Coronavirus Covid-19: Gli indici Rt e Rpt nazionale e regionale
Il Report Coronavirus Covid-19 della Cabina di regia e la situazione aggiornata per gli indici Rt e Rpt nazionale e regionali
Nella conferenza stampa di ieri è stato presentato il Report Coronavirus Covid-19 della Cabina di regia n. 33 relativo al periodo 21-27 dicembre. Nel Report si evidenzia che l’epidemia in Italia si mantiene grave ancora a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali. Tre Regioni/PPAA (Veneto, Liguria, Calabria) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel valore inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2, altre 3 (Basilicata, Lombardia e Puglia) lo superano nel valore medio, e altre tre lo sfiorano (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche). Questo, insieme alla elevata incidenza che ancora si registra in quasi tutto il territorio, desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche oltre le scadenze attuali, come descritto nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732. Nel report di ieri viene, anche, osservato:
- che ancora 10 Regioni/PPAA hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve diminuzione da 2.731 (21/12/2020) a 2.565 (28/12/2020); anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è diminuito passando da 25.145 (21/12/2020) a 23.932 (28/12/2020). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali;
- una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (305,47 per 100.000 abitanti (14/12/2020 – 27/12/2020) vs 329,53 per 100.000 abitanti nel periodo 7/12/2020-20/12/2020, dati flusso ISS), il valore è ancora lontano da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Questo approccio ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni (attualmente l’incidenza a livello nazionale nei 7gg 21-27 dicembre 2020 aggiornata al 29 dicembre è pari a 134,97 per 100.000 abitanti; tale valore potrebbe essere sottostimato per il basso numero di tamponi effettuati nei giorni festivi);
- che nel periodo 8 - 21 dicembre 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,89 - 1.02) in lieve aumento da tre settimane e con un limite superiore dell’intervallo di credibilità al 95% che supera il valore 1. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037);
- che in 10 Regioni/PPAA riportano un’allerta di resilienza rispetto a 4 della settimana precedente. Questo è dovuto principalmente a un aumento nei tassi di positività che potrebbe riflettere il minor numero di test realizzati nel periodo festivo. Nessuna Regione/PA riporta molteplici allerte;
- che sebbene in miglioramento, permane una diffusa difficoltà nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza integrato sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi flusso ISS rapportati al sistema di sorveglianza su dati aggregati coordinati dal Ministero della Salute) sia per completezza. Questa settimana per la prima volta in quattro settimane una Regione non ha superato la soglia critica di completezza nell’indicatore 1.1. Il dato epidemiologico analizzato è relativo alla settimana 21-27 dicembre che al momento è il dato consolidato più recente disponibile. Come conseguenza questo può portare ad una possibile sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza;
- si osserva una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (31.825 vs 38.154 la settimana precedente), con la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti in lieve aumento al 26,0% (vs 25,4% la settimana precedente). Si osserva, invece, una lieve diminuzione nella percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (32,4 vs 33,0% la settimana precedente). Infine, il 30,0% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nell’11,6% non è stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico.
Nel Report è, anche, precisato che l’incidenza in Italia rimane ancora molto elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Inoltre, si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni/PPAA un rischio moderato o con alta probabilità di progressione a rischio Alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Tale situazione conferma la necessità di mantenere nel tempo la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie. Nel Report è poi confermata:
- la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone;
- la necessità che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile;
- l’obbligatorietà di adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine;
- la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.
Mentre al presente articolo alleghiamo la Sintesi nazionale e i Dati indicatori, precisiamo che due sono gli indicatori principali che possono rappresentare in maniera del tutto semplice ed intuitivo l’andamento dell’attuale pandemia: l'indice Rt e l’indice Rpt.
Emergenza Coronavirus: l'indice Rt
L'indice Rt è un valore che rappresenta come varia lo stato di contagiosità in una certa Regione al variare del tempo, che a sua volta dipende da quali misure sono state messe in campo e dalla loro efficacia. L'indice Rt consente di monitorare l'efficacia degli interventi nel corso di un'epidemia e, nello specifico, la soglia indicata per l'allerta, che ad aprile aveva un valore minore o uguale a 1.
Cosa significa?
Che se questo indice è superiore a 1 (come è attualmente in tutte le Regioni), con le misure attualmente vigenti ogni persona si stima ne contagia almeno un'altra. Un elemento non secondario è che il calcolo dell'indice Rt viene effettuato prendendo in considerazione soltanto i casi sintomatici (ospedalizzati o meno) e non gli asintomatici. Questo perché - così come spiega l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) - i sintomatici sono casi certi. Ma, com'è ormai chiaro, esiste un numero non precisato di asintomatici che rappresentano potenzialmente un fattore di amplificazione ma che non può essere inserito all'interno di questo indice che, proprio per questo, non può essere l'unico parametro per dare informazioni chiare e corrette sull'andamento dell'epidemia.
