Bonus edilizi 2022: estensione sconto in fattura e cessione del credito
Si avvia il percorso di approvazione della Legge di Bilancio 2022 che dovrà valutare se estendere le opzioni alternative alle detrazioni fiscali in edilizia
Opzioni alternative si, opzioni alternative no. Siamo ormai entrati nel vivo della discussione parlamentare che porterà alla definizione della legge di Bilancio 2022 e su cui gli interrogativi sono ancora molteplici. Tra questi, chiaramente, non può mancare la proroga e la revisione del superbonus 110%. Ma l'argomento principe su cui si cercherà di trovare un accordo riguarda le opzioni alternative alla detrazione fiscale (sconto in fattura e cessione del credito).
Sconto in fattura e cessione del credito
Benché il superbonus 110% sia stata una detrazione fiscale dalla potenza straordinaria, è fuori ogni dubbio che senza le misure previste all'art. 121 del D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio), i numeri sarebbero stati notevolmente diversi. Aver previsto le opzioni alternative coinvolgendo gli istituti bancari ha sostanzialmente aperto i lavori a tutti i soggetti, anche incapienti o privi di grosso potere di spesa.
Ricordiamo, infatti, che ai sensi dell'art. 121 del Decreto Rilancio i beneficiari possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente:
- per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
- per la cessione di un credito d’imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
E lo stesso art. 121 ha previsto queste opzioni alternative sia per il superbonus (fino al 2022) e per tutti gli altri principali bonus fiscali (in scadenza il 31 dicembre 2021).
Al momento, fino al 31 dicembre 2021 i beneficiari delle detrazioni previste per bonus facciate, ecobonus ordinario, sismabonus ordinario, fotovoltaico, possono optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito.
La Legge di Bilancio 2022
La prima versione della Legge di Bilancio 2022 ha, però, previsto delle misure che hanno già avviato un percorso di confronto tra i vari soggetti coinvolti e i parlamentari.
Restando sulle opzioni alternative, la bozza di Legge di Bilancio prevede una proroga al 2025 limitatamente agli interventi di superbonus. Mentre per tutti gli altri bonus fiscali, le opzioni alternative, così come previste all'art. 121 termineranno il 31 dicembre 2021.
Qualcuno potrebbe obiettare che il problema si pone solo per il bonus facciate. In realtà, ecobonus e sismabonus ordinari prevedono già le opzioni alternative ma con una formula diversa in cui il beneficiario della detrazione può optare solo per lo sconto in fattura da parte del fornitore che ha effettuato gli interventi con quest'ultimo che potrà portare in compensazione il credito di imposta, in cinque quote annuali di pari importo oppure cedere il credito d'imposta ai suoi fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Possibilità notevolmente diversa da quella prevista all'art. 121.
La discussione parlamentare
Sull'argomento sono intervenuti i deputati del Movimento 5 stelle Patrizia Terzoni, Luca Sut e Riccardo Fraccaro. "La possibilità di ottenere lo sconto in fattura o di cedere i crediti fiscali legati agli interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico hanno prodotto risultati importanti, dando la possibilità a moltissime famiglie di migliorare le condizioni delle proprie abitazioni e contribuendo alla ripartenza dell'edilizia. Per questo il MoVimento 5 Stelle chiede al Governo di mantenere la possibilità di ricorrere a questo strumento per il Superbonus 110% e per tutti gli altri bonus edilizi".
"In caso contrario - continuano i deputati pentastellati - si rischia di non far ultimare i lavori a chi contava su questo meccanismo per avere subito liquidità a disposizione. Dobbiamo proseguire con una precisa scelta di politica industriale che comprende anche il Superbonus 110%, la nostra maxi-agevolazione che va estesa anche alle unifamiliari, senza la soglia di reddito ISEE a 25.000 euro e senza la retroattività delle autorizzazioni. Vanno confermati e prorogati anche il Sismabonus acquisti e il Supersismabonus acquisti che fornisce la possibilità alle aziende di acquistare e rivedere abitazioni fatiscenti dopo una ristrutturazione antisismica spinta".
"Un altro appello che facciamo al Governo - concludono - è quello di prorogare almeno a tutto il 2024 anche il Superbonus rafforzato e il Superbonus aggiuntivo per gli accolli a tutte le aree colpite dal sisma per consentire ai territori di martoriati dal terremoto di riprendersi al più presto".