Superbonus 110%, il miglior volano per la mobilità elettrica
Guida alle detrazioni fiscali del 110% previste per le colonnine elettriche: limiti di spesa, aziende e prodotti disponibili
È davvero un treno da non perdere e la normativa lo dice in modo chiaro. Le detrazioni fiscali del 110% comprendono anche le spese per l’installazione delle colonnine elettriche nei condomini, o singole unità abitative, sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022. Oppure fino al 31 dicembre 2022 solo se al 30 giugno sarà completato almeno il 60% dell’opera complessiva.
Superbonus 110% e colonnine di ricarica: i limiti di spesa
Il comma 8 dell’art. 119 ha assegnato alla possibilità di fruire della detrazione nuovi tetti di rimborsabilità:
- € 2.000 per edifici unifamiliari/unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti e che dispongano di accessi autonomi dall’esterno;
- € 1.500 per edifici plurifamiliari/condomini che installino un numero massimo di 8 colonnine;
- € 1.200 per edifici plurifamiliari/condomini che installino un numero superiore a 8 colonnine.
Grande occasione per la mobilità elettrica
Non c’è occasione migliore per recuperare terreno nel ritardo che l’Italia ha rispetto al nord Europa in materia di mobilità elettrica. E sembra quasi uno scherzo del destino che la Comunità Europea abbia proprio in Italia, a Ispra vicino a Varese, uno dei due centri per la ricerca in tema di smart mobility, dove testare usi e prodotti per allineare le normative del futuro alle migliori pratiche. Il mondo construction, di ingegneri, architetti e geometri, ha in questo momento tutto l’interesse a sfruttare questo volano, preparando il terreno per una rete di colonnine a disposizione di tutti i cittadini, sia nella sfera del privato sia del pubblico, attraverso la dotazione di stazioni di ricarica anche in hotel, ristoranti, negozi e ogni tipologia di insegna pubblica.
I modelli censiti da ARERA
Ma quali prodotti scegliere? L’offerta è ampia e variegata. Proprio in queste settimane ARERA ha censito e testato i 225 modelli di dispositivi di ricarica per le auto elettriche, con potenze dai 2 kW ai 350 kW, prodotti da 24 aziende. Apparati che vanno dalle wallbox casalinghe alle colonnine stradali, dalla ricarica slow e quick (l'86% degli apparati) a quelle fast e ultra-fast.
Le aziende produttici
Due sole le aziende italiane segnalate da Arera: il colosso Enel X e Silla Industries, start up veneta, che si è ritagliata un giusto spazio con Prism Basic, una versione semplificata del capostipite Prism Solar, con caratteristiche pensate per sfruttare appieno i vantaggi del superbonus, sia lato operatori, sia utenti finali.
E’ fondamentale non solo sfruttare il 110% ma puntare a migliorie che consentano un reale upgrade infrastrutturale nel tempo: la nostra soluzione, per esempio, è stata pensata certamente per dotare ogni casa di un caricatore, ma anche per consentire a chi già possieda un’auto elettrica di fare un upgrade ulteriore, trasformando il Basic in Prism Solar, sostituendo il frontalino del caricatore con un piccolo costo aggiuntivo, rendendo il proprio garage un hotspot, dotandolo di wifi, e gestendo la domotica al meglio attraverso un semplice cruscotto digitale.
È auspicabile che tutti gli step vengano fatti con serietà e dando ad ogni strumento il valore reale che può avere nel rendere il nostro Paese sempre più green, sostenibile e pulito e sempre più consapevoli e attente le nostre scelte di vita, così come gli stili.
La strada per l’innovazione sostenibile passa senz’altro da questo SuperBonus: e da cittadino e imprenditore italiano mi auguro che questa straordinaria opportunità venga colta davvero da tutti, non solo come rifacimento green delle proprie abitazioni, ma come occasione per imparare a vivere questa transizione in modo sempre più sentito.