Superbonus 110% e Bonus facciate 90%: necessario ampliare l'orizzonte temporale

La corretta pianificazione degli investimenti impone serie riflessioni sull'opportunità di rendere strutturali i principali bonus fiscali previsti per l'edilizia e la casa

di Redazione tecnica - 27/10/2021

Esiste una certezza che nel mondo delle costruzioni conoscono tutti: gli ultimi due bonus fiscali previsti per la riqualificazione energetica e la riduzione del rischio sismico (superbonus nelle sue due anime ecobonus e sismabonus) e per il rifacimento delle facciate (bonus facciate) hanno risvegliato dal torpore un settore in costante crisi da oltre un decennio.

Dal bonus facciate 90% al superbonus 110%

Due bonus molto diversi tra di loro, nati in due momenti storici molto differenti ma che hanno in comune una forte attenzione da parte di tutti i soggetti coinvolti (contribuenti, imprese, tecnici e istituti bancari/assicurativi/postali). Attenzione generata:

  • da aliquote molto alte (110% per il superbonus e 90% per il bonus facciate);
  • dalla possibilità di optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito (vero grande motore di tutti i bonus fiscali in edilizia).

Il principale effetto combinato, considerate pure le semplificazioni per il Superbonus arrivate ad agosto con il Decreto Semplificazioni-bis (D.L. n. 77 del 2021), è visibile ad occhio nudo. Basta farsi un giro nelle grandi città per appurare una frenetica attività edilizia che riguarda la ristrutturazione del patrimonio immobiliare.

Altro effetto da non sottovalutare riguarda la mancata corrispondenza tra la richiesta e l'offerta del mercato. Chi oggi vuole avviare un cantiere sa bene quanto sia difficile trovare imprese di costruzione affidabili e immediatamente disponibili, oltre che i materiali necessari. Sui materiali da costruzione, oltre all'aumento della domanda, è necessario registrare anche il forte aumento dei prezzi generato dalla pandemia da Covid-19.

Il problema degli orizzonti temporali brevi

Appare, inoltre, evidente come detrazioni fiscali giovani (come superbonus e bonus facciate) abbiano cominciato a produrre i loro effetti molto a ridosso della loro data di scadenza. Non si può sottacere che quando si mettono in campo strumenti fiscali così importanti l'ideale sarebbe quello di avere davanti un orizzonte temporale di almeno un quinquennio che consenta a tutti di avere una visione più a lungo termine e una migliore pianificazione:

  • per i produttori e fornitori di materiali, nell’approvvigionamento di materie prime e nella realizzazione delle forniture;
  • per le imprese di costruzioni, nella programmazione e formazione delle squadre di lavoro e per una maggiore tempistica per la realizzazione degli interventi;
  • per i tecnici e progettisti, a cui compete l'onere di interpretare e applicare norme di natura completamente diversa tra loro, fornendo soluzioni (e non problemi) a tutti i soggetti coinvolti.

Il tutto a beneficio della qualità esecutiva delle opere che dovrebbe rimanere il faro ispiratore.

Superbonus 110% e Bonus facciate 90%: quando scadono?

Allo stato attuale e senza considerare l'attività legislativa che condurrà a fine anno alla definizione della Legge di Bilancio per il 2022, il bonus facciate terminerà il 31 dicembre 2021 (con possibilità di saldare i lavori entro questa data per completarli anche nel 2022), mentre il superbonus 110% ha le seguenti scadenze:

  • per tutti il 30 giugno 2022;
  • per gli edifici plurifamiliari da 2 a 4 u.i. il 30 giugno 2022 con possibilità di arrivare al 31 dicembre 2022 al 30 giugno 2022 si è arrivati almeno al 60% del SAL;
  • per i condomini il 31 dicembre 2022;
  • per gli IACP il 30 giugno 2023 con possibilità di arrivare al 31 dicembre 2023 al 30 giugno 2023 si è arrivati almeno al 60% del SAL.

Superbonus 110% e Bonus facciate: cosa ha previsto il documento programmatico di Bilancio 2022

Ha fatto molto discutere il documento programmatico di Bilancio 2022 approvato dal Consiglio dei Ministri che, tracciando la strada per la prossima Legge di Bilancio, ha parlato di proroga per le detrazioni fiscali previste per il risparmio energetico e la riduzione del rischio sismico, ma non ha previsto una sola parola da cui emergerebbe un allungamento dell'orizzonte temporale per il bonus facciate.

Sappiamo che la strada è molto lunga e che le indiscrezioni che parlano di proroga del superbonus solo per i condomini e IACP sono ancora prive di concretezza. Ma, ad affossare la voglia di bonus facciate anche per il 2022 ci ha pensato il programma Le Iene che proprio di recente (lo stesso giorno dell'approvazione del DPB22) ne ha evidenziato le maggiori criticità:

  • l'assenza di un massimale di spesa;
  • Il mancato inserimento di una verifica di congruità dei costi agganciata ad un prezziario ufficiale.

Due criticità che, invece, non esistono nel superbonus dove il legislatore ha previsto precisi limiti di spesa per ogni intervento e l'asseverazione dei costi da parte di un professionista incaricato. Motivi che dovrebbero indurre ad una modifica del bonus per le facciate ma non una sua fine.

Superbonus 110% e Bonus facciate 90%: le richieste di proroga

Da più parti arriva però la richiesta di offrire un orizzonte temporale più ampio. Le ultime le abbiamo registrate su Facebook dove l'amministratore del gruppo "Bonus facciate 2020-2021", Pasqualino Rocca, ha avviato una petizione su Change.org che ha già superato in pochi giorni le 2.500 firme.

Anche il mondo della politica si è attivato. La Deputata di Forza Italia Erica Mazzetti ha ammesso "Lo stato di salute dell’edilizia è specchio di quello economico e in generale del Paese. Per questo la nuova effervescenza stimolata da varie misure come quelle varate e rinnovate è un segnale incoraggiante”.

"Le stime di crescita dopo il rimbalzo - continua la deputata Mazzetti - non sembrano però così rosee. Faccio mie, perciò, le preoccupazioni di Edoardo Bianchi, vicepresidente di Ance, che mette in guardia sugli scenari attuali e futuri, rimarcando la centralità dell’edilizia per un’economia come quella italiana. Gli stessi bonus, come ricorda Bianchi, rischiano di avere effetti di breve durata, se non resi strutturali e programmabili, lo chiedo e chiediamo da tempo, per di più adesso che iniziano a dare i frutti sperati".

"Certo è che rispetto agli anni passati ci sono agevolazioni e semplificazioni burocratiche significative, merito del nostro lavoro parlamentare recepito dal governo Draghi - L’impegno c’è e ci batteremo - conclude Mazzetti - ben consci delle difficoltà delle finanze pubbliche, per rendere strutturali gli incentivi: ogni euro nell’edilizia è ben investito, rende e renderà".

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