Emergenza Coronavirus: l'indice Rt nelle Regioni
La definizione dell'indice Rt per le varie Regioni è predisposta dall'Istituto Superiore di Sanità che la distribuisce settimanalmente ed, in atto, l'ultima rilevazione si riferisce al Report 21 - 27 dic. in cui l'indice Rt nazionale è pari a 0,93 (0,90 - 0,86 - 0,82 - 0,91 - 1,08 - 1,18 – 1,43 -1,72 quelli degli otto Report precedenti del 14-20 dic, 7-13 dic, 30 nov-6 dic, 23-29 nov, 16-22 nov, 9-15 nov, 2-8 nov e 26 ott-1nov ).
Dal grafico riportato, qui di seguito, è possibile osservare come l’indice Rt nazionale dopo una rapida discesa nelle settimane sino al 6 dicembre (passando in 6 settimane da 1,72 a 0,82) nelle ultime 3 settimane è tornato, anche se leggermente, ad aumentare passando da 0,82 a 0,93.
Gi indici Rt regionali sono, poi, i seguenti con la precisazione che è riportato tra parentesi l'indice degi otto Report precedenti:
- Abruzzo Rt = 0,69 (0,73 - 0,80 - 0,82 - 0,90 - 1,11 - 1,29 - 1,35 - 1,54)
- Basilicata Rt = 1,17 (0,77 - 0,67 - 0,66 - 0,86 - 1,22 - 1,54 - 1,63 - 1,99)
- Calabria Rt = 1,03 (0,84 - 0,74 - 0,76 - 0,94 - 0,94 - 1,09 - 1,30 - 1,60)
- Campania Rt = 0,80 (0,66 - 0,63 - 0,71 - 0,84 - 0,94 - 1,30 - 1,58 - 1,57)
- Emilia Romagna Rt = 0,96 (0,88 - 0,84 - 0,88 - 0,99 - 1,11 - 1,20 - 1,40 - 1,63)
- Friuli Venezia Giulia Rt = 0,90 (0,80 - 0,78 - 0,91 - 1,03 - 1,17 - 1,29 - 1,47 - 1,60)
- Lazio Rt = 0,89 (0,98 - 0,95 - 0,82 - 0,94 - 0,96 - 0,90 - 1,04 - 1,36)
- Liguria Rt = 1,00 (0,88 - 0,74 - 0,68 - 0,69 - 0,77 - 0,92 - 1,20 - 1,48)
- Lombardia Rt = 0,97 (0,96 - 1,00 - 0,85 - 0,97 - 1,24 - 1,25 - 1,61 - 2,08)
- Marche Rt = 0,96 (0,93 - 0,88 - 0,87 - 0,81 -0,97 - 1,27 - 1,35 - 1,29)
- Molise Rt = 1,05 (1,07 - 1,18 - 1,48 - 1,37 - 1,12 - 1,05 - 1,32 - 1,88)
- Piemonte Rt = 0,76 (0,68 - 0,68 - 0,67 - 0,76 - 0,90 - 1,10 - 1,37 -1,97)
- Puglia Rt = 0,96 (0,97 - 0,89 - 0,87 - 0,92 - 1,06 - 1,24 - 1,45 - 1,57)
- Sardegna Rt = 0,83 (0,82 - 0,80 - 0,73 - 0,67 - 0,72 - 0,84 - 1,00 - 1,24)
- Sicilia Rt = 0,92 (0,80 - 0,73 - 0,72 - 0,84 - 1,05 - 1,13 - 1,18 - 1,40)
- Toscana Rt = 0,79 (0,71 - 0,70 - 0,81 - 1,03 - 1,24 - 1,44 - 1,81 - 1,53)
- Umbria Rt = 0,82 (0,78 - 0,75 - 0,73 - 0,71 - 0,86 - 1.09 - 1,43 - 1,53)
- Valle d'Aosta Rt = 0,84 (0,68 - 0,63 - 0,67 - 0,81 - 1.01 - 1,23 - 1,50 - 1,54)
- Veneto Rt = 1,08 (1,13 -1,07 - 1,01 - 1,11- 1,23 - 1,23 - 1,29 - 1,56)
- P.A. Bolzano Rt = 0,75 (0,76 - 0,75 - 0,74 - 0,83 - 1,03 - 1,22 - 1,55 - 1,87)
- P.A. Trento Rt = 0,70 (0,90 - 0,97 - 0,89 - 0,83 - 0,90 - 1,07 - 1,32 - 1,61)
Considerato che una delle poche bussole cui possiamo riferirci è quella dei numeri, possiamo affermare che, oggi, nell’ultimo Report gli indici Rt sono aumentati in 14 Regioni (in particolare di 0,40 la Regione Basilicata, di 0,19 la Regione Calabria, di 0,14 la Regione Campania, di 0,08 la Regione Emilia Romagna, di 0,10 la Regione Friuli Venezia Giulia, di 0,12 la Regione Liguria, di 0,01 la Regione Lombardia, di 0,03 la Regione Marche, di 0,08 la Regione Piemonte, di 0,01 la Regione Sardegna, di 0,12 la Regione Sicilia, di 0,08 la Regione Toscana, di 0,04 la Regione Umbria, di 0,16 la Regione Valle d’Aosta); è opportuno, poi, osservare come l’indice Rt sia al di sotto di 1 in tutte le regioni con esclusione delle Regioni Basilicata, Calabria, Molise e Veneto.
