Emergenza COVID-19: I diagrammi di flusso del dPCM 26 aprile 2020
Piacevole novità nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 aprile 2020 firmato ieri dal Presidente Giuseppe Conte (leggi articolo). Mentre ...
Piacevole novità nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 aprile 2020 firmato ieri dal Presidente Giuseppe Conte (leggi articolo).
Mentre in questi due ultimi mesi siamo stati abituati a sapere del nostro futuro da conferenze stampa che, quasi sempre, hanno detto cose scontate e che già messe in rete dai quotidiani on-line, arriva, oggi, un documento, riportato tra gli allegati, di notevole interesse. Ma in 40 minuti ed oltre di conferenza stampa, il Presidente Conte non ha fatto alcun cenno a questo documento.
Ci riferiamo all’allegato 10 del d.P.C.M. 26 aprile 2020 che rende più scientifica questa dannata pandemia; si tratta dei “Principi per il monitoraggio del rischio sanitario” che dà un senso, quasi scientifico, a quello che ci attende sino alla scoperta di un vaccino.
Le conferenze stampa gornaliere della Protezione civile hano, per due mesi, snocciolato numeri relativi a nuovi contagiati, a deceduti e a guariti ma si trattava, soltanto, di numeri che non erano, mai, stati legati, se non intuitivamente, allo sviluppo, crescita, decrescita e fine della pandemia.
Oggi l’allegato 10 (lo chiameremo soltato così) dà un senso a questi numeri e ci dice cosa accadrà da qui in avanti in funzione dello sviluppo della pandemia stessa; forse sarebbe stato meglio che il citato allegato 10 fosse stato presente già negli innumrevolei d.P.C.M. pubblicati ma, forse, sarebbe sato necessario qualche consulente in più.
L’allegato 10 contiene due parti; nella prima è possibile vedere, in un interessante diagramma di flusso, lo sviluppo della pandemia suddivisa in 4 fasi e cioè:
- nella Fase 1 relativa al Lock-down;
- nella Fase 2 relativa alla Transizione iniziale (2A) ed avanzata (2b);
- nella Fase 3 relativa al Mantenimento;
- nella Fase 4 relativa alla Fine della Pandemia.
La seconda parte dell’allegato 10 contiene un dettagliato diagramma di flusso relativo al passaggio dalla fase di lock-down alla Fase di Transizione iniziale (2A) ed, in pratica, è evidenziato come sia possibile, attraverso 3 dettagliate verifiche necessarie alla valutazione relativa alla presenza di standard minimi nella qualità della sorveglianza epidemiologica nella Regione, passare alla successiva Fase avanzata (2B).
Soltanto se questi standard saranno soddisfatti è possibile passare alla Fase di Mantenimento (Fase 2A) mentre, altrimenti ci sarà una nuova Fase di Transizione iniziale (Fase 2A) in cui ci sarà una rivalutazione settimanale/mensile del soddisfacimento dei criteri necessari per superare detta Fase di Transizione iniziale.
Ritornando nella prima parte dell’Allegato 10 è possibile osservare come per passare dalla Fase di Transizione iniziale (Fase 2A) alla Fase di tranzione avanzata (Fase 2B) è necessario che abbiano esito positivo i sei seguenti indicatori:
- capacità di monitoraggio epidemiologico;
- stabilità di trasmissione;
- servizi sanitari non sono sovraccarichi;
- attività di readness;
- abilità nel testare tempestivamente tutti i casi sospetti;
- possibilità di garantire adeguate risorse per contact-tracing, isolamento e quarantena.
Nel caso di esito positivo si passerà alla Fase di Transizione avanzata (Fase 2B) ma soltanto con accesso diffuso a trattamenti e/o ad un vaccino sicuro ed efficare si potrà passare alla Fase di mantenimento (Fase 3) da cui sarà possibile, per ultimo, accedere alla Fase 4 relativa alla fine della Pandemia.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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