Superbonus 110% e cappotto termico: attenzione ai materiali usati

L’EPS, frequentemente utilizzato per i cappotti termici, è un materiale sicuro. Purché sia di qualità: diversamente, si può perdere anche il beneficio fiscale.

di Redazione tecnica - 20/09/2021

Il Superbonus 110%, ovvero la detrazione fiscale più amata dagli italiani, è spesso utilizzato per interventi di isolamento termico. A una condizione però, ben specificata nel comma 1, lettera a) dell’art 119 del D.L. 34/2020 (Decreto Rilancio): i materiali isolanti utilizzati devono rispondere ai criteri ambientali minimi (CAM) previsti nel decreto del Ministero dell’Ambiente dell’11 ottobre 2017.

Cappotto termico e materiali isolanti

Una questione, quella della sicurezza dei materiali isolanti termici, di grande attualità. Ne abbiamo parlato proprio qualche giorno fa in un articolo in cui si è parlato dell'incendio della Torre dei Moro a Milano in cui il cappotto termico, dopo essere stato – ingiustamente – sul banco degli imputati come causa principale, è stato scagionato dalle indagini che hanno evidenziato come non sia stato il responsabile di quanto accaduto nel grattacielo di via Antonini.

Nessuna colpa dunque per il cappotto, realizzato in EPS – acronimo per i prodotti in Polistirene Espanso Sinterizzato – materiale utilizzato da molte aziende che operano principalmente a livello nazionale e che si trovano ad acquisire la materia prima dai più importanti produttori.

Come ha ben sottolineato Cortexa insieme ad AIPE, oggi le esigenze di sicurezza vengono a scontrarsi con la domanda dei materiali: la scarsità di materiali da costruzione, che ha colpito il settore edile negli ultimi mesi, ha spinto alcune realtà ad acquistare le materie prime da produttori esteri. Una questione di non poco conto, che si interseca fortemente con l’accesso al Superbonus 110%.

Superbonus 110%: perdita requisiti per materiali non conformi

I materiali isolanti termici nell’applicazione a cappotto rientrano a pieno titolo nelle procedure di incentivazione fiscale previste dal Superbonus 110%, il quale contempla che i materiali isolanti applicati sulle pareti esterne degli edifici rispettino i dettami dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) Edilizia di cui al Decreto 11/10/2017, in particolare inoltre, la conformità al punto 2.4.1.3 “sostanze pericolose”.

È proprio Cortexa a consigliare, nella scelta dei materiali isolanti, particolare attenzione nella verifica documentale di idoneità/corrispondenza ai CAM, sia in caso di produttori italiani che, in particolar modo, di quelli esteri. Sebbene il materiale possa risultare idoneo per gli utilizzi previsti, potrebbe infatti non consentire l’accesso al beneficio del Superbonus 110% in quanto non rispondente ai CAM.

CAM edilizia

In particolare, il protocollo CAM prevede che il produttore del materiale isolante dichiari quanto previsto dal criterio 2.4.2.9, ossia che tutti i materiali isolanti:

  • non devono essere prodotti utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie applicabili;
  • non devono essere prodotti con agenti espandenti con potenziale di riduzione dell’ozono superiore a zero;
  • non devono essere prodotti o formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica;
  • se prodotti da una resina di polistirene espandibile, gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6% del peso del prodotto finito;
  • se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e smi (29);
  • oltre al rispetto delle prestazioni comuni a tutti i materiali isolanti, i prodotti in EPS devono essere realizzati con un contenuto di riciclato minimo variabile dal 10 al 60%. Il contenuto di riciclato deve avere origine da “rifiuto” e non è ammesso l’utilizzo dei sottoprodotti per raggiungere la percentuale richiesta.

Quest’ultimo deve essere dichiarato mediante una delle seguenti tre procedure:

  • EPD, dichiarazione ambientale di prodotto contenente la percentuale di riciclato minimo in modo esplicito. L’EPD deve essere rilasciato da un ente che risulti nell’elenco degli enti accreditati per avere validità ufficiale;
  • Certificazione di Istituto ReMade in Italy – Plastica Seconda Vita;
  • Dichiarazione aziendale secondo norma ISO 14021 certificata da ente terzo.

Gli altri riferimenti normativi per il materiale isolante e la sua applicazione

Oltre ai CAM,, sono presenti e attivi alcuni regolamenti e normative legati a particolari settori applicativi, che identificano in modo dettagliato le prestazioni richieste ai diversi prodotti che vi appartengono e che vengono dichiarati. Quelli per i materiali isolanti termici includono:

  • norma EN 13499;
  • marcatura CE e norma di prodotto;
  • ETA per il cappotto;
  • comportamento al fuoco.

Norma EN 13499

Riferita in modo specifico all’EPS utilizzato in applicazione a cappotto, questa norma rappresenta il riferimento operativo per tutto il settore, anche se non comporta la marcatura CE. La norma riporta i parametri essenziali da dichiarare e che corrispondono anche alle richieste della certificazione ETA rilasciata ai produttori di sistemi a cappotto.

Le caratteristiche richieste sono:

  • resistenza termica;
  • stabilità e tolleranze dimensionali;
  • assorbimento dell’acqua.

Marcatura CE e Norma di Prodotto

Cortexa segnala che la Dichiarazione di Prestazione (DoP):

  • deve riporta le caratteristiche previste dall’applicazione “cappotto” per gli isolanti in EPS;
  • dovrebbe contemplare quanto previsto dalla norma EN 13499;
  • secondo il regolamento CE 305/2011, deve essere redatta in lingua italiana riportando quanto previsto dalla norma di riferimento armonizzata EN 13163. In caso di aziende estere è opportuno che vi sia un mandatario nazionale che assuma la responsabilità del rispetto delle prestazioni, in modo da fungere da riferimento per eventuali non conformità, anche per l’utente finale.

Procedura ETA per il cappotto

Questa procedura prevede la marcatura CE, nel caso in cui l’azienda produttrice di Sistemi a Cappotto la utilizzi. In questo caso, la DoP deve dichiarare specifiche prestazioni dedicate all’utilizzo a cappotto. Il detentore dell’ETA è il sistemista che si avvale delle dichiarazioni di prestazione del produttore di isolante citato all’interno dello stesso documento.

Comportamento al fuoco

La norma armonizzata di prodotto prevede la dichiarazione della classificazione della reazione al fuoco del materiale, che, nel caso di EPS, è la Euroclasse E, ma che può raggiungere con altri materiali la Euroclasse B.

In Italia vige un regolamento che contempla la classificazione al fuoco del KIT o dell’isolante utilizzato in facciata in caso di edifici con altezza maggiore di 12 m e che prevede la Euroclasse Bs3d0. Nel caso di edifici con altezza superiore è necessario procedere con una progettazione specifica che contempli l’analisi dei rischi e degli occupanti.

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