (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Friuli-Venezia-Giulia, Valle d’Aosta, Bolzano, Trento) mentre è estremamente bassa nelle isole e nelle regioni del Sud Italia (Campania, Sardegna, Sicilia, Basilicata, Molise, Calabria, Lazio).
Se, per esempio, confrontiamo i dati della Regione siciliana con quelli della Provincia di Bolzano ci accorgiamo come nella prima a fronte di una popolazione di quasi 5.000.000 di abitanti i casi positivi sono 1994 mentre nella seconda su una popolazione di quasi 500.000 abitanti (10 volte minore) i casi positivi sono 1664; numero paragonabile a quello della Regione siciliana che ha una popolazione maggiore di circa 10 volte a quella della provincia di Bolzano con un numero di tamponi effettuato del tutto simile e pari a 15713 nella Provincia di Bolzano e 21904 nella Regione siciliana.
Ipotesi di percentuali maggiori al Sud
Se, nel Sud Italia, per esempio, nella regione Campania i tamponi effettuati si fossero attestati alla percentuale del 2,95% identica a quella della provincia di Bolzano quanti sarebbero stati i positivi? Probabilmente, per il calcolo delle probabilità, sarebbero stati un numero circa sette volte maggiore di quello esposto nell’ultimo bollettino del ieri 5 aprile ed, in pratica, sarebbero stati circa 18.500 al posto degli attuali 2621 esposti ed, anche, i ricoverati con sintomi ed i ricoverati in terapia intensiva raggiungerebbero, probabilmente, numeri 7 volte più grandi e pari rispettivamente a circa 4.200 ed a circa 750.
Perché il numero di tamponi è così diverso da Nord a Sud
La domanda che è lecito porsi è la seguente: perché il numero dei tamponi effettuato è così diverso percentualmente nelle 20 regioni italiane? Ma forse chi di dovere avrebbe enormi difficoltà a rispondere.
Sembra, quindi, che aumentando il numero dei tamponi, specialmente in quelle regioni che, attualmente, hanno effettuato una percentuale di tamponi ben al di sotto della percentuale delle regioni del nord Italia, potremmo scoprire che il numero dei soggetti attualmente positivi potrebbe essere di gran lunga più grande di quello attuale.
La punta dell'iceberg
Queste nostre considerazioni fanno vedere, quindi, come, in atto, si conosca la punta dell’iceberg mentre non se ne conosca l’effettiva dimensione e come i dati, giornalmente esposti dal Dipartimento della Protezione civile, potrebbero, per molte regioni, essere falsati dalla scarsa percentuale di tamponi effettuati in funzione del numero di abitanti della regione stessa.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it