Assegno unico figli: domande al via dall’1 gennaio 2022
L’importo sarà proporzionale all’ISEE e alla composizione del nucleo familiare. Erogazioni a partire da marzo 2022
Con il 1° gennaio è scattata la data fatidica per la richiesta dell’assegno unico e universale (AUU), la prestazione mensile erogata dall’Inps alle famiglie con figli che hanno meno di 21 anni, il cui importo sarà commisurato all’ISEE dichiarato e alla composizione del nucle familiare.
Assegno unico universale 2022: il contributo INPS per le famiglie
La domanda, che ha durata annuale e va rinnovata ogni anno, deve essere presentata telematicamente sul portale INPS oppure presso CAF e patronati, a partire dal 1° gennaio 2022. Le erogazioni partiranno da marzo 2022 tramite accredito diretto con bonifico sul conto corrente dei genitori.
L’assegno unico è stato definitivamente approvato con il D.Lgs. del 23 dicembre 2021 del Consiglio dei ministri su proposta del ministero per le Pari opportunità e la Famiglia, del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del ministro dell’Economia e delle Finanze, in attuazione della delega conferita dalla legge n. 46/2021. In attesa dell’approvazione del provvedimento, finora era stato introdotto, a partire dal 1° luglio 2021, l’Assegno temporaneo per figli minori. Con l’istituzione del nuovo Assegno unico e universale, viene introdotto il beneficio economico mensile per i nuclei familiari secondo la condizione economica, sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
Esso sostituisce l’erogazione in busta paga degli assegni per il nucleo familiare (ANF) e gli assegni familiari: quindi a partire da fine febbraio 2022 non saranno più validi gli assegni temporanei per i figli minori previsti dal D.L. n. 79/2021, le detrazioni per i minori a carico ai sensi dell’art. 12, commi 1, lettera c) e 1-bis del Tuir) e per i soli nuclei con figli e orfani, l’assegno per il nucleo familiare (articolo 2 del Dl n. 69/1988).
Assegno unico universale: a chi spetta
L’assegno unico spetta a tutti i nuclei familiari, indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori e senza limiti di reddito. Esso è riconosciuto per ogni figlio minorenne a carico, e fino al compimento dei 21 anni di età, in presenza di alcune condizioni, e decorre già dal settimo mese di gravidanza.
Condizione per usufruire dell’AUU è che al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio il richiedente sia in possesso congiuntamente dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno.
Per i percettori di reddito di cittadinanza, l’assegno è corrisposto d’ufficio.
Istanze assegno unico con o senza Isee
Sul sito INPS è presente la funzione “Simulazione importo assegno mensile”, che consente di calcolare l’importo mensile “indicativo” della nuova prestazione di sostegno per i figli a carico. Il risultato del simulatore dell’assegno unico è solamente indicativo, dal momento che per ottenere la prestazione occorre presentare la domanda e attendere l’esito dell’istruttoria svolta dall’Inps che verifica le autodichiarazioni rese sulla base delle informazioni presenti nelle banche dati a disposizione dell’Istituto.
Una volta che si procederà con la domanda ufficiale, sarà necessario indicare:
- Composizione del nucleo familiare;
- Luogo di residenza;
- Iban di uno o di entrambi i genitori.
Sarà possibile anche allegare l’ISEE, utile a ricevere l’assegno pieno in relazione alla situazione economica della famiglia. Di conseguenza, sarà prima necessario richiedere l’ISEE e poi presentare la domanda per l’AUU.
Qualora si faccia richiesta dell’assegno unico in assenza di ISEE, sarà necessario presentare successivamente la Dichiarazione sostitutiva unica per l’ottenimento dell’Isee. In questo caso l’importo spettante verrà ricalcolato a decorrere dalla data di acquisizione dell’Indicatore della situazione economica equivalente.
Le domande possono essere presentate in qualunque momento dell’anno e, se accolte, danno diritto all’erogazione del beneficio fino al mese di febbraio dell’anno successivo.
A quanto ammonta l’Assegno Unico
Le famiglie con un Isee inferiore a 15mila euro possono percepire ogni mese 175 euro per ogni figlio minore. Questo importodiminuisce con l’aumentare dell’Isee, fino ad arrivare a 50 euro mensili a figlio per Isee pari o superiori a 40mila euro.
Sono previste delle maggiorazioni per:
- ogni figlio successivo al secondo;
- famiglie numerose;
- figli con disabilità;
- madri di età inferiore ai 21 anni;
- nuclei familiari con due percettori di reddito.
Inoltre è prevista una maggiorazione temporanea per i nuclei familiari con Isee inferiore a 25mila euro.
Inoltre l’assegno viene corrisposto in misura ridotta per figli maggiorenni fino al compimento dei 21 anni di età nel caso in cui:
- il figlio maggiorenne a carico frequenti un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea;
- svolga un tirocinio o un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
- sia disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolga il servizio civile universale.
Nessun limite di età nel caso di figli con disabilità: nel caso di figli disabili tra 18 e 21 anni, la maggiorazione prevista è stata incrementata da 50 euro mensili a 80 euro mensili. Inoltre i genitori di figli disabili con più di 21 anni, pur percependo l’assegno, potranno continuare a fruire della detrazione fiscale per figli a carico.