Nell’ultima settimana l’indice nazionale è aumentato di 0,03 (0,93-0,90) come nelle settimane precedenti e le Regioni che hanno avuto incrementi pari o maggiore a quello nazionale sono state soltanto le seguenti sette: Basilicata (0,24), Calabria (0,10), Emilia Romagna (0,03), Liguria (0,07), Lombardia (0,04), Marche (0,03), Molise (0,12), Puglia (0,03), Veneto (0,15).
Emergenza Coronavirus: l'indice Rpt
L'indice Rpt definisce, invece, la percentuale dei positivi (sintomatici o asintomatici) sul numero di tamponi effettuati e, quindi, dà la possibilità di conoscere, giornalmente, utilizzando i dati prelevati dal bollettino della Protezione Civile, una percentuale che indica, per una data Regione, il numero di positivi riscontrati su cento tamponi effettuati: tanto più alta è questa percentuale, tanto più alta è la possibilità che in una data Regione possano trovarsi individui sintomatici o asintomatici che hanno contratto il Covid-19. Tra l'altro sembra che la soglia indicata per l'allerta, dovrebbe avere un valore minore a 10.
Emergenza Coronavirus: l'indice Rpt nelle Regioni
Con riferimento ai dati del Bollettino della Protezione Civile diffuso ieri l'indice Rpt nazionale era pari a 12,62 (nelle rilevazioni precedenti del 25/12, 18/12, 11/12, 4/12, 27/11, 20/11, 13/11 e 6/11 era, rispettivamente, 9,31, 10,01, 9,83, 11,33, 12,73, 14,64, 16,05 e 16,14) mentre quelli regionali sono i seguenti con la precisazione che è riportato tra parentesi l'indice dei giorni 18/12, 11/12, 4/12, 27/11, 20/11, 13/11 e 6/11 che coincidono con i giorni in cui sono stati diffusi i sette precdenti report della Cabina di regia (25/12, 18/12, 11/12, 4/12, 27/11, 20/11, 13/11 e 6/11)
- Veneto Rpt =19,85 (16,75 - 22,40 - 23,82 - 28,54 - 20,26 - 21,72 - 20,43 - 16,48)
- Sicilia Rpt =17,78 (10,49 - 9,01 - 10,48 - 13,61 - 14,72 - 16,31 - 16,71 - 14,94)
- Piemonte Rpt= 15,83 (11,68 - 12,75 - 8,39 - 10,23 - 13,61 - 17,95 - 23,08 - 22,91)
- Puglia Rpt =15,33 (11,85 - 14,06 - 16,15 - 14,97 - 18,27 - 14,41 - 15,96 - 12,24)
- P.A. Bolzano Rpt =14,74 (7,53 - 14,12 - 11,76 - 14,19 - 17,82 - 22,40 - 25,76 - 24,08)
- Valle d'Aosta Rpt =14,01 (14,11 - 10,30 - 4,25 - 9,22 - 14,13 - 21,80 - 12,41 -17,94)
- Emila-Romagna Rpt =13,45 (10,64 - 10,41 - 6,94 -12,12 - 10,16 - 11,36 - 11,62 - 9,37)
- Calabria Rpt =12,78 (7,36 - 7,92 - 6,37 - 11,47 - 14,87 - 16,78 - 10,04 - 9,23)
- Marche Rpt =12,59 (7,39 - 7,49 - 10,28 - 10,21 - 24,49 - 15,21 - 20,62 - 18,14)
- Lombardia Rpt=11,74 (8,22 - 8,11 - 8,94 - 10,72 - 13,17 - 21,83 - 19,11 - 21,41)
- Liguria Rpt =11,37 (7,10 - 7,62 - 7,22 - 7,70 - 10,95 - 13,48 - 16,61 - 19,53)
- P.A. Trento Rpt =11,29 (9,28 - 7,67 - 5,98 - 6,49 - 6,44 - 7,69 - 4,34 - 7,54)
- Basilicata Rpt =10,86 (9,22 - 5,52 - 11,38 - 8,35 - 12,72 - 10,49 - 13,53 -17,04)
- Lazio Rpt =10,84 (9,92 - 8,93 - 8,25 - 7,98 - 9,37 - 9,92 - 10,33 - 9,39)
