PANNELLI SOLARI PER I CENTRI STORICI

I Paesi a bandiera arancione, ovvero quelli con marchio di qualità turistico-ambientale, hanno richiesto al governo che anche nei centri storici, grazie alla...

29/11/2007
I Paesi a bandiera arancione, ovvero quelli con marchio di qualità turistico-ambientale, hanno richiesto al governo che anche nei centri storici, grazie alla creazione di aree a distanza e installazioni in multiproprietà, si possa usufruire di impianti fotovoltaici.
La richiesta arriva a causa dell’impossibilità attuale di installare questi impianti sui tetti dei centri storici per via dei vincoli legati all’aspetto estetico e d’impatto visivo e perché gli enti locali non vogliono perdere l’occasione del risparmio energetico. Di questa problematica si è discusso nel convegno “Qualità della vita e solare fotovoltaico” che si è svolto a Roma il 20 novembre e a cui hanno preso parte il presidente della camera, Fausto Bertinotti, il presidente di Copaco, Claudio Scajola, e i deputati Grazia Francescano dei Verdi, Ermete Riallacci del PD ed Eugenio Minasso di An.

L’art. 30-bis e seguenti della prossima Finanziaria, avviano di fatto, anche in Italia, la riforma degli incentivi alle energie rinnovabili che sono un’opportunità anche per il settore dell’edilizia. Grazia Francescato dei Verdi, che è rappresentante del suo partito alla commissione ambiente, a questo proposito ha aggiunto “in questo modo si gettano le basi per centrare l’obiettivo del 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2020 deciso dall’Unione europea, necessario per raggiungere gli obiettivi del protocollo di Kyoto ed evitare le sanzioni previste.
L’obiettivo è quello di diffondere energie alternative come eolico, fotovoltaico e biomasse agricole, nel rispetto delle esigenze ambientali. C’è volontà di venire incontro ai piccoli comuni che intendono adottare impianti fotovoltaici al di fuori dei centri storici.
Tutto questo a dimostrazione che c’è una strada diversa dal nucleare”.

Il testo di legge, infatti, nello specifico prevede che per gli impianti al di sotto di 1 Mw si crei un sistema di ritiro dell’energia prodotta ad una tariffa che per 15 anni sarà fissa così come già accade per il conto energia sul fotovoltaico.
Per gli impianti, invece, al di sopra di 1 Mw gli incentivi avranno la forma di certificati verdi, che avranno sempre la durata di 15 anni, e che serviranno a differenziare gli incentivi stessi in base fonte energetica che utilizzano.
I comuni facenti parte dell’associazione paesi a bandiera arancione, per bocca del loro presidente, Fulvio Gazzola, chiedono però misure più specifiche: “bisogna dare la possibilità di installare impianti in aree a distanza usufruendo sempre della tariffa più vantaggiosa prevista. Inoltre, bisogna consentire l’installazione in multiproprietà, cosa che avviane in Germania, ma che è vietata in Italia. La proposta piace agli addetti ai lavori. Da parte dei rappresentanti del parlamento c’è stata una condivisione di questa richiesta, che ora sarà presentata nelle sedi opportune”.

A cura di Paola Bivona
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