Regione siciliana, Coronavirus e Musumeci sui migranti: Vogliamo tutelare la salute di chi è in Sicilia
Ieri il Presidente della Regione Musumeci ha incontrato la stampa per spiegare, con toni forti e parole chiare, il senso dell'ordinanza firmata sabato notte
“Abbiamo rivendicato il diritto di tutelare la salute dei siciliani, di chi si trova in Sicilia - alcuni milioni di cittadini che chiamiamo turisti - e di quelle persone che vengono ammassate in hotspot e centri accoglienza meglio identificate come migranti".
Interviene così in una Conferenza stampa organizzata ieri il Presidente della Regione Nello Musumeci con toni forti e parole chiare spiegando il senso dell'ordinanza firmata sabato notte e che prevede lo sgombero degli hotspot e dei Centri di accoglienza per i migranti, con le relative modalità di attuazione.
Non c’è volontà di scontro con il Governo centrale
"Da parte nostra - ha tenuto a precisare il governatore - non c'è alcuna volontà di scontro con lo Stato centrale anche perché lo Stato siamo noi: la Regione, i Comuni, le ex Province. Ma dal governo nazionale ci attendiamo lo stesso rispetto e non atteggiamenti improntati ad arroganza, superficialità, o ai silenzi che fanno perdere tempo alla risoluzione dei problemi, noi diciamo no".
Entrando nel merito del provvedimento adottato, Musumeci, ha sottolineato che "l'ordinanza, la terza firmata dal governo regionale, è in linea con le altre due già emanate in materia anti Covid-19" e ha elencato numeri incontestabili che raccontano di una situazione profondamente drammatica: solo a luglio sono arrivati 7.067 migranti e ad agosto altri 3.000. Nel 2019 sono stati 1.088 a luglio, mentre ad agosto sono risultati 1.268.
"E invece di rispondere con atti concreti sull'emergenza immigrazione - ha aggiunto - il governo centrale trova la soluzione: creiamo campi di concentramento, che chiamano tendopoli, in un deposito militare a Vizzini abbandonato da anni. E ci troviamo con tende che ci ricordano luoghi e scene da dimenticare assolutamente".
Affondo contro il Governo centrale
Subito dopo, l'affondo contro l'esecutivo centrale, ancora inerme di fronte alla richiesta di dichiarare per Lampedusa lo 'stato d'emergenza': "Le competenze sono vostre? Anche quelle sanitarie? Se è vostra la competenza, siete fuori legge perché in quei centri non c'è alcuna garanzia di sicurezza. Gli hotspot e i centri d'accoglienza non sono rispondenti ai criteri di prevenzione previsti dalla condizione di emergenza da epidemia. Il governo nazionale la smetta di mostrare i muscoli e faccia fino in fondo il proprio dovere!".
Annunciata la linea che terrà la Regione siciliana
Il presidente della Regione ha poi annunciato la linea che Palazzo Orleans intende seguire nelle prossime ore. "Noi - ha detto - andremo avanti perché diciamo no a una politica di bassa cucina e a un campagna elettorale su questa materia. Ho il dovere di tutelare la salute della gente che sta sull'Isola e se entro la mezzanotte i soggetti che sono chiamati a dare attuazione alla mia ordinanza non dovessero farlo, a noi rimane solo una strada: rivolgerci alla magistratura. Ci troveremmo, infatti, di fronte a una palese omissione, con tutto quello che determinerebbe in un contesto di epidemia".
Sull'eventualità che il Governo centrale impugni l'Ordinanza
"Se Roma dovesse impugnare l'ordinanza, e non lo ha ancora fatto - ha concluso il governatore siciliano - faremo valere le nostre ragioni nelle sedi opportune. Se invece dovesse venire incontro alla nostra legittima richiesta può chiederci due, cinque, otto giorni di tempo per ricollocare i migranti e mettere i sigilli negli hotspot e in tutti Centri di accoglienza dell'Isola, con buona pace di un certo buonismo ipocrita: così chiudiamo una pagina indecorosa, perché la gente non ne può più. E se non lo farà, lo faremo noi".
L'Assessore Razza preannuncia la pubblicazione di una circolare
Alla conferenza stampa ha partecipato anche l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza che ha preannunciato la pubblicazione di una Circolare applicativa relativa all’Ordinanza n. 33 del 22 agosto 2020 ed ha annunciato l'intervento della task force di esperti già a lavoro nei Centri per migranti dell'Isola, "per verificare, come è stato fatto a Vizzini, che le strutture presentino le condizioni igienico-sanitarie necessarie". "Lì - ha ricordato Razza - era stato immaginato di tenere in diciotto metri quadri otto migranti su letti a castello e in tempo di una pandemia dichiarata dall'Oms era ed è una follia, anzi un modo per esporre a rischio di contagio che, mi permetto di dire, costituisce reato".
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
Documenti Allegati
Ordinanza 22/08/2020, n. 33Link Correlati
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