- Friuli Venezia Giulia Rpt =10,61 (7,27 - 9,68 - 10,00 - 11,10 - 11,86 - 13,53 - 11,67 - 8,27)
- Abruzzo Rpt =10,58 (4,36 - 5,89 - 6,32 - 9,62 - 12,16 - 15,17 - 14,32 - 12,88)
- Sardegna Rpt =10,27 (8,04 - 6,01 - 4,62 - 11,54 - 11,25 - 13,34 - 12,65 - 9.71)
- Molise Rpt =9,13 (8,17 - 8,01 - 6,51 - 11,62 - 7,85 - 9,28 7,55 -9,33)
- Umbria Rpt =8,25 (5,09 - 4,94 - 6,21 - 5,01 - 6,60 - 10,64 - 12,05 - 15,80)
- Campania Rpt =8,18 (5,67 - 6,62 - 7,43 - 8,81 - 13,11 - 15,28 - 15,99 - 18,86)
- Toscana Rpt =5,57 (4,82 - 4,52 -5,39 - 7,61 - 7,41 - 11,97 - 13,45 -16,46)
In pratica, quindi, è possibile affermare come con un indice Rpt nazionale pari a 12,62 si abbia la ragionevole certezza di trovare circa 13 positivi su un campione di 100 soggetti; notiamo, poi, che in tutte le Regioni con esclusione di Molise, Umbria, Campania e Toscana l’indice è superiore a 10 mentre nelle seguenti 6 regioni l’indice Rpt si è posizionato ieri su una percentuale più alta di quella media nazionale:
- Veneto Rpt =19,85
- Sicilia Rpt =17,78
- Piemonte Rpt= 15,83
- Puglia Rpt =15,33
- P.A. Bolzano Rpt =14,74
- Valle d'Aosta Rpt =14,01
- Emila-Romagna Rpt =13,45
- Calabria Rpt =12,78
Riportiamo, qui di seguito, il grafico relativo all'indice Rpt della media nazionale con la linea di tendenza mobile a 7 giorni (curva tratteggiata) e non possiamo non notare che la citata media mobile dopo una rapida discesa dal 18 novembre al 6 dicembre sembra essersi stabilizzata sul 10% con modeste variazioni giornaliere; fondata l’impressione che l’indice Rpt potrà posizionarsi in prossimità dell’1-2 per cento in un tempo tecnico che potrebbe essere anche superiore a 2 mesi.
Da notare una stuazione dell’indice Rpt del tutto analoga a quella dell’indice Rt ed, infatti dal l’1 novembre al 6 dicembre (in 6 settimane) l’indice diminuisce passando da 16,14 a 11,55 mentre dal 6 dicembre al 31 dicembre torna ad aumentare passando da 11,55 a 12,62.
La situazione sembra, ormai, ben delineata e sembra aver preso una direzione ben definita per i motivi che qui di seguito evidenziamo:
- la linea di tendenza mobile a 7 giorni nel caso nazionale si è appiattita ed ha assunto un andamento quasi orizzontale dal 10 al 17 novembre mentre dal 18 novembre al 6 dicembre ha iniziato la discesa più o meno accentuata, tornando ad appiattirsi dal 6 dicembre al 24 dicembre e riprendendo dal 2
- al 31 dicembre un andamento verso l’alto posizionandosi ieri oltre il 12%.
Da precisare, per ultimo, che le 6 regioni con indice Rpt superiore a quello nazionale sono tutte in area gialla
Certamente spicca il caso della Regione Veneto che pur avendo un indice Rt=1,08 e un indice Rpt=19,85 si trova in zona gialla.
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A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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