Decreto Rilancio 2020: contributo a fondo perduto per imprese, lavoratori, autonomi e partite IVA
Decreto Rilancio 2020 e contributo a fondo perduto: a chi spetta, le condizioni per accedere e a quanto ammonta, la domanda, i controlli
Tra le misure contenute nel Decreto Rilancio 2020 a sostegno delle imprese e dell’economia vi sono quelle contenute all'articolo 28 per sostenere i soggetti colpiti dall’emergenza epidemiologica “Covid-19” attraverso un contributo a fondo perduto.
Come previsto dal Decreto Rilancio 2020 il contributo a fondo perduto sarà concesso direttamente dall'Agenzia delle Entrate che si occuperà anche delle l’attività di recupero di eventuali contributi indebitamente percepiti.
Decreto Rilancio 2020 e contributo a fondo perduto: a chi spetta
L'art. 28 del Decreto Rilancio 2020 prevede un contributo a fondo perduto per:
- soggetti titolari di reddito d’impresa;
- soggetti titolari di lavoro autonomo (iscritti alle Gestioni speciali dell'Assicurazione Generale Obbligatoria (Ago);
- titolari di partita IVA;
- enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali.
Decreto Rilancio 2020 e contributo a fondo perduto: le condizioni per accedere
Il contributo non spetta ai soggetti la cui attività risulti cessata alla data del 31 marzo 2020, agli enti pubblici e ai contribuenti che hanno diritto:
- all'indennità prevista per professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa prevista dall'art. 27 del D.L. n. 18/2020 (c.d. #CuraItalia);
- all'indennità per i lavoratori dello spettacolo (art. 38 del #CuraItalia)
- di accedere al Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus COVID-19 (art. 44 del #CuraItalia).
Il contributo spetta Il esclusivamente ai soggetti con:
corrispettivi delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi alla cui produzione o al cui scambio è diretta l'attività dell'impresa;
- corrispettivi delle cessioni di materie prime e sussidiarie, di semilavorati e di altri beni mobili, esclusi quelli strumentali, acquistati o prodotti per essere impiegati nella produzione;
- reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni (differenza tra l'ammontare dei compensi in denaro o in natura percepiti nel periodo di imposta, anche sotto forma di partecipazione agli utili, e quello delle spese sostenute nel periodo stesso nell'esercizio dell'arte o della professione, salvo quanto stabilito nei successivi commi, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali stabiliti dalla legge a carico del soggetto che li corrisponde);
non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del Decreto Rilancio 2020.
Ai soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dall'1 gennaio 2019 il contributo spetta anche in assenza dei suddetti requisiti. Il contributo è erogato solo per un importo:
- non inferiore a mille euro per le persone fisiche,
- non inferiore a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche,
e non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e alla formazione del valore della produzione netta.
Decreto Rilancio 2020 e contributo a fondo perduto: a quanto ammonta
L’ammontare del contributo a fondo perduto è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019 come segue:
- 25% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a centomila euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso;
- 20% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a centomila euro e inferiori a quattrocentomila euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso;
- 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e inferiori a cinque milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso.
Decreto Rilancio 2020 e contributo a fondo perduto: come si presenta la domanda
Per accedere al contributo a fondo perduto, i soggetti beneficiari dovranno presentare telematicamente un'istanza all'Agenzia delle Entrate con l’indicazione della sussistenza dei requisiti previsti. L’istanza deve essere presentata entro sessanta giorni dalla data di avvio della procedura telematica per la presentazione della stessa. Il contributo a fondo perduto è corrisposto dall’Agenzia delle Entrate mediante accreditamento diretto in conto corrente bancario o postale intestato al soggetto beneficiario.
Decreto Rilancio 2020 e contributo a fondo perduto: i controlli della Guardia di Finanza
Successivamente all’erogazione del contributo l’Agenzia delle Entrate comunica telematicamente alla Guardia di finanza i dati pervenuti, la quale provvede al relativo riscontro con quelli in possesso del Ministero dell’Interno, anche mediante procedure automatizzate finalizzate all’effettuazione massiva dei controlli. Qualora dai riscontri taluno dei soggetti indicati non superi la verifica antimafia, colui che ha rilasciato l’autocertificazione di regolarità antimafia è punito con la reclusione da due anni a sei anni.
Qualora successivamente all’erogazione del contributo, l’attività d’impresa o di lavoro autonomo cessi o le società e gli altri enti percettori cessino l’attività, il soggetto firmatario dell’istanza inviata in via telematica all’Agenzia delle Entrate è tenuto a conservare tutti gli elementi giustificativi del contributo spettante e a esibirli a richiesta agli organi istruttori dell’amministrazione finanziaria.
In allegato la bozza provvisoria all'11 maggio 2020 del Decreto Rilancio 2020.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
Documenti Allegati
Decreto Rilancio 2020