Istat e Indici prezzi al consumo novembre 2020: variazione negativa dello 0,1% rispetto mese precedente
L'indice dei prezzi al consumo al lordo dei tabacchi a novembre 2020 ha registrato la diminuzione dello 0,1% su base mensile e dello 0,2% su base annua
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Novembre 2020; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, al lordo dei tabacchi, nel mese di novembre 2020 ha registrato una diminuzione dello 0,1% su base mensile e dello 0,2% su base annua (da -0,3% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
Trattamento di fine rapporto
Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Novembre 2020 ed il 14 Dicembre 2020, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2019 del +1,375000.
Con gli indici di gennaio 2018, l’Istat avvia, per la stima dell’inflazione, l’utilizzo dei dati sui prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data). Questo utilizzo riguarda i prezzi dei beni alimentari confezionati, per la cura della casa e della persona. Come previsto dal Regolamento (CE) n. 1921 (19/10/2001), nel corso del 2018 sarà diffusa la stima dell’impatto di questa nuova fonte di dati sul tasso di variazione tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA).
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2016, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2015 (la precedente era il 2010).
Il coefficiente di raccordo dalla base 2010 alla base 2016 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,071.
Diminuzione dello 0,1% su base mensile e dello 0,2% su base annua
Nel mese di novembre, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,1% su base mensile e dello 0,2% su base annua (da -0,3% di ottobre), confermando la stima preliminare.
L’inflazione rimane negativa per il settimo mese consecutivo, a causa prevalentemente dei prezzi dei Beni energetici (-8,6%, da -8,7% del mese precedente), ma il lieve attenuarsi della flessione rispetto a quella di ottobre si deve ai prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +0,1% a +0,7%) e al calo meno marcato di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da -2,0% a -1,6%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe rispettivamente da +0,2% a +0,4% e da +0,5% a +0,6%.
La diminuzione congiunturale dell’indice generale è dovuta prevalentemente al calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-1,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,8%), solo in parte compensata dall’aumento dei Beni alimentari non lavorati (+0,7%).
L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a -0,2% per l’indice generale e a +0,5% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rimangono stabili a +1,2%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto continuano a registrare una flessione (da -0,2% a -0,3%).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione tendenziale nulla su base mensile e una diminuzione dello 0,3% su base annua (da -0,6% di ottobre), confermando la stima preliminare. La flessione meno marcata si deve per lo più alle dinamiche dei prezzi delle stesse componenti merceologiche che spiegano l’attenuarsi della diminuzione su base annua dell’indice NIC, ma con un’amplificazione dei loro effetti dovuta al maggior peso con cui queste componenti contribuiscono per l’IPCA alla variazione dell’indice generale.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione tendenziale nulla su base mensile e una diminuzione dello 0,3% su base annua.
Per le modalità con le quali è stata affrontata, per le stime di novembre e nei mesi precedenti, l’emergenza sanitaria si veda la Nota metodologica alle pagine 19, 20 e 21.
Indice annuale e biennale locazioni
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al -0,225% e l'indice biennale al -0,200%.
Variazioni congiunturali
L'Istat spiega che, nel mese di novembre 2020, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nelle divisioni di spesa Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,5%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,2%), Altri beni e servizi (+0,2%), Bevande alcoliche e tabacchi (+0,2%), Servizi sanitari e spese per la salute (+0,1%), Abbigliameno e calzature (+0,1%),
Variazioni nulle si sono registrate in nessun capitolo
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nelle divisioni di spesa Servizi ricettivi e di ristorazione (-1,1%), Trasporti (-0,5%), Comunicazione (-0,4%), Istruzione (-0,1%), Mobili, articoli e servizi per la casa (-0,1%), Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,1%).
Variazioni tendenziali
L'Istat spiega che, nel mese di novembre 2020, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi tendenziali più significativi si sono verificati nelle divisioni di spesa Altri beni e servizi (+1,9%), Bevande alcoliche e tabacchi (+1,7%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,3%), Servizi sanitari e spese per la salute (+0,8%), Servizi ricettivi e di ristorazione (0,8%), Abbigliameno e calzature (+0,7%), Mobili, articoli e servizi per la casa (+0,4%), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,2%),
Variazioni nulle si sono registrate in nessun capitolo
Variazioni tendenziali negative si sono verificate nelle divisioni di spesa Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-2,0%), Istruzione (-3,7%), Trasporti (-3,7%), Comunicazione (-4,9%).
Variazioni tendenziali nelle 20 città capoluogo
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle città di Bolzano (+1,0%), Napoli (+0,9%), Perugia (+0,6%), Trento (+0,5%), Modena (+0,3%), Potenza (+0,2%), Bari (+0,1%), Palermo e Messina (0,00% per entrambe), Trieste, Reggio Calabria, Catanzaro, Ravenna e Cagliari (-0,1% per tutte e cinque), Livorno e Venezia (-0,2% per entrambe), Ancona, Torino, Catania e Bologna (-0,3% per tutte e quattro), Genova, Reggio Emilia e Firenze (+0,4% per tutte e tre), Padova (-0,5%), Brescia e Verona (-0,6% per entrambe), Roma e Milano (-0,6% per entrambe), Parma e Aosta (-0,7% per entrambe).
I prossimi indici saranno pubblicati il 15 gennaio 2021.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it