Confprofessioni: Pnrr tra crescita economica e divario territoriale
L’Osservatorio della Confederazione Italiana Libere Professioni aggiorna i dati, con importanti spunti di riflessione su crescita economica e PNRR
ConfProfessioni pubblica il “Bollettino” del terzo trimestre 2021 e mette in evidenza due indicatori da monitorare con attenzione nei prossimi mesi, per valutare se il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) porterà effettivamente a una ripresa strutturale del Paese. Da questo punto di vista, ci sono segnali contrastanti.
PNRR: i due parametri da tenere sotto controllo
Secondo la Confederazione, i dati da tenere in considerazione sono:
- la solidità della crescita economica nei prossimi anni;
- la riduzione dei divari territoriali tra le regioni del Nord e quelle del Sud.
Nel bollettino vengono quindi presi in esame quattro approfondimenti di medio-lungo periodo:
- analisi degli andamenti trimestrali degli ultimi tre anni (2018-20);
- variazioni decennali nelle professioni, tra il 2019 e il 2020;
- analisi degli occupati per professione;
- dinamiche di lungo periodo dello sviluppo economico nelle regioni italiane (1995-2019).
Bollettino Confprofessioni: analisi andamenti trimestrali 2018-20
A fronte di una pesante caduta del Pil (-8,4%), dal 2019 al 2020 il calo dei liberi professionisti è stato contenuto al -2,8%. Secondo la Confederazione, è difficile stabilire se ciò sia dovuto ai ristori governativi oppure a una sorta di resilienza del mondo professionale che ha consentito di mantenere attivi gli studi professionali durante la pandemia.
ConfProfessioni: variazioni decennali, tra il 2019 e il 2020
Il secondo approfondimento contenuto nel Bollettino prende in esame le variazioni decennali nelle professioni, tra il 2019 e il 2020, evidenziando come, a fronte di nove gruppi professionali in calo di oltre il 10%, ve ne siano 12 che crescono oltre il 10%. Il 2020 è l’unico anno con segno “meno” dell’intero decennio 2010-2020.
Libere professioni: analisi degli occupati
Per comprendere meglio il fenomeno, vengono quindi analizzati i comparti con maggiore crescita decennale del lavoro indipendente, dove spiccano le professioni tecnico-scientifico-informatiche e quelle legate alla creatività.
Analisi sviluppo economico nelle regioni italiane (1995-2019)
L’indagine dedicata alle dinamiche di lungo periodo dello sviluppo economico nelle regioni italiane (1995-2019) conferma quanto emerso confrontando i “Rapporti regionali sulle libere professioni” pubblicati dall’Osservatorio nei mesi scorsi: si accentua il divario Nord-Sud, nonostante le politiche di riequilibrio sperimentate in questi ultimi tre decenni. Ed è su questo punto che si gioca la partita dell’efficacia del PNRR: una modifica in senso positivo dei dati sarà sia la spia della crescita economica che del successo del piano messo a punto dall’attuale governo per la ripresa.