Riscatto corsi di laurea e pace contributiva: interviene l'INPS
Le precisazioni dell'INPS sulle modalità di calcolo agevolate dell'onere relativo al riscatto dei corsi universitari di studi per periodi da valutare nel sistema contributivo
Riscatto dei corsi di laurea e "pace contributiva", ossia il riscatto di periodi non coperti da contribuzione. A fare chiarezza ci pensa Gabriella Di Michele, direttore generale dell'Inps con il messaggio 13 maggio 2021, n. 1921 che specifica non solo le differenze fra i termini, ma anche le scadenze.
Riscatto corsi di laurea e pace contributiva
Le due misure sono state inserite all'interno del D.L. n.4/2019 (poi diventato legge n. 26/2019) dall'ex governo guidato da Giuseppe Conte. Nello specifico, l'art. 20 ha introdotto la pace contributiva, ossia un nuovo istituto del riscatto che riguarda i periodi non coperti da contribuzione e un nuovo calcolo dell'onere di riscatto dei periodi di studio universitario da valutare nel sistema contributivo. "Queste disposizioni contenute nei commi da 1 a 5 del decreto - spiega il direttore generale Inps - riguardano esclusivamente la nuova tipologia di riscatto dei periodi non coperti da contribuzione e non si estendono alle altre tipologie di riscatto previste dalla normativa vigente". Quindi, solo la presentazione della domanda della pace contributiva è limitata, a meno di ulteriori proroghe, al triennio 2019-2021, con il termine ultimo fissato per la facoltà del riscatto al 31 dicembre 2021. "Mentre - dice il direttore generale - l'acceso alla facoltà di riscatto dei corsi universitari di studi con le modalità "agevolate" è sempre attivabile anche negli anni successivi".
Cos'è il riscatto di laurea
Il riscatto di laurea prevede la possibilità di inserire ai fini del calcolo pensionistico fino a cinque anni di studi universitari, dato che durante la frequenza nelle triennali o magistrali, come anche nelle lauree a ciclo unico, non vengono accumulati contributi. Grazie a questa agevolazione si può raggiungere il traguardo della pensione dai 3 ai 5 anni in anticipo, in relazione alla durata degli studi, anche se non continuativi, con il pagamento di un importo che si può portare in detrazione al 50% e che in media si aggira intorno ai 5.200 euro.
Cos'è la pace contributiva
La pace contributiva è una misura che permette al contribuente di recuperare ammanchi contributivi tra diversi lavori. In particolare il provvedimento riguarda i lavoratori che hanno cominciato a versare contributi a partire dal 31 dicembre 1995. Una soluzione che fa riferimento in via sperimentale al triennio 2019-2021 e che non può essere richiesta da soggetti già titolari di pensione diretta e chi ne usufruisce deve essere iscritto all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle gestioni speciali degli autonomi, alla gestione separata dell’Inps oppure alle gestioni sostitutive ed esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità.
Documenti Allegati
Messaggio INPS 13 maggio 2021, n. 1921