Sospensione ordine di demolizione è sempre applicabile?
Un’interessante sentenza della Cassazione entra nel merito della legittimità di un permesso di costruire in sanatoria successivo a un ordine di demolizione
di
Redazione tecnica -
28/10/2021
La sospensione di un ordine di
demolizione è sempre efficace? E una
concessione edilizia in sanatoria è sempre
legittima? Si tratta di due domande strettamente correlate tra di
loro e che trovano un punto in comune nella corretta applicazione
dell’art. 31 del D.P.R. n. 380/2001 da parte del
giudice dell’esecuzione.
Sospensione ordine di demolizione è sempre legittima? Cosa dice la Corte di Cassazione
Una questione interessante nell’ambito degli abusi
edilizi, su cui si è recentemente espressa la
Corte di Cassazione con la sentenza
n. 37397/2021 della 3 Sez. Penale: nel caso in esame,
una Procura della Repubblica ha presentato ricorso contro la
sospensione dell’efficacia dell’ordine di demolizione da parte del
giudice dell’esecuzione, a seguito del permesso di costruire in
sanatoria ottenuto dal responsabile
dell’abuso.
In particolare, tale sospensione è avvenuta sul presupposto
che il provvedimento di sanatoria è stato emesso dopo l’ordine di
demolizione e che la tempistica della gestione della pratica da
parte dell'amministrazione comunale non poteva ritorcersi conto il
diritto dell'istante di vedersi valutata la compatibilità
delle opere realizzate con la pianificazione e con gli
strumenti urbanistici.
Inoltre il Tribunale confermava la regolarità del
titolo edilizio perché non era stata in alcun modo
dimostrata la non conformità delle opere agli strumenti urbanistici
e che poteva invece agevolmente sostenersi la sanabilità delle
opere, per cui l’ordine di demolizione era stato revocato.
Il ricorso contro la sanatoria
Di diverso parere la Procura della Repubblica
che ha presentato ricorso contro questo provvedimento, per:
- erronea applicazione dell'articolo 31, comma tre, del d.P.R. 380 del 6 giugno 2001;
- violazione dell'articolo 7 della legge n. 47 del 1985.
L'immobile infatti era stato oggetto di due diverse
autorizzazioni edilizie in sanatoria nel 2001, una delle quali
riferita a un’istanza dell’anno precedente, quando invece
l’ordinanza di demolizione era stata intimata nel 1995. Il
permesso di costruire ottenuto era da considerare
pertanto illegittimo, alla luce dell'art. 31 del
d.P.R. n. 380/20021 perché era stato richiesto da un
soggetto non legittimato, non più
proprietario del bene a causa dell'avvenuta, automatica,
acquisizione dell'immobile al patrimonio
comunale allo scadere dei novanta giorni della notifica
dell'ordine di demolizione emesso dall'autorità
comunale.
La Corte di Cassazione ha quindi fatto presente che in materia
edilizia, il giudice dell'esecuzione, richiesto di revocare
l'ordine di demolizione, ha il potere dovere di verificare
la legittimità del permesso di costruire in sanatoria
sotto il profilo del rispetto dei presupposti e
dei requisiti di forma e di sostanza richiesti dalla legge per il
corretto esercizio del potere di rilascio o eventualmente
escluderne l'efficacia.
Cassazione: la sanatoria va chiesto entro 90 giorni dall'ordine di demolizione
Un operato che non si riscontra nel caso in esame, perché il
giudice dell'esecuzione non ha considerato che ai sensi dell’art.
31 del DP.R. n.380/2001, era già intervenuta l’acquisizione
dell'abuso al patrimonio comunale, che ha determinato la carenza di
legittimazione del ricorrente ad ottenere il provvedimento
citato.
Infatti, anche se la legittimazione a richiedere la
sanatoria ex art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 può
essere estesa al responsabile dell'abuso, a differenza del permesso
di costruire ex art. 11 D.P.R. n. 380/2001 che è limitato al solo
proprietario, tale legittimazione non è
incondizionata.
L’art. 31 pone infatti dei limiti temporali
all'esercizio della predetta facoltà, corrispondenti ai 90 giorni
dall’ordine di demolizione, oltre i quali l’abuso viene acquisito
al patrimonio comunale. La sussistenza di questo termine e la
conseguente non legittimazione del ricorrente a richiedere la
concessione ex art. 36 del DPR 380/01 non sono stati correttamente
colti dal giudice dell'esecuzione, che non ha rilevato il
requisito formale per richiedere la concessione in
sanatoria.
Per questo motivo, la Cassazione ha accolto il ricorso,
ritenendo illegittimo il provvedimento del giudice che annullava
l'ordine di demolizione e rinviato la questione a nuovo
giudizio